Anita Rachvelishvili è l’emblema del sogno che diventa realtà. Ieri artista dell’Accademia scaligera, oggi mezzosoprano tra i più richiesti della scena lirica internazionale. Otto anni sono trascorsi da quando, ancora indicata come Anita Raveli, cantava Cherubino ne Le Nozze di Figaro per la direzione di Giovanni Antonini (nella produzione di Strehler, ripresa per il Progetto Accademia nel 2008). Grande fu il successo che raccolse e solo pochi mesi trascorsero perché fosse annunciato il suo debutto quale Carmen. Da allora il via ad una grande carriera. Ultime presenze scaligere sono l’Aida del febbraio/marzo 2015 per la direzione di Mehta e la regia di Stein e la ripresa del giugno seguente della Carmen di Emma Dante, in quell’occasione diretta da Zanetti.
Il recital del 19 dicembre del quale riferiamo comprende un programma non incentrato su arie d’opera, così com’è di consueto richiesto agli artisti impegnati dei recital di canto. I motivi di maggior interesse si rivelano due tra i cinque brani di Rachmaninov eseguiti: Bimbo, sei come un fiore e Non cantare per me, bellezza mia. La loro esecuzione è caratterizzata da un perfetto connubio tra la linea di canto ed il fraseggio. La voce, di notevole volume e buona proiezione, è piegata alle più sottili esigenze interpretative. Il tutto è sotteso da un gusto sobrio, così come si addice ad un concerto. Il programma prevede inoltre Notte e No, solo chi conosce nostalgia di Čajkovskij mentre di Nikoloz Rachveli-Memanishvili, sono proposti tre brani del ciclo Il resto è silenzio. La seconda parte, invece, è incentrata sulle Siete canciones populares espanolas di De Falla per concludere con Non t’amo più, Marechiare e Malìa di Tosti e La danza di Rossini. Quattro i bis proposti; due da Carmen (l’Habanera e la Près les remparts), Mon coeur s’ouvre à ta voix (da Samson et Dalila) e Malìa di Tosti.
Il pianista Aladashvili è preciso e puntuale nel secondare le esigenze del solista. Bello e fiero, forte di un notevole ed ostentato autocompiacimento, sarebbe forse il caso di adottasse un atteggiamento un po’ più discreto nel modo di porsi poiché, dopo tutto, non è lui il protagonista della serata.
Teatro alla Scala
Milano, 19 dicembre 2016
Anita Rachvelishvili
pianoforte David Aladashvili
Ph. Avtandil Maulia