Dopo la mostra dedicata al Pop Art italiana (che ha chiuso l’11 dicembre scorso) la Fondazione Magnani Rocca di Traversetolo, nei pressi di Parma, ha riaperto al pubblico per la stagione primaverile, con un’altra mostra di grande richiamo dedicata a Fortunato Depero, uno dei maggiori artisti italiani del secolo scorso.
La mostra, che è nata grazie alla stretta collaborazione con il Mart di Rovereto, ed è curata da una grande conoscitrice del lavoro di Fortunato Depero, Nicoletta Boschiero (responsabile della Casa d’Arte Futurista Depero) assieme con Stefano Roffi (direttore della Fondazione Magnani-Rocca); presenta attraverso più di 100 opere tra (disegni, fotografie, stampe, dipinti, oggetti e ricami) suddivise in 5 sezioni, l’intera carriera futurista di Depero.
La prima sezione della mostra (Irredentismo e futurismo) si apre con due opere del periodo prefuturista di Depero realizzate a Rovereto tra il 1912 e il 1913 (Il taglialegna e il Ritratto di Alfredo Degasperi), quando assieme a Mario Rizzoli, lavorava all’album fotografico della Val di Fiemme per il Touring Club.
La seconda sezione della mostra (probabilmente la più interessante) è quella dedicata all’attività di scenografo e costumista di Depero (dal titolo Teatro Magico) sono qui esposti principalmente disegni e collage riguardanti le scene e i costumi ideati per Le Chant du rossignol, commissionato da Sergej Djagilev nel 1916, per I Balli plastici ideato tra il 1917 e il 1918 con l’amico svizzero Gilbert Clavel e con la collaborazione musicale di Alfredo Casella; infine Anihccam, balletto meccanizzato che venne messo in scena da Depero nel 1924. Sempre in questa seconda sezione sono esposte alcuni dipinti che immergono per completo il visitatore nel colorato immaginario teatrale di Depero, come Architettura sintetica di un uomo (Uomo con i baffi) del 1916-1917, o Rotazione di ballerina e pappagalli (1917) o come Meccanica di ballerini (1917).
La terza sezione della mostra (La casa del mago) introduce i visitatori all’interno del laboratorio artistico creato da Depero a Rovereto al suo ritorno, nell’autunno del 1919, da Roma, siamo accompagnati in questa officina dalla grande tela del 1920 La Casa del mago e da un nutrito gruppo di arazzi (alcuni provenienti da collezioni private) accompagnati da alcuni disegni preparatori e da una serie di bozzetti realizzati per la grafica della Campari. La penultima sezione della mostra è dedicata al soggiorno newyorkese (24 mesi tra il 1928 e il 1930) di Fortunato Depero, sono esposti numerosi bozzetti, disegni e collage per le copertine di importanti riviste come Vanity Fair, Vogue e Sparks, accanto a lavori di grafica pubblicitaria e a due interessantissimi fotocollage (Mandrie di auto del 1930 e Alla scoperta di New York del 1931) attraverso i quali possiamo immaginare lo stupore (e l’ammirazione) di Depero, giunto a New York nel 1928. L’ultima sezione della mostra è dedicata all’ultimo grande progetto di Depero, ossia l’apertura a Rovereto del primo museo dedicato al futurismo (e soprattutto alle sue opere), il museo fu parzialmente aperto nell’agosto del 1959, pochi mesi prima della scomparsa dell’artista, che morì nel novembre del 1960.
Una mostra che offre un interessante sguardo d’insieme sull’attività poliedrica di un grande genio futurista quale fu il mago Fortunato Depero.
Inoltre fino al 10 settembre il primo piano della Villa dei capolavori ospita uno speciale dialogo tra Cézanne e Morandi, con lo straordinario prestito da parte del Pushkin di Mosca dell’opera di Paul Cézanne, Baigneurs (1890-1894) che dialoga con le numerose opere di Giorgio Morandi collezionate da Luigi Magnani.
Depero il Mago
Fondazione Magnani Rocca
Mamiano di Traversetolo (PR)
18 marzo – 2 luglio 2017
a cura di Nicoletta Boschiero e Stefano Roffi
catalogo Silvana Editoriale