La magia del Natale è tornata sul palco della Scala con lo Schiaccianoci, in scena dal 9 febbraio al 13 marzo 2016.
Dopo il grande successo ottenuto lo scorso dicembre dalla Cinderella di Mauro Bigonzetti, spettacolo che ha aperto la stagione 2015/2016 del balletto del Teatro alla Scala, torna al Piermarini un altro strepitoso successo (tanto da obbligare la direnzione del teatro ad aggiungere un’ulteriore data alle 12 già in programma) il balletto che ha aperto la scorsa stagione, Lo Schiaccianoci di Nacho Duato con Roberto Bolle e Maria Eichwald.
Lo Schiaccianoci, fu composto da Čajkovskij tra il 1891 e il 1892 sul libretto di Marius Petipa e Lev Ivanov ispirato al racconto di E.T.A. Hoffmann, ma soprattutto alla rivisitazione, meno cruenta, di Alexander Dumas Padre. Il balletto andò in scena per la prima volta il 18 dicembre 1892 al Mariinskij di San Pietroburgo in coppia con la Iolanta, sempre di Čajkovskij.
La produzione scaligera è una ripresa con alcune lievi modifiche dello spettacolo messo in scena dallo stesso coreografo valenciano al Teatro Mikhailovsky di San Pietroburgo nel dicembre 2013.
Il balletto in due atti presenta alcuni tagli alla musica rispetto alla tradizione, ma soprattutto una modifica alla trama, spiegata così da Duato: “[…] se il Re dei Topi viene colpito a morte alla fine del primo Atto, come può essere ancora vivo nel secondo? Nella mia versione lo faccio morire nel primo Atto, mentre la Danza spagnola apre l’Atto secondo.”
La direzione è stata affidata solo per la recita aggiunta del 28 febbraio a David Coleman; tutte le altre recite sono state dirette, come lo scorso anno da Vladimir Fedoseyev.
Lo Schiaccianoci di Duato è definito dallo stesso coreografo come Neoclassico, presenta infatti tutti gli elementi che tradizionalmente ci si aspetta di vedere nello Schiaccianoci, tuttavia traspare perfettamente il lavoro di semplificazione minimalista di Duato.
La storia nella prima parte è riambientata in una Russia pre-rivoluzionaria restituita perfettamente dagli eleganti costumi di Jérôme Kaplan (che firma anche le raffinatissime ed emozionati scene); il mondo dei sogni del secondo atto è restituito con un eleganza minimalista. Lontane sono le fastose ambientazioni delle danze russe, arabe, spagnole e cinesi, ma le caratteristiche di ogni pezzo sono richiamate da un unico elemento distintivo: un grande ventaglio, un serpente sinuoso, un grande ombrello, ecc. Il tutto culmina nella grande sala liberty che fa da sfondo ai valzer e allo strepitoso pas de deux finale.
I due protagonisti del balletto erano interpretati nella recita del 28 febbraio dalla bravissima Maria Eichwald e dall’étoile della Scala Roberto Bolle che hanno strappato lunghissimi e calorosi applausi a fine spettacolo alla gremita sala. Emozionante il finale del primo atto del balletto con i due protagonisti impegnati in un pas de deux sotto la neve che teneramente scende dall’alto e li trasporta nel mondo fatato del secondo atto.
La magia dello Schiaccianoci non smette mai di affascinare il pubblico e di affascinarci.
Lo Schiaccianoci
Musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij
Libretto di Marius Petipa,
Coreografia di Nacho Duato
Clara Maria Eichwald
Lo Schiaccianoci/Il Principe Roberto Bolle
Drosselmeyer Giuseppe Conte
Il Signor Stahlbaum Mick Zeni
La Signora Stahlbaum Chiara Borgia
Fritz Francesco Mascia
Pierrot Marco Messina
Colombina Antonella Albano
Moro Walter Madau
Il Re dei Topi Christian Fagetti
Danza spagnola Marta Romagna – Massimo Garon
Solista danza araba Maria Celeste Losa
Danza cinese Denise Gazzo – Licia Ferrigato – Eugenio Lepera – Matteo Gavazzi
Marinai russi Salvatore Perdichizzi – Marco Messina – Fabio Saglibene – Andreas Lochmann
Danza francese Alessandra Vasallo – Marco Agostino
Solisti valzer Martina Arduino – Vittoria Valerio – Giulia Schembri – Chiara Fiandra – Nicola del Freo – Waltero Madau -Angelo Greco – Christina Fagetti
Orchestra e Corpo di Ballo del Teatro alla Scala
Coro di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala
Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli
Direttore David Coleman
Direttore del coro Bruno Casoni
Scene e costumi di Jérôme Kaplan
Luci di Brad Fields
Voce narrante Michele Nani
ph. Brescia e Amisano