Giotto a Milano

 

A poco meno di un mese dalla chiusura della mostra: Giotto, l’Italia organizzata a Palazzo Reale di Milano, noi vi raccontiamo cosa pensiamo della mostra conclusiva del palinsesto organizzato in occasione di Expo e vi consigliamo, se ancora non lo avete fatto, di visitare questa mostra di portata storica.

 

La mostra raccoglie assieme, per la prima volta nella storia, ben 14 opere tutte realizzate dal maestro toscano; alcune delle quali mai esposte prima d’oggi al pubblico e tutte esposte per la prima volta a Milano.

Le 14 opere in mostra testimoniano alla perfezione l’evoluzione della pittura di Giotto (e quindi della pittura italiana del suo tempo) lungo i 40 anni della sua carriera.

Proprio per completare il percorso della mostra è stata ideata Giotto, l’Italia. I luoghi; un iniziativa volta a diffondere la conoscenza delle opere e dei luoghi giotteschi sparsi lungo tutta la penisola. Grazie al sito e all’applicazione collegata sarà possibile creare dei percorsi di visita in sei zone d’Italia legate alla produzione artistica di Giotto, completando così la visita iniziata nelle sale di Palazzo Reale.

 

La prima sala della mostra è divisa in due parti: la prima parte con il frammento della Maestà di Borgo San Lorenzo (1285-1290) e la Madonna di San Giorgio alla Costa (1288) documenta gli esordi del giovane Giotto a cavallo tra Firenze ed Assisi; la seconda parte di questa sala invece presenta in maniera straordinaria il Polittico di Badia (1295-1300), circondato dai resti del ciclo pittorico che decorava le pareti e le volte della Badia fiorentina (1305-1310) e normalmente conservati nei depositi del Polo museale della Regione Toscana e perciò normalmente inaccessibili al grande pubblico.

La seconda sala ospita invece la tavola con il Dio Padre in trono (conservata ai Musei Eremitani di Padova) e proveniente dalla Cappella degli Scrovegni (1303-1305) a testimoniare il passaggio di Giotto dalla città del Santo.

La terza sala mette a confronto il Polittico per la chiesa di Santa Reparata a Firenze (1310) e il Polittico Stefaneschi (anni venti del XIV secolo), che costituisce senza dubbio il prestito più prestigioso della mostra in quanto esce per la prima volta nella storia dalle mura del Vaticano. La sala si conclude con un frammento della decorazione pittorica dell’antica Basilica di San Pietro raffigurante due teste di Apostoli o Santi (1315-1320) a testimonianza della prestigiosa e intensa attività artistica di Giotto a Roma.

La quarta sala è dedicata al Polittico della Cappella dei Baroncelli (1330) in Santa Croce a Firenze; è infatti presentato in motra il temporaneo ricongiungimento del Polittico Baroncelli con la sua cuspide raffigurante il Padre Eterno tra gli angeli oggi conservato al Museum of Art di San Diego) Il Polittico venne riconfigurato per adattarlo al gusto dell’epoca verso la fine del XV secolo e fu solo nel 1957 che Federico Zeri riconobbe nella cuspide di San Diego (attribuibile alla mano di Taddeo Gaddi) il tassello perduto del Polittico Baroncelli.

La quinta sala conclude il percorso con una delle opere più tarde di Giotto, ossia il cosiddetto Polittico di Bologna (1332-1334) oggi conservato alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, fu commissionato a Giotto per la cappella privata di Giovanni XXII presso la Rocca di Porta Galliera.

Altre due sale poste nel mezzo del percorso della mostra ospitano gli apparati didattici e permettono ai visitatori, grazie all’ausilio di brevi testi di approfondimento e di riproduzioni fotografiche delle opere in mostra e anche delle altre opere di Giotto non esposte, di confrontare e riflettere sull’evoluzione dell’opera di Giotto.

 

La mostra si sviluppa dunque per un totale di sette sale del piano nobile di Palazzo Reale, che sorge proprio dove un tempo si trovava il palazzo di Azzone Visconti affrescato da Giotto durante il suo soggiorno milanese, negli ultimi anni della sua vita. Del passaggio di Giotto a Milano oggi non resta alcuna traccia, se non per i resti della crocifissione conservata nella chiesa di San Gottardo in Corte (proprio dietro Palazzo Reale) che tuttavia è opera di un anonimo maestro giottesco (chiamato appunto Maestro di San Gottardo) ma ci testimonia perfettamente la grande influenza che ebbe a esercitare sugli artisti del suo tempo.

 

Non possiamo a questo punto non soffermarci sull’allestimento della mostra, curato dall’architetto Mario Bellini. (recentemente premiato con la Medaglia d’oro della Triennale di Milano alla carriera) Le sale accolgono il visitatore al buio, buio che viene rischiarato unicamente dalle opere di Giotto che emergono, perfettamente illuminate, su degli “altari profani” (come gli ha definiti lo stesso Bellini) metallici, come d’altro canto è di metallo anche il pavimento della mostra. Un allestimento “invisibile” che permette la miglior lettura possibile delle magnifiche opere esposte. Unico neo risultano essere le didascalie delle opere applicate sul pavimento, quindi non sempre visibili e soprattutto in parte già scomparse, visto il continuo passaggio dei visitatori.

 

Come appendice della mostra il 12 dicembre 2015 ha aperto ai visitatori all’interno della suggestiva Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale l’installazione multimediale Giotto. Oltre l’immagine. La Cappella Peruzzi, esperienza che va ad impreziosire ulteriormente la già eccezionale esposizione di Palazzo Reale. Grazie al contributo della Fondazione Cariplo e della Fondazione Bracco è stata ricostruita a grandezza naturale nel mezzo della Sala delle Cariatidi, (sempre su progetto di Mario Bellini), la Cappella Peruzzi di Santa Croce a Firenze; una grande torre di impalcature sorregge una serie d schermi su cui vengono proiettate in alta definizione le fotografie del ciclo di Giotto prima a luce naturale e poi con la luce di Wood, permettendo ai visitatori di apprezzare meglio la ricchezza originale dei dipinti e di recuperare, almeno in parte, i colori originari.

 

Il giudizio sulla mostra non può che essere estremamente positivo; a giochi fatti Giotto, l’Italia si è rivelata essere la mostra più importante tra le tante organizzate a Milano in occasione di Expo; senza grossi dubbi possiamo affermare di essere davanti ad una delle mostre più importanti ospitate a Palazzo Reale negli ultimi anni. A questo punto non possiamo che invitarvi a visitare la mostra, approfittando magari, dei prossimi giorni di festa.


 

Giotto, l’Italia

Milano, Palazzo Reale

2 settembre 2015 – 10 gennaio 2016

a cura di Serena Romano e Pietro Petraroia

progetto espositivo di Mario Bellini

catalogo Electa

mostragiottoitalia.it

luoghigiottoitalia.it

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