Il 30 gennaio scorso il Maestro Riccardo Chailly (nella sua prima uscita dopo la nomina ufficiale a direttore musicale del Teatro) ha diretto il terzo concerto della stagione della Filarmonica della Scala. Il concerto è stato il perfetto paradigma delle linee programmatiche che il M° Chailly ha indicato al suo arrivo alla direzione della Scala, ossia una “riscoperta” da parte della Filarmonica della Scala del repertorio novecentesco, ma anche di quello più contemporaneo. Il concerto, ha visto contrapposti due modi diametralmente opposti di omaggiare il jazz; da un lato l’incantato e narrativo sguardo di Šostakovič e dall’altro la lettura decostruttivista di Boccadoro.
La serata si è aperta con (prima esecuzione al Piermarini) la Jazz suite n.1 di Šostakovič del 1934 (prima e meno conosciuta delle due composizioni jazzistiche di Šostakovič) che prevede l’impiego di un organico ridotto, le sonorità sono infatti quelle di un’orchestrina jazz (al contrario della Jazz suite n. 2 che prevede un massiccio ricorso agli archi), nella quale sono spiccate le performance degli ottoni della filarmonica e soprattutto del primo violino Francesco De Angelis.
La serata è proseguita con la prima esecuzione assoluta del “vigoroso” Concerto per pianoforte e orchestra di Carlo Boccadoro (commissionato da Francesco Micheli) eseguito dalla giovanissima Beatrice Rana che ha dato una significativa prova delle sue doti pianistiche; doti che sono state messe alla prova dall’ardua partitura (ricca anche di pirotecnici virtuosismi orchestrali) che Boccadoro ha composto ispirandosi alle tecniche pianistiche dei grandi jazzisti come Jelly-Roll Morton e Duke Ellington (a cui il concerto era dedicato).
Il concerto si è poi concluso con l’esecuzione (anche questa per la prima volta alla Scala) della monumentale Sinfonia n. 12, composta tra il 1960 e il 1961 sempre di Šostakovič. Dove in un ulteriore contrapposizione con la musica di Boccadoro troviamo uno degli apici della musica “descrittiva” di Šostakovič, che dedica la sua dodicesima sinfonia a Lenin e alla Rivoluzione di Pietrogrado.
La FIlarmonica ha offerto al pubblico una prova veramente convincente, lasciandosi condurre dalla appassionata e coinvolgente direzione di Chailly.
Teatro alla Scala
Filarmonica della Scala
Dmitrij Šostakovič
Suite per orchestra jazz n.1
Carlo Boccadoro
Concerto per pianoforte e orchestra
Dmitrij Šostakovič
Sinfonia n. 12 in re min. op. 112. “L’anno 1917”
direttore Riccardo Chailly
pianoforte Beatrice Rana
ph. Hanninen