Quando Verdi approda al Teatro Municipale di Piacenza è sempre un motivo di festa per la città. E’ sicuramente il compositore più rappresentato nella storia del teatro cittadino, nonché il più amato. La festa si rinnova ulteriormente se sul palcoscenico torna uno dei beniamini del pubblico piacentino, Leo Nucci, assiduo frequentatore delle ultime stagioni piacentine.
A distanza di 11 anni dall’ultima messinscena (nel settembre 2004 per le celebrazioni del bicentenario del Teatro Municipale), torna Nabucco, la più famosa opera del primo Verdi. Conosciuta dal grande pubblico per la presenza del coro Va’ Pensiero e amatissima dagli appassionati per i numerosi pezzi di bravura al suo interno, Nabucco rappresentava il momento più atteso della stagione 2015-16 del teatro piacentino. Lo dimostra il tutto esaurito registrato in occasione della prima del 27 dicembre e il probabilissimo sold-out della recita di domani. Da anni non si vedeva il Municipale così gremito di persone, accorse tutte a partecipare ad un momento quasi “istituzionale” della vita cittadina: l’incontro tra Verdi ed uno dei suoi interpreti oggi più premiati.
Come già detto il punto di forza della produzione di quest’anno (andata già in scena a Modena in ottobre in occasione dell’anniversario della nascita di Giuseppe Verdi) era la presenza di Leo Nucci, instancabile interprete verdiano che celebra incredibilmente quest’anno il quarantottesimo anno di carriera. Insieme a lui sul palcoscenico un cast di giovani interpreti formato da Anna Pirozzi nel ruolo della schiava Abigaille, Mattia Denti come Zaccaria, Leonardo Gramegna nel ruolo di Ismaele e Elisa Barbero come Fenena. La compagine dell’Orchestra dell’Opera Italiana era guidata dal maestro Aldo Sisillo, direttore artistico del Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena. Il coro era formato da membri del coro del Teatro Municipale di Piacenza e da alcuni del coro della Fondazione Teatro Comunale di Modena.
Si è trattata di una serata sicuramente speciale per il Teatro Municipale, conclusasi con più di dieci minuti di applausi e numerosissime chiamate in proscenio per i fautori di questo Nabucco. Dopo un primo atto di riscaldamento, tutti gli interpreti hanno saputo regalare al pubblico un’ottima esecuzione che ha saputo emozionare e coinvolgere. Il pubblico non ha mancato di tributare applausi scroscianti agli interpreti alla fine delle rispettive arie e dei pezzi concertati. Menzioni speciali per Anna Pirozzi e Leo Nucci. Ovazioni hanno salutato Anna Pirozzi dopo la sua scena del secondo atto Anch’io dischiuso un giorno… Salgo già del trono aurato, eseguita con grazia, precisione ed estrema baldanza (la cabaletta era regolarmente ripresa due volte con variazioni presenti nella ripresa). Il soprano napoletano ha portato in scena un’Abigaille fiera ed emozionante, sicurissima dal punto di vista vocale e migliorata dal nostro primo ascolto (Amelia in Un Ballo in Maschera, Teatro Regio di Parma, 2013), guadagnandosi il titolo di mattatrice della serata. Le attenzioni erano però tutte concentrate sul Nabucco di Leo Nucci, vocalmente e interpretativamente ineccepibile. La voce di Nucci scorre in teatro brunita e sicura, come se l’età non esistesse, cesellando ogni parola ed ogni accento. Sorprende la sicurezza vocale (ricordiamo che Nucci ha oggi 73 anni) e commuove l’interpretazione, così sentita, emozionante, coinvolgente e intrisa di Teatro. Inutile dire che è stato accolto da applausi scroscianti, specialmente dopo la sua aria Dio di Giuda dell’ultimo atto.
La regia e le scene erano curate da Stefano Monti, coadiuvato dalle sculture di Vincenzo Balena, dai costumi di Massimo Carlotto e le luci di Nevio Cavina. La scena era composta sostanzialmente da quattro pilastri girevoli che andavano a creare i diversi spazi destinati all’azione scenica. Nell’immaginario del regista questi pilastri simboleggiavano dei monoliti con funzioni evocative. Completavano la scena delle sculture, riproduzioni di vere sculture di origine assira e delle lance rosse, usate sia dai personaggi che come elemento scenico per formare la prigione in cui viene rinchiuso Nabucco. Si trattava di una regia dal taglio molto lineare e semplice, a tratti un po’ piatta a nostro parere, ma comunque funzionale all’azione drammaturgica.
Si è già detto dell’incredibile successo che ha salutato tutti gli interpreti al termine della recita. Un successo per gli interpreti e per la Fondazione dei Teatri di Piacenza.
L’appuntamento con la stagione lirica del Teatro Municipale è per la fine di gennaio con un titolo poco noto del repertorio rossiniano, Il Turco in Italia.
Nabucco
Giuseppe Verdi
Dramma lirico in quattro parti su libretto di Temistocle Solera
Personaggio ed interpreti
Nabucco: Leo Nucci
Ismaele: Leonardo Gramegna
Zaccaria: Mattia Denti
Abigaille: Anna Pirozzi
Fenena: Elisa Barbero
Abdallo: Roberto Carli
Anna: Alice Molinari
Il gran Sacerdote di Belo: Paolo Battaglia
Aldo Sisillo, direttore
Stefano Monti, regia e scene
Vincenzo Balena, elementi scenici scultorei
Massimo Carlotto, costumi
Nevio Cavina, luci
ORCHESTRA DELL’OPERA ITALIANA
CORO DEL TEATRO COMUNALE DI MODENA
E TEATRO MUNICIPALE DI PIACENZA
Stefano Colò, maestro del coro
Coproduzione Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione Pergolesi Spontini Jesi,
Fondazione Teatri di Piacenza
Allestimento Ópera de Tenerife – Auditorio Adán Martín