Il ritorno di Prêtre alla Scala!

Lunedì 22 febbraio 2016 Georges Prêtre è finalmente riuscito a tornare sul palco del Piermarini. Da tempo l’appuntamento era stato rimandato a causa dei problemi di salute del Maestro, ma questa volta la magia si è compiuta e il pubblico milanese ha potuto riabbracciare il “suo” Georges Prêtre. E’ stata una serata al calor bianco per il Maestro francese e molto emozionante per tutti gli spettatori che hanno avuto l’opportunità e l’onore di assistere al concerto.

La storia di Georges Prêtre alla Scala comincia ormai molti anni fa, precisamente nel 1966 quando dirige una storica produzione del Faust di Charles Gounod con protagonisti Mirella Freni, Nicolai Gedda e Nicolai Ghiaurov. Da allora l’impegno di Prêtre alla Scala è sempre stato costante con numerosissime produzioni operistiche e concerti. Ultima apparizione del Maestro nel 2011 alla testa della Filarmonica della Scala per un programma che comprendeva musiche di Franck e Respighi. Cinque anni dopo è la Filarmonica ad omaggiare Georges Prêtre, offrendogli il calore del pubblico milanese. Un concerto diretto potremmo dire “a quattro mani” con il pianista Rudolf Buchbinder, chiamato a interpretare il concerto n. 3 in do min. op. 37 per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven e la parafrasi dal Rigoletto per pianoforte solo di Franz Liszt. Diretti invece da Georges Prêtre sono stati l’ouverture dall’Egmont di Beethoven, seguita nel secondo tempo dalla sinfonia da La forza del destino di Verdi per poi fare un tuffo nel repertorio francese con la Barcarolle di Offenbach tratto da Les contes d’Hoffmann e il Boléro di Maurice Ravel. Un programma trascinante e frizzante che bene ha esaltato le capacità interpretative di Buchbinder e di Prêtre.

Ci piacerebbe però descrivere questa serata come una serata d’emozioni. La prima è quella di vedere Georges Prêtre a 92 anni tornare traballante, ma allo stesso tempo pieno di verve, di voglia di mettersi in gioco e di musica, sul podio. La seconda emozione è quella di vederlo sorridere e spalancare le braccia verso il pubblico scaligero, quasi a voler abbracciare tutti gli spettatori venuti ad applaudirlo. Poi il maestro prende la sua bacchetta e comincia il concerto: nel gesto la stessa grazia mai persa e la stessa vitalità che si ripercuote sulle partiture eseguite. Emozionante l’ouverture dall’Egmont, affascinante la sua sinfonia dalla Forza, ma è nei due brani francesi che Prêtre dà il meglio di sé. Dirige senza bacchetta un’intensa e coinvolgente Barcarolle per poi terminare il concerto con un ritmato e incandescente Boléro. Al termine di ogni brano applausi scroscianti accolgono Prêtre che ogni volta si gira verso il pubblico a braccia aperte. Dopo Boléro è un tripudio di chiamate in palcoscenico, tanto che non si fa mancare un bis altrettanto incalzante e coinvolgente, il Can Can da Orphée aux Enfers di Offenbach. Il pubblico viene trascinato in un ultimo grande e fragoroso applauso finale. 

Nel mezzo la magnifica performance tecnica e interpretativa di Rudolf Buchbinder, meraviglioso nel concerto n. 3 di Beethoven e nella parafrasi dal Rigoletto di Liszt.

Al termine, applausi a non finire per entrambi. Prêtre non riesce ad uscire dal palcoscenico per poi rientrare ad ogni chiamata, ma si avvicina al proscenio e torna indietro a passetti piccoli e svelti e col sorriso sulle labbra, pronto ogni volta a rituffarsi a braccia aperte nel mare di applausi del pubblico milanese, sotto ai fiori lanciati dai palchi. Prima di lasciare il palcoscenico l’ultima emozione della serata, Prêtre saluta tutti con un gesto del braccio e si accomiata dal suo pubblico.

Grazie maestro!


Teatro alla Scala
Filarmonica della Scala

Direttore
Georges Prêtre

Direttore e solista
Rodulf Buchbinder

Ludwig van Beethoven
Egmont – Overture op. 84

Concerto n. 3 in do min. op. 37
per piano e Orchestra

Franz Liszt
Rigoletto. Paraphrase de concert R 267
per pianoforte solo

Giuseppe Verdi
Sinfonia de La forza del destino

Jacques Offenbach
Barcarolle

Maurice Ravel
Boléro

ph Brescia e Amisano

 

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