E’ tornato domenica il tradizionale concerto della Filarmonica della Scala in Piazza Duomo a Milano. Un’occasione per l’orchestra di incontrare il grande pubblico e per il grande pubblico di avvicinarsi alla musica classica, con una modalità vicina (fisicamente e temporalmente – il concerto di Radio Italia si è tenuto solo qualche giorno prima) ad altri concerti e manifestazioni che normalmente si tengono in piazza. Tradizione milanese di fine primavera, siamo ormai arrivati al quarto anno consecutivo in cui la Filarmonica scaligera si trova ad ospitare grandi direttori e grandi solisti per offrire il meglio alla cittadinanza. Dopo Stefano Bollani, Lang Lang e David Garrett, ieri è salita sul palco Martha Argerich, una delle più importanti pianiste contemporanee che ha suonato diretta da Riccardo Chailly.
Programma molto interessante quello stilato dal direttore musicale del Teatro alla Scala che comprendeva L’apprendista stregone di Paul Dukas, L’uccello di fuoco di Igor Stravinskij e due pezzi di Maurice Ravel, il concerto in sol per pianoforte e orchestra e il Boléro. Un vero e proprio percorso nella musica francese dalla fine dell’Ottocento (il poema sinfonico di Dukas è del 1897) agli anni Trenta in cui Ravel scrive sia il concerto che il boléro, passando per il primo decennio del Novecento in cui Stravinskij si trova a Parigi e scrive alcune delle sue composizioni più celebri come per l’appunto L’oiseau de feu. Il pubblico, composto secondo le stime da circa 40.000 spettatori, ha assistito attentamente ai quattro brani proposti, ma ha rivolto particolarmente l’attenzione ai due brani di Maurice Ravel. Nel primo caso l’interesse girava intorno alla presenza della grande pianista argentina che ha stregato tutti sin dall’incipit del concerto con la sua tecnica e la sua precisione stilistica. Martha Argerich ha stregato il pubblico di Piazza Duomo tenendo tutti col fiato sospeso fino alla fine del concerto quando il pubblico l’ha letteralmente sommersa di applausi, chiamandola più volte in palcoscenico. Per questo motivo è stato un peccato che non ci abbia concesso un bis come è solita fare abitualmente. Altrettanto appezzato è stato il boléro di Ravel, probabilmente il brano più conosciuto tra i quattro presentati in programma, che col suo ritmo crescente e incessante ha trascinato il pubblico verso uno scrosciantissimo applauso finale. Chailly ha raccolto l’applauso di tutti i milanesi e non che gremivano la piazza proponendo poi un bis tratto dalla suite de La strada di Nino Rota.
La Filarmonica in piazza rimane un’esperienza unica del genere a Milano e in Italia, una delle pochissime occasioni in cui si può ascoltare una grande orchestra al di fuori dei luoghi deputati all’ascolto della musica e in modo totalmente gratuito. Questa esperienza ben si confà alla natura stessa dell’evento musicale che nasce esso stesso come azione sociale collettiva, in grado di unire le persone che si accingono all’ascolto nella condivisione di un sistema comune di valori. È così Milano per una sera si ritrova ad essere grande appassionata di musica classica, a dimostrazione di quanto la musica classica e lirica e istituzioni come il Teatro alla Scala e la Filarmonica della Scala siano al centro della vita culturale cittadina.
Appuntamento al prossimo anno con il Concerto per Milano della Filarmonica della Scala!
Concerto per Milano
Milano – Piazza Duomo
12 giugno 2016
Direttore Riccardo Chailly
Pianoforte Martha Argerich
Paul Dukas
L’Apprendista stregone
Igor Stravinskij
L’uccello di fuoco, Suite 1919
Maurice Ravel
Concerto in Sol per pianoforte e orchestra
Bolero
#OpenFilarmonica
#LaFilarmonica
ph. © Giovanni Hänninen