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Boetti, Salvo e la Torino dell’Arte Povera in mostra al LAC di Lugano

Al LAC di Lugano, mentre prosegue la mostra dedicata a Meret Oppenheim (fino al 28 maggio), domenica 9 aprile apre al pubblico un’articolata mostra, a cura di Bettina Della Casa, dedicata ad Alighiero Boetti e a Salvatore Mangione (noto al pubblico semplicemente come Salvo) dal titolo Boetti/Salvo “Vivere lavorando giocando”. In concomitanza (e a conclusione) della mostra del LAC, nello Spazio -1 della Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, sempre a cura di Bettina Della Casa, è presentata la mostra Torino 1966-1973.

La mostra del LAC, divisa in due macro-sezioni propone un serrato dialogo tra le opere di Alighiero Boetti e quelle di Salvo, dagli inizi torinesi più concettuali; inizi che hanno visto le loro ricerche molto vicine tra loro, fino ad arrivare alle opere più tarde, oramai contrassegnate da linguaggi molto distanti tra loro. L’allestimento della mostra accompagna e aiuta il visitatore in questo cammino di progressivo allontanamento, (l’allestimento che parte prima in maniera molto lineare, si trasforma nella seconda parte diventando quasi labirintico) mantenendo tuttavia sempre il confronto diretto tra le opere dei due artisti e aiutando i visitatori a cogliere differenze e similitudini tra le opere dei due artisti.
La mostra è articolata in due macro sezioni, la prima di queste sezioni (la più interessante a nostro parere) è a sua volta suddivisa in 5 sale tematiche (“Immagine del sé”, “Fare frasi”, “Tautologie”, “Pensare il tempo” e “Mappe”) che raccolgono alcuni dei pezzi più interessanti e d’impatto proposti in mostra, come i “Tricolori” di Salvo (presentati in varie declinazioni) o il Contatore (1967) e i Calendari (1979-1994) di Boetti; fino ad arrivare alle celeberrime Mappe di Boetti (due quelle esposte in mostra una del 1979 e una del 1983) che inevitabilmente sono messe a dialogare con le mappe di Salvo, segnaliamo 77 pittori italiani (1975) e 29 Siciliani (1976). Nella seconda sezione della mostra dal titolo “Infinita varietà del tutto” la distanza tra i due artisti si fa più marcata e a testimoniare questo allontanamento ideologico e formale basta citare tra le opere esposte: Tutto (1987-1988), Per Piet (1981) e Aerei (1978) di Boetti e la Natura morta (1978), i 48 poeti (1975) e La Città (1987) di Salvo.

Negli spazi che ospitano la Collezione Olgiati, la mostra Torino 1966-1973, fa da ideale conclusione alla mostra del LAC, nonché da introduzione alla straordinaria collezione di Giancarlo e Danna Olgiati. Con alcuni inserimenti provenienti da altre collezioni private, la mostra ospitata allo Spazio -1, offre ai visitatori, attraverso una trentina di opere, un vivido affresco del vivace ambiente artistico e culturale torinese tra la fine degli anni ‘60 e i primi anni ‘70, con opere degli artisti legati al movimento dell’Arte Povera di Germano Celant, tra cui segnaliamo l’iconica “Italia rovesciata” del 1968 di Luciano Fabro e la “Sacra conversazione” del 1972 di Michelangelo Pistoletto.
Torino 1966-1973 è anche un’ottima scusa per visitare il nuovo allestimento della splendida collezione dei coniugi Olgiati, che espone una selezione di circa 200 capolavori dell’arte degli ultimi settant’anni, tra cui spiccano i lavori di Carla Accardi, Fausto Melotti, Fortunato Depero, Yves Klein e Francesco Vezzoli, solo per citarne alcuni.

Le due mostre sono accompagnate da un ricchissimo catalogo bilingue (italiano/inglese) edito dalle Edizioni Casagrande, con testi di Bettina Della Casa, Giorgio Verzotti, Giulio Paolini, Massimo Minini e Gian Enzo Sperone, tra gli altri.
Il LAC di Lugano, conferma con questa grande e interessante mostra, realizzata grazie alla fondamentale collaborazione delle famiglie dei due artisti e dell’Archivio Alighiero Boetti e all’Archivio Salvo, il suo ruolo culturale centrale, e soprattutto la capacità di avvicinare, una certa arte (purtroppo) ancora oggi ostica al grande pubblico!



Boetti/Salvo “Vivere lavorando giocando

LAC Lugano Arte e Cultura

Torino 1966-1973
Spazio -1 Collezione Olgiati

Lugano 9 aprile – 23 luglio 2017

a cura di Bettina Della Casa

catalogo Edizioni Casagrande

masilugano.ch
collezioneolgiati.ch
luganolac.ch
ph.
Salvo, 12 Siciliani (1976) – Collezione Giovanni Michelagnoli Photo: Stefano Cianfarini
Michelangelo Pistoletto, Sacra conversazione (1972) – MASI, Lugano. Deposito da Collezione privata Photo: MASI, Lugano
Alighiero Boetti, Oggi è il diciannovesimo giorno sesto mese dell’anno mille novecento ottantotto all’amato Pantheon (1988) – Collezione Colombo, Milano Photo: Giorgio Colombo, Milano

 

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