Meret Oppenheim, Lac Lugano, Svizzera, Masil,

Meret Oppenheim torna in Ticino a LAC di Lugano

Una delicata nevicata ha accolto la presentazione della mostra prima mostra del 2017 che il LAC di Lugano dedica a Meret Oppenheim; la mostra aprirà al pubblico domenica 12 febbraio e chiuderà il prossimo 28 maggio. Alla presentazione hanno partecipato, oltre al direttore del LAC Marco Franciolli e ai due curatori Guido Comis e Maria Giuseppina Di Monte anche la nipote di Meret Oppenheim: Lisa Wenger che ha introdotto la mostra sottolineando lo speciale legame dell’artista con il Ticino, e con Lugano e Carona in particolare; dove dal 1917 i nonni materni di Meret acquistarono Casa Costanza a Carona per trascorrervi le vacanze con tutta la famiglia. Da allora, e per molti anni fino alla fine della sua vita, Meret Oppenheim considerò il Ticino un luogo speciale; proprio in Ticino passerà un’estate magica con Max Ernst (con cui ebbe un fugace rapporto sentimentale).

La mostra, articolata in sei sezioni, non ripercorre la vita di Meret Oppenheim in ordine cronologico, ma bensì propone al visitatore un importante nucleo di opere (provenienti da collezioni private e da importanti istituzioni culturali di tutto il mondo) suddivise per gruppi tematici dove, di volta in volta le opere della Oppenheim sono messe a confronto e contestualizzate con le opere dei suoi più ingombranti e celebri colleghi surrealisti (Man Ray, Duchamp, Max Ernst e Magritte, solo per citare i più famosi) ma anche con quelle degli artisti più giovani, a noi contemporanei, che da lei trassero (e traggono ancora oggi) ispirazione (artisti come Robert Gober, Mona Hatoum e Brigit Jurgenseen).

Esemplari per questi dialoghi sono alcune opere esposte come: Neuf Moules Mâlic (1921) di Man Ray e Spaziergänger hinter Zaun (1933) di Meret Oppenheim oppure Les galets (1933) di Man Ray e Steinfrau (1938) di Meret Oppenheim o ancora Malers Znüni (1972) di Meret Oppenheim e Aktion Restaurant Spoerri (1972) di Daniel Spoerri. In mostra sono poi esposte sei delle celeberrime fotografie scattate da Man Ray a Meret nel 1933; accanto è esposta di Hans Bellmer La Poupée (1935). La mostra si chiude nella scenografica sala panoramica del museo dove è esposta la fontana di ermete (Hermesbrunnen) realizzata da Meret tra il 1966 e il 1974.

La mostra è accompagnata da un ricco catalogo, edito da Skira, con numerosi saggi e con l’affettuoso ricordo della nipote Lisa Wenger.
Una ricca e articolata mostra che cerca di restituire contestualizzando la figura di Meret Oppenheim, non solo come musa del surrealismo ma come artista pienamente inserita nel movimento.


Meret Oppenheim
Opere in dialogo da Max Ernst a Mona Hatoum

LAC Lugano Arte e Cultura
12 febbraio – 28 maggio 2017

a cura di Guido Comis
in collaborazione con Maria Giuseppina Di Monte

catalogo Skira

luganolac.ch

 

ph. 1. Man Ray, Erotique voilée, Meret Oppenheim à la presse chez Louis Marcoussis – 2. Meret Oppenheim, Röntgenaufnahme des Schädels M.O. – 3. Meret Oppenheim, Porträt mit Tätowierung

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