Il MASI Lugano (Museo d’arte della Svizzera Italiana) presenta negli splendidi spazi espositivi del LAC (di cui abbiamo parlato qui) la mostra dedicata alla Collezione Annette e Peter Nobel (la collezione dei coniugi Nobel nasce a partire dagli anni Ottanta, comprende oggi più di 1500 opere tutte accomunate dal tema della Carta Stampata. Selezioni della collezione Nobel sono state presentate in mostra nel 2007 a Neuchâtel e nel 2010 a Salisburgo e a San Gallo) dal titolo And Now the Good News.
La mostra curata da Elio Schenini (curatore del MASI) e da Christoph Doswald (curatore della Collezione Nobel) propone una selezione di circa 300 pezzi della collezione (tra fotografie, disegni, dipiniti e collage). L’esposizione si sviluppa lungo i due piani superiori del LAC ed è suddivisa in 11 sezioni tematiche (1. Un mondo da legge e d guardare; 2. La sfida alla pittura; 3. Un quarto d’ora di celebrità per tutti; 4. Alla scoperta di un nuovo mondo; 5. Sommersi da un mare di notizie; 6. No vi informiamo?-Voi decidete?; 7. Chi mi ama mi segua; 8. Il medium è il messaggio; 9. L’arte in prima pagina; 10. Il tempo accartocciato; 11. Sovvertire il quotidiano), cronologicamente la mostra è suddivisa in tre macro sezioni (1. la prima metà del Novecento; 2. I decenni dal 1950 al 1980; 3. dal 1980 ad oggi) che vengono introdotte di volta in volta da tre sezioni fotografiche che servono a meglio contestualizzare la diffusione dei quotidiani nel mondo di tutti i giorni, sottolineando ancora di più lo strettissimo legame tra lo sviluppo della fotografia e la diffusione della carta stampata.
Le sezioni fotografiche (che da sole meriterebbero la visita) ci introducono di volta in volta alla riflessione sul rapporto tra arte e stampa con magnifici scatti di alcuni dei maggiori fotografi della storia, tra i quali ci hanno colpito in particolare: Citizen in Downtown Havana di Walker Evans; i tre celeberrimi scatti di Man Ray nei quali immortala Merret Oppenheim; Trafalgar Square on the Day of George VI’s Coronation di Cartier-Bresson, Danièle Delorme su un tournage di Doisneau; Andy Warhol and Members of the Factory di Dennis Hopper; il poetico Summer Sill Life di Wolfgang Tillmans o per terminare la gelida e schematica lettura di Candida Höfer in Paolos Verdes Library IV.
Dopo la prima sezione fotografica la mostra si apre con le opere delle avanguardie novecentesche (dal Cubismo di Picasso e Braque, passando per il Futurismo di Depero e il Dada di Arp per arrivare al Costruttivismo di Sokolov e Rodčenko) e con i loro primi collage tra cui spiccano: Fourrures di Braque; Dada di Arp; il bellissimo Man soll nicht asen mit Phrasen di Schwitters, Le Journal di Mirò e l’inaspettato Icône di Le Corbusier.
La mostra, dopo il primo affondo su gli artisti delle avanguardie storiche di inizio novecento, riparte dalla rivoluzione degli anni ‘60 quando ormai i giornali hanno acquisito un posto fondamentale per la nostra società; di questa seconda parte vi segnaliamo: il collage Groschengrab di Asger Jorn; il bellissimo Untitled del 1970 di de Kooning, Interview di César; Paris Review di Lichtenstein; l’iconico News del 1983 di Warhol e le due Riviste impacchettate di Christo.
La terza macro sezione cronologica che occupa un interno piano del LAC (con opere che giungono fino ai nostri giorni) è volta ad analizzare la natura dei diversi rapporti nati nel tempo tra il mondo della carta stampata e gli altri mondi che gravitano attorno come: il potere, la moda, la comunicazione; un ultima sala è volta ad analizzare un rapporto fisico ma allo stesso tempo impalpabile, ossia il rapporto con il tempo. Quest’ultima marco sezione, oltre ad essere quella più ricca ed estesa, ospita alcune opere di forte impatto come: Googlegram: Abu Ghraib di Joan Fontcuberta; Untitled 2013 di Rikrit Tiravanija e Tragédie grecque di Panos Tsagaris o l’irriverente En couleur di Lisl Ponger (che richiama direttamente Man Ray); IBM di Daniele Buetti; Cover Girl Collage di Jason Meadows; Newsweek di Alfredo Jaar; Incasso di Klaus Theuerkauf e per concludere l’opera di Roman Signer, Lesezimmer, dove una pagina di giornale (cambiata quotidianamente) viene tenuta sospesa a mezz’aria grazie ad un continuo soffio d’aria.
Il catalogo che accompagna la mostra è un vero e proprio gioiello da collezione, pubblicato da Edizioni Casagrande è interamente stampato su carta di giornale tranne per un inserto di una trentina di pagine che raccoglie i saggi scritti da Jean Baudrillard, Christoph Doswald, Marco Franciolli, Thomas Hirschhorn ed Elio Schenini.
Molto interessanti anche le iniziative collaterali promosse in occasione della mostra, oltre alla performance di Roman Signer che innaugererà la mostra il 28 maggio; il Corriere del Ticino per 12 settimane pubblicherà tra le sue pagine l’intervento di un artista, mentre domenica 5 giugno l’inserto domenicale del Corriere della Sera (“La Lettura”) ospiterà sulla sua copertina un opera di Thomas Hirschhorn.
La mostra organizzata al LAC di Lugano è una preziosa occasione per scoprire la grande collezione dei coniugi Nobel e per avvicinarsi e riflettere su quella che lo stesso Peter Nobel ha definito Press Art e che in maniera trasversale viene in contatto con tutti i movimenti artistici degli ultimi 180 anni!
Noi non possiamo far altro che consigliarvi una visita.
And Now the Good News
Opere dalla Collezione Annette e Peter Nobel
Lugano – LAC Lugano Arte e Cultura
29 maggio – 15 agosto 2016
a cura di
Elio Schenini e Christoph Doswald
catalogo
Edizioni Casagrande
ph. Willem de Kooning, Untitled (1970), Collezione Annette e Peter Nobel