Il Monumentale Impero di Haung Yong Ping

Il Grand Palais di Parigi ospita in questi giorni la VII edizione di Monumenta, la rassegna che a partire dal 2007 (con cadenza prima annuale e ora biennale) ha permesso ad alcuni dei più importanti artisti viventi di realizzare enormi e sbalorditive installazioni site-specific all’interno del monumentale ambiente della Nef del Grand Palais (13.500 mq complessivi con un’altezza massima di 35 metri); ricordiamo nel 2007 per la prima edizione l’installazione di Kiefer, nel 2008 quella di Richard Serra, nel 2011 lo spettacolare Leviathan di Anish Kapoor e nel 2012 gli spettacolari giochi di luci e colori di Daniel Buren.

Per questa settima edizione di Monumenta gli organizzatori (Ministero per la Cultura Francese e i Musei Nazionali) e il curatore Jean de Losy (presidente del Palais de Tokyo e curatore dell’edizione di Monumenta del 2011 che presentò l’intervento di Anish Kapoor) hanno invitato l’artista cinese (ma residente in Francia sin dal 1989) Huang Yong Ping, fondatore del movimento Xiamen Dada, che ha pensato la grandiosa installazione immersiva dal titolo Empires.

Huang Yong Ping per l’occasione ha trasformato la navata del Grand Palais in un grandioso paesaggio industriale che il visitatore deve esplorare: siamo subito accolti da un invalicabile (e coloratissimo) muro di container, l’impressione è proprio quella di camminare all’interno del deposito di un porto mercantile dove ci ritroviamo circondati da numerosi container (suddivisi in otto isole) e dove siamo sormontanti da una grande gru; da soli questi elementi basterebbero a sorprendere e spaesare qualsiasi visitatore, tuttavia l’installazione si completa di ulteriori due (molto significativi) elementi che rendono, se possibile, ancora più surreale la grandiosa opera: un enorme scheletro metallico di un serpente preistorico (in stretto dialogo con le nervature metalliche della copertura del Grand Palais; che è la riproposizione del Serpent d’océan, opera dello stesso Yong Ping del 2012 che sorge sulla spiaggia di Saint-Brévin-les-Pins) e una grandissima feluca napoleonica che giace appoggiata in cima ai vari container e che ricorda quasi un’arco trionfale.
La spettacolare installazione di Huang Yong Ping è permeata di una forte simbologia volta a leggere senza dare alcun giudizio critico la continua ascesa e caduta degli imperi nel corso della storia e il continuo desiderio di conquistare il potere da parte delle società industrializzate.
Un monito per l’attuale società globalizzata sono le fauci spalancate del grande serpente pronto a mangiare qualsiasi sogno di grandezza e a farlo rinascere in qualche nuova area geografica del pianeta.

Huang Yong Ping ha dato vita ad una delle più interessanti edizioni di Monumenta, proponendo un lavoro (veramente monumentale) denso di significati e dalle molteplici letture.



MONUMENTA 2016
Huang Yong Ping
Empires

Grand Palais – Parigi
8 maggio – 18 giugno 2016

curatore
Jean de Loisy

con la collaborazione di
Kamel Mennour

www.grandpalais.fr

#Monumenta2016

#HuangYongPing

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