Abbiamo visitato qualche tempo fa il LAC – Lugano Arte e Cultura, nuovissimo centro culturale dedicato alle arti visive e sceniche e alla musica, che ha aperto le sue porte il 12 settembre scorso con una ricchissima programmazione per festeggiare l’apertura di quello che si candida a diventare uno dei principali centri culturali della Svizzera.
– IL CENTRO
Il nuovo LAC nasce nell’ormai lontano 2001, quando il progetto presentato dall’architetto Ivano Gianola vinse il concorso a cui avevano partecipato 130 studi per la realizzazione di un nuovo grande centro culturale per la città di Lugano. I lavori di realizzazione del LAC sono iniziati nel 2010 con l’inizio del recupero degli spazi dell’ex Grand Hotel Palace che sorgeva adiacente ai resti del chiostro dell’antico convento di Santa Maria degli Angioli.
Il progetto di Gianola si contraddistingue per il forte legame con l’ambiente circostante con il quale si amalgama nel migliore dei modi, senza creare una separazione netta tra lo spazio pubblico della nuova piazza (intitolata a Bernardino Luini) e quello del Centro, la cui ampia hall (ben 650 metri quadrati) si contraddistingue per le grandissime vetrate che accentuano questa integrazione del nuovo edificio con la città. La hall ospita oltre alla biglietteria il bookshop, il guardaroba e il bar; anche l’accesso alle scale che introducono allo spazio museale, sulla sinistra, e allo spazio teatrale, sulla destra.
Gli spazi di pertinenza del MASI (Museo d’Arte della Svizzera Italiana, nato dall’unione delle collezioni del Museo Cantonale d’Arte e il Museo d’Arte della Città di Lugano) si sviluppano su tre livelli per circa 2500 metri quadrati, i due piani superiori verranno adibiti all’allestimento delle mostre temporanee, mentre al livello -2 verrà allestita una selezione delle opere della collezione permanente.
Nelle immediate vicinanze del LAC sorge lo Spazio -1, un ambiente di 1200 metri quadri che ospita la collezione d’arte contemporanea e le iniziative organizzate dai coniugi Olgiati.
La sala teatrale e concertistica, che occupa circa 800 metri quadrati e può ospitare fino a 1000 spettatori seduti tra platea e balconate; grazie all’avanzato palcoscenico che permette l’allestimento sia di concerti che di spettacoli di prosa e d’opera, può ospitare ogni tipo di evento performativo. L’acustica della sala è stata curata dalla Müller BBM di Monco di Baviera.
– LA MOSTRA
La mostra principale con la quale son stati inaugurati gli spazi del LAC è Orizzonte Nord-Sud. Protagonisti dell’arte europea ai due versanti delle Alpi (1840 – 1960) a cura di Marco Franciolli e Guido Comis. Ha aperto il 12 settembre 2015 e chiuderà il 10 gennaio prossimo.
L’esposizione si sviluppa lungo i due livelli superiori dello spazio museale del complesso; prefiggendosi l’obbiettivo di mettere a confronto le opere dei principali artisti svizzeri e italiani a partire dalla metà del XIX secolo agli anni ‘60 del Novecento.
Il primo confronto proposto è tra l’opera del paesaggista svizzero Caspar Wolf e quella di Piranesi; a queste sono affiancate le opere di Turner che pur non essendo svizzero o italiano è stato esposto come sintesi delle asprezze del nord e le dolcezze del sud.
La seconda sezione propone probabilmente uno degli spunti più interessanti della mostra ossia il confronto tra le rivisitazioni dei temi mitologici nelle opere di Arnold Böcklin e di Giorgio De Chirico.
La terza sezione, oltre a proporre un confronto fino ad ora praticamente inedito, non fa che sottolineare il recente rinato interesse verso l’opera di Adolfo Wildt, le cui opere sono qui accostate a quelle di Ferdinand Holder.
La prima parte dell’esposizione prosegue proponendo i confronti tra Segantini (svizzero di adozione) e Medardo Rosso; tra Félix Valloton e Felice Casorati per concludersi con un interessante accostamento tra le nature morte di Albert Anker e quelle di Giorgio Morandi.
Al piano inferiore la mostra riprende con un confronto tutto italiano tra le opere di Giacomo Balla e di Fortunato Depero; l’evoluzione artistica di Depero è stata segnata dalla stretta amicizia con l’intellettuale ed egittologo svizzero Gilbert Clavel, di cui in mostra sono esposti alcuni ritratti realizzati da Depero, come quello del 1918: Ritratto di Gilbert Clavel (figura seduta al caffè), del Museo del Novecento di Milano.
La mostra prosegue con le marionette di Sophie Taeuber-Arp, che sono accostate a quelle di Depero, il grande artista e designer Max Bill è accostato a Luigi Veronesi, mentre alle opere di Paul Klee è dedicata un intera sezione sezione senza alcun confronto con artisti italiani.
La mostra si conclude con il suggestivo dialogo tra le opere di Lucio Fontana e quelle di Alberto Giacometti, che in modi diametralmente opposti negli stessi anni incentrano la loro ricerca sullo spazio.
Una bella e interessante mostra, che propone numerosi spunti dal confronto delle numerose opere degli artisti elvetici e di quelli italiani.
Orizzonte Nord-Sud è una mostra programmatica per il neonato MASI Lugano, viene infatti messo ben in evidenza l’interesse per l’arte sia locale che italiana, sottolineando una volta di più la natura del Ticino come terra d’incontro per diverse culture e tradizioni.
Le proposte espositive del LAC per festeggiare l’apertura dei suoi spazi proseguono con la suggestiva mostra Anthony McCall Solid Light Works, curata da Bettina Della Casa e appositamente concepita dall’artista britannico per lo spazio sotterraneo del LAC, che da febbraio ospiterà la collezione permanente; inoltre nell’atrio del secondo piano degli spazi espositivi è presentata l’installazione cinetica del giovane artista svizzero Zimoun che vuol rendere omaggio con la sua opera alle diverse anime (Arte, Architettura, Design e Musica) che formano il LAC.
Infine presso lo Spazio -1 della Collezione Olgiati è presentata, oltre alle opere della collezione, la mostra Teatro di Mnemosine Giulio Paolini d’après Watteau che presenta per la prima volta integralmente, a 25 anni dalla sua realizzazione, il ciclo di Paolini.
A breve distanza dall’Italia e da Milano, apre quello che si può facilmente immaginare diventerà uno dei principali poli culturali della regione; attendiamo ora con trepidante attesa l’apertura della collezione permanente del MASI e le nuove mostre che nel corso del 2016 si alterneranno negli spazi del LAC; tra i tanti eventi previsti nei prossimi mesi quelli che più hanno attirato il nostro interesse sono la mostra dedicata ad Aleksandr Rodcenko, che aprirà a fine febbraio, ma soprattutto la mostra autunnale dedicata a Paul Signac.
Orizzonte Nord-Sud.
Protagonisti dell’arte europea ai due versanti delle Alpi
1849-1960
12 settembre 2015 – 10 gennaio 2016
a cura di Marco Franciolli e Guido Comis
MASI Lugano – LAC
catalogo Skira
masilugano.ch
luganolac.ch
collezioneolgiati.ch
Ph. Alberto Giacometti Homme qui marche II 1960 Collection Fondation Giacometti, Paris Foto ∏LAC Foro Studio Pagi
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