Una Lucia di Lammermoor per Piacenza

Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti è tornata a distanza di oltre 10 anni al Teatro Municipale di Piacenza. Un classico del melodramma ottocentesco, famosissimo tra i melomani per quella scena di pazzia delirante, banco di prova per ogni soprano che si cimenta nella ardua parte di Miss Lucia Ashton. Tra le brume di Scozia si consuma un altro dramma tra famiglie (o meglio in questo caso clan) rivali, gli Ashton e i Ravenswood. I protagonisti della vicenda Lucia ed Edgardo appartengono a queste famiglie che si sono giurate eterna rivalità, andando a creare nuovamente una storia che dal tempo di Romeo e Giulietta non finisce di affascinare l’immaginario collettivo. Gaetano Donizetti scrive Lucia di Lammermoor nel 1835 per il San Carlo di Napoli, accolta con grandissimo successo e da allora entrata nel novero delle opere più amate dai melomani.

A Piacenza è stato ripreso lo storico allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi che prevedeva le scene pensate dallo scenografo ceco Josef Svoboda, oggi riprese dal suo allievo Benito Leonori con la regia di Henning Brockhaus (qui ripresa da Valentina Escobar) e i nuovi costumi disegnati da Patricia Toffolutti. L’allestimento scenico è totalmente basato su proiezioni che si riflettono sulla scalinata che riempie per intero il palcoscenico e su un telone a pieghe che viene alzato e abbassato a seconda delle esigenze. I soggetti delle proiezioni sono elementi centrali nella storia di Lucia: il mare al di là del quale se ne andrà l’amato Edgardo, i fiori della brughiera in cui i due amanti si incontrano furtivamente, candele accese, il sangue versato del povero Arturo, giusto per citarne alcuni. Le proiezioni rendono l’atmosfera molto emozionante e suggestiva e colmano la regia a volta un po’ povera nei movimenti, abbracciando i protagonisti sulla scena e dando alla vicenda un’aurea onirica e senza tempo.

La parte musicale è stata diretta dal Maestro Stefano Ranzani, che ha ben condotto l’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna e il Coro della Fondazione Teatro Comunale di Modena, pur mancando in certi passaggi un po’ di mordente drammatico. Il baritono Mario Cassi è stato un tonante Enrico Ashton, mentre il tenore albanese Giuseppe Gipali interpretava Sir Edgardo di Ravenswood. L’inizio della sua performance è stato un po’ traballante ed è arrivato affaticato alla fine del duetto con Lucia del primo atto, ma la sua prova è stata tutta in salita, toccando come vertice un’emozionante Tombe degli avi miei, meritandosi lunghi applausi alla sua chiamata in proscenio. Lucia era la giovanissima Gilda Fiume, fresca del debutto nel ruolo al Comunale di Modena. La giovane salernitana ha offerto un’ottima prova, grazie alla sua voce di colore brunito, ma sicura e cristallina negli acuti e nelle numerosissime agilità di cui è composta la parte di Lucia. Il culmine della sua prova arriva nella scena della pazzia alla cui fine arriva forse un po’ stanca, recuperando però cantando una sfavillante cabaletta Spargi d’amaro pianto. Completavano il cast il buon Raimondo del basso Enrico Iori, l’Arturo di Matteo Desole, l’Alisa di Elena Traversi e il Normanno di Roberto Carli.

Al termine della recita grandi applausi per tutti e un appuntamento al prossimo attesissimo appuntamento. Dopo il successo di Nabucco, Leo Nucci torna a Piacenza, protagonista di un altro grande ruolo verdiano, Macbeth.


LUCIA DI LAMMERMOOR

Musica di Gaetano Donizetti
Dramma tragico in tre atti
Libretto di Salvatore Cammarano dal romanzo The Bride of Lammermoor di Walter Scott

Personaggi ed interpreti

Lord Enrico Asthon: Mario Cassi
Miss Lucia: Gilda Fiume
Sir Edgardo di Ravenswood: Giuseppe Gipali
Lord Arturo Bucklaw: Matteo Desole
Raimondo Bidebent: Enrico Iori
Alisa: Elena Traversi
Normanno: Roberto Carli

Stefano Ranzani, direttore
Henning Brockhaus, regia
ripresa da Valentina Escobar

Benito Leonori, scene
da un’idea di Josef Svoboda
Patricia Toffolutti, costumi
Henning Brockhaus, luci
Valentina Escobar, coreografie

ORCHESTRA REGIONALE DELL’EMILIA ROMAGNA
CORO DEL TEATRO MUNICIPALE DI MODENA

Stefano Colò, maestro del coro

Coproduzione Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione Teatri di Piacenza
Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Teatro Regio di Parma
Teatro dell’Opera Giocosa di Savona
Allestimento Fondazione Pergolesi Spontini Jesi

 

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