Un viaggio tra i fiori del male – Il Simbolismo a Milano

A Palazzo Reale di Milano ha aperto il 3 febbraio la mostra Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Èpoque alla Grande Guerra, primo importante appuntamento espositivo del ricco 2016 di Milano. La mostra si inserisce nel filone dedicato all’arte a cavallo tra Ottocento e Novecento, aperto a Palazzo Reale lo scorso 12 dicembre con la mostra Alfons Mucha e le atmosfere Art Nouveau e che si concluderà con la mostra: Umberto Boccioni (1882-1916) Genio e Memoria, che aprirà il prossimo 23 marzo.

La mostra si sviluppa per ben 24 delle sale del piano nobile di Palazzo Reale e presenta più di 130 opere provenienti da collezioni private e dai musei di tutta Europa, tra i quali spiccano i numerosi prestiti della Ca’ Pesaro di Venezia, del Musée d’Orsay di Parigi e del Musée Royaux des Beaux-Arts de Belgique di Bruxelles.

La mostra è stata ideata e curata da Fernando Mazzocca, docente e storico dell’arte, (è tra i maggiori esperti in Italia dell’arte del 700 e dell’800) e da Claudia Zevi con la consulenza di Michel Draguet, direttore del Musée Royaux des Beaux-Arts de Belgique di Bruxelles ed è accompagnata da un catalogo contenete alcuni interessati saggi. Come ha sottolineato durante conferenza stampa l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno la mostra è il risultato di anni di lavoro e ricerca, i primi incontri per la realizzazioni di questa rassegna risalgono infatti al marzo 2013.

La mostra è stata inoltre l’occasione per il restauro e la pulitura di più di dieci opere provenienti da diverse collezioni italiane come: l’Autoritratto di Arnold Böcklin, prestato dagli Uffizi o il polittico di Aristide Sartorio prestato dalla Galleria Comunale d’arte Moderna e Contemporanea di Roma.

Il percorso espositivo è articolato in 18 sezioni tematiche che sono accompagnate dai versi di Baudelaire tratti da I Fiori del Male, che si rivela essere il vero e proprio fil rouge che attraversa tutta l’esposizione.
L’apertura della mostra è affidato ad un video in cui, il noto critico, Philippe Daverio introduce il Simbolismo confrontando il movimento italiano con quello europeo; subito dopo è proprio Baudelaire con I Fiori del Male ad aprire il percorso espositivo vero e proprio, viene infatti esposta in mostra una lettera dell’editore di Baudelaire che riporta l’idea del poeta per la realizzazione del frontespizio del libro; idea che verrà sviluppata solo qualche anno dopo da Rops per il frontespizio de I Relitti, la raccolta dei versi inediti e censurati del poeta.
Nel proseguo della mostra tra le opere più interessanti che possiamo ammirare c’è il trittico di ispirazione neorinascimentale, preraffaellita de Le Vergini savie e le Vergini stolte di Giulio Aristide Sarotrio
Con il titolo La musica risonanza dell’anima viene introdotta un’interessante sezione (dove siamo accompagnati dalle musiche di Wagner) che presenta una selezione di opere ispirate per lo più dalle musiche e dalle atmosfere di Wagner, Chopin e Beethoven; sono opere come il trittico di Previati L’Eroica (1907), o il Parsifal di Leo Putz (1900) o La marcia funebre di Chopin di Podkowinski (1894).
Una delle più interessanti sezione della mostra è a nostro avviso quella dedicata ad Orfeo, una delle figure più care ai simbolisti; qui oltre al famoso trittico di Bonazza La leggenda di Orfeo (1905) vi segnaliamo il bellissimo e commovente Orfeo di Gustave Courtois (1875), ispirato alla leggenda della triste morte dell’eroe.
Ma tra le sale di maggior impatto, senza dubbio vi segnaliamo quelle dedicate alla Biennale di Venezia del 1907 che vide l’affermazione anche in Italia del Simbolismo ospitando una sala curata, tra gli altri, da Galileo Chini dal significativo titolo L’Arte del Sogno. In mostra è esposto parte del ciclo Il Poema della Vita umana di Giulio Aristide Sartorio accompagnato (come già nella mostra curata da Angela Vettese lo scorso anno alla Ca’ Pesaro di Venezia) dall’installazione sonora del giovane artista vicentino Alberto Tadiello.
La mostra si conclude così con un affondo sul Simbolismo italiano proponendo le opere, fortemente influenzate dalla Secessione viennese e da Klimt, di Galileo Chini e di Vittorio Zecchin.

Sarà molto apprezzato dai visitatori il grande tavolo che a metà mostra, oltre ad offrire qualche istante di relax, permette ai visitatori di sfogliare alcuni cataloghi e di utilizzare dei tablet.
Siamo davanti ad una ricca mostra di grande impatto visivo ed esteticamente appagante, ben allestita, che finalmente sfrutta in modo adeguato i grandi spazi del piano nobile di Palazzo Reale. Le opere risultano ben illuminate e spiccano dalla generale penombra che domina gli spazi, grazie anche ad una nuova tecnologia Led di Toshiba, sperimentata su cinque delle opere esposte.

Con questa esposizione importante esposizione dedicata al Simbolismo Palazzo Reale getta un ponte di collegamento con la prossima mostra dedicata a Boccioni, notevoli sono infatti le influenze che il Simbolismo avrà sul Futurismo.

Che siate amanti o meno delle cupe e decadenti atmosfere simboliste e Fin de siècle narrate da Baudelaire e Huysmans non potete perdervi questa importante rassegna che apre il ricco calendario 2016 di Palazzo Reale.


 

Il Simbolismo
Arte in Europa dalla Belle Èpoque
alla Grande Guerra

Milano – Palazzo Reale
3 febbraio – 5 giugno 2016

a cura di
Fernando Mazzocca e Claudia Zevi
con la consulenza di Michel Draguet

progetto didattico e visite guidate di
ADMaiora

mostra prodotta da
Palazzo Reale -24Ore Cultura – Arthemisia Group

catalogo
24Ore Cultura

mostrasimbolismo.it

palazzorealemilano.it

#mostrasimbolismo

ph.
Gustave Courtois – Orfeo (1875)
Pontarlier, Collection Musée municipal
© Mondadori Portfolio/AKG Images

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