Tra la magia di Ravel

Al Teatro alla Scala arriva la magia: è tornato in scena dopo 38 anni dall’ultima rappresentazione scenica il dittico di atti unici composti da Maurice Ravel L’heure espagnole (1911) e L’enfant et les sortilèges (1925). Si tratta delle uniche due opere composte per la scena dal musicista francese, che si dimostra compositore operistico raffinato e sensibile. Due opere e due storie completamente diverse: da una parte una comédie musicale sulla storia di un orologiaio e delle avventure amorose della moglie, dall’altra una fiaba musicale fantastica con protagonista un bambino monello che vede gli oggetti e il giardino intorno a lui prendere vita per punirlo dei suoi capricci. Due piccole opere briose e affascinanti che riescono a carpire l’attenzione dello spettatore grazie ad una linea vocale e grazie a sonorità particolari che spesso riproducono e riflettono quello che succede sulla scena, creando effetti comici o drammatici a seconda delle diverse situazioni.

L’ottima resa musicale delle due opere è guidata da un raffinato Marc Minkovski che si trova a dirigere un allestimento del 2012 proveniente dal Festival di Glyndebourne che arriva alla Scala portando con sé molte aspettative. La messainscena curata da Laurent Pelly (con le scene di Caroline Ginet per L’heure espagnole e Florence Evrard per L’enfant et les sortilèges) affascina lo spettatore ricreando due veri e propri micromondi. Aperto il sipario ci troviamo all’interno del primo atto nella casa-bottega dell’orologiaio con una grande parete piena di orologi, fermi o funzionanti, che si illuminano e si muovono. Se L’heure espagnole diverte con le sue gag da classica commedia degli equivoci, è sicuramente L’enfant et les sortilèges che ci lascia affascinati e avvinti. All’apertura del sipario dopo la pausa ci ritroviamo catapultati nella mente di un bambino capriccioso che non vuole fare i compiti. Ed ecco quindi che per punirlo la casa e il giardino prendono vita e si scatenano contro di lui per fargli comprendere quanto è stato cattivo nei loro confronti. Ranocchie, gatti, tazze e teiere, sedie, poltrone, mosche, pipistrelli, il fuoco che esce dal caminetto, la tappezzeria strappata… tutto anima il mondo dell’enfant che si sente soffocato e sopraffatto, fino a quando capisce di aver sbagliato e chiama finalmente la madre in un grido liberatorio. La resa di ogni scena de L’enfant et les sortilèges è impeccabile: ci ritroviamo davvero a contatto con gli oggetti e gli esseri che popolano il mondo del bambino cattivo e vediamo per esempio realmente il fuoco interpretato da un soprano che esce dal caminetto in una delle scene sicuramente più riuscite e coinvolgenti.

Ottimo il coro del Teatro alla Scala guidato da Bruno Casoni e il numeroso cast vocale in cui spiccava Marianne Crebassa, di ritorno alla Scala dopo il Lucio Silla mozartiano della scorsa stagione e Armelle Khourdoian nel triplice ruolo del Fuoco, della Principesse e dell’Usignolo ne L’enfant et les sortilèges.

Il consiglio è di sfruttare le ultime recite a disposizione e di vedere questi due piccoli gioielli musicali e teatrali, che rappresentano uno dei vanti di questa stagione scaligera. Immergetevi nel mondo spagnoleggiante con L’heure espagnole e poi ritornate bambini a quando anche voi non volevate fare i compiti con L’enfant et les sortilèges.


Teatro alla Scala 
17, 20, 22, 24, 26, 31 maggio; 3, 6 giugno 2016


L’heure espagnole
Opera in un atto
su libretto di Franc Nohain

L’enfant et les sortilèges
Fantasia lirica in due parti
su libretto di Colette

Musica
MAURICE RAVEL

Produzione Glyndebourne Festival

Direttore  MARC MINKOWSKI
Regia e costumi  LAURENT PELLY
Scene  CAROLINE GINET e FLORENCE EVRARD (L’heure espagnole)
BARBARA de LIMBURG (L’enfant et les sortilèges)
Luci  JOËL ADAM

Personaggi e interpreti

L’heure espagnole

Concepcion Stéphanie D’Oustrac
Gonzalve Yann Beuron
Torquemada Jean-Paul Fouchécourt
Ramiro Jean-Luc Ballestra
Don Iñigo Gomez Vincent Le Texier

L’enfant et les sortilèges

L’enfant
Marianne Crebassa
Maman, La tasse chinoise, La libellule Delphine Haidan
La bergère, La chauve-souris Anna Devin
L’horloge comptoise / Le chat Jean-Luc Ballestra
La chatte, L’écureuil Stéphanie D’Oustrac
Le feu, La princesse, Le rossignol  Armelle Khourdoian
Le fauteuil, Un arbre Jerôme Varnier
La théière, Le petit vieillard, La rainette Jean-Paul Fouchécourt
Une Pastourelle  Fatma Said*
Un Pâtre  Chiara Tirotta*
La Chouette  Elissa Huber*


Coro e Orchestra del Teatro alla Scala
Maestro del Coro BRUNO CASONI
Coro di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala

*Allievi dell’Accademia Teatro alla Scala

 

Only registered users can comment.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *