Equilibrio e Ritratto

All’interno dell’affascinante cornice di Palazzo della Ragione di Milano, sede che ormai è saldamente dedicata alle mostre di fotografia, dopo il grande successo della mostra dedicata ai fotografi stranieri e l’Italia, il 20 febbraio scorso ha aperto una grande retrospettiva dedicata al grande fotografo americano Herb Ritts. La mostra, in programma fino al 5 giugno, ha il significativo sottotitolo In equilibrio proprio a sottolineare l’estrema armonia e (appunto) l’equilibrio che ogni scatto Ritts è capace di trasmetterci.

La mostra presenta al pubblico milanese più di 120 scatti e alla conclusione della mostra un montaggio di alcuni dei suoi video clip più significativi. Le fotografie presenti in mostra sono tutte originali e stampate sotto il diretto controllo di Ritts quando ancora era in vita, dato che dal momento della sua morte non sono stati più ristampati suoi scatti.

Cuore pulsante della mostra è la sezione dedicata ai ritratti realizzati all’olimpo dello star system mondialie. Sono qui esposti alcuni degli scatti che lo hanno reso celebre a livello mondiale; apartire da quei primi scatti realizzati al giovanissimo (e allora sconosciuto) amico Richard Gere nel 1978 (e subito pubblicato da Vanity Fair; procurando immediatamente la fama ad entrambi) riconosciamo quasi tutti gli elementi che caratterizzeranno l’opera di Ritts per tutta la sua carriera, (il bianco e nero, la posa ricercata e l’ambientazione en plein air e soprattutto una straordinaria padronanza della luce). Altrettanto memorabili sono i ritratti realizzati a Madonna, (con la quale nascerà una proficua collaborazione artistica che porterà Ritts a dirigere anche un suo videoclip) Michael Jackson, Jennifer Lopez, Gary Oldman (nelle vesti di Dracula), Drew Barrymore, John Travolta, sono solo alcuni delle star che immortalate dai Ritts nel corso della sua carriera; ma tra tutti questi scatti hanno colpito maggiormente la nostra attenzione quelli realizzati tra il 1987 e il 1989 a David Bowie e il commovente ritratto realizzato a Liz Taylor nel 1997 subito dopo l’operazione subita al cervello, in cui la diva si presenta di profilo con i capelli rasati e mettendo ben in mostra la cicatrice dell’intervento.

Senza dubbio lo scatto che più di qualunque altro realizzato da Ritts è entrato nell’immaginario collettivo è quello con cui nel 1989 immortalò 5 giovani modelle che sarebbero poi diventate (e lo sono tutt’ora) tra le più famose top model del mondo: Stephanie, Cindy, Christy, Tatjana, Naomi. Con questo scatto Ritts torna di nuovo a giocare con alcuni di quegli elementi caratteristici che percorrono gran parte della sua produzione, la plasticità del corpo umano e il ritratto.

Le altre sezioni della mostra documentano aspetti della produzione di Ritts forse meno noti al grande pubblico ma altrettanto importanti e interessanti come il corpo in movimento e i paesaggi e le suggestioni africane.  

Per la prima di queste sezioni basta citare l’impressionante composizione Bill T. Jones del 1995, con la quale Ritts immortala e indaga a fondo le varie pose che il corpo del grande ballerino e coreografo afroamericano può raggiungere.

Migliore + Servetto Architects con il loro sorprendente e luminosissimo (evidente omaggio alla luce che predomina in  tutti gli scatti di Ritts) allestimento, che trasfigura gli spazi solitamente molto bui di palazzo della ragione, contribuiscono in maniera significativa all’ottimale fruizione e godibilità degli scatti.

Un’altra interessante mostra, a nostro avviso imperdibile per gli amanti della fotografia (e non solo) che conferma Palazzo della Ragione come la casa della fotografia di Milano.


Herb Ritts – In equilibrio
a cura di Alessandra Mauro

una mostra prodotta da Comune di Milano – Cultura
Civita – Contrasto – GAmm Giunti

in collaborazione con Herb Ritts Foundation – Los Angeles

allestimento Migliore + Servetto Architects

Milano – Palazzo della Ragione
20 febbraio – 5 giugno 2016

catalogo edito da Contrasto – GAmm Giunti

#Herbrittsmilano
palazzodellaragionefotografia.it

 

ph. ©Herb Ritts Foundation
Bill T. Jones, Los Angeles 1995

 

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