Al Teatro alla Scala il 23, 24 e 26 giugno scorsi il pubblico ha avuto l’opportunità di riascoltare Bernard Haitink cimentarsi nella Missa Solemnis in re maggiore op.123 di Beethoven.
Olandese, classe 1929, all’attivo incarichi da direttore stabile dei complessi di riferimento sia in Europa che in America, torna ad affascinare il pubblico di Milano che tanto lo aveva acclamato nel gennaio 2016 al termine del Deutsche Requiem di Brahms.
Un’esecuzione ieratica la sua che, tuttavia, non trascura di descrivere le pieghe più recondite dell’animo grazie alla ricerca di un suono caratterizzati all’uopo da impalpabile nitore cui si conferisce, magistralmente, un maggior “peso specifico” nei momenti più solenni. Prezioso è senz’altro il contributo dell’Orchestra scaligera così come determinante è l’apporto del Coro, diretto da Bruno Casoni.
Dei solisti il migliore in campo è Peter Sonn, già apprezzato David nei Meistersinger forte di una voce lirica ben emessa dal timbro chiaro e suadente. Bravissimo è Hanno Müller-Brachmann che, dopo una carriera tedesca di primo piano – tra gli anni novanta e il 2010 (grossomodo) – è stato ingiustamente messo da parte e si dedica, oggigiorno, principalmente all’insegnamento nonostante la giovane età. Un vero peccato. Bene infine Camilla Tilling (già Ilia alla Scala nell’Idomeneo diretto da Harding) e Gerhild Romberger.
Teatro alla Scala
Milano 23-24-26 giugno 2017
Ludwig van Beethoven
Missa Solemnis in re maggiore op. 123
Coro e Orchestra del Teatro alla Scala
direttore Bernard Haitink
maestro del coro Bruno Casoni
soprano Camilla Tilling
mezzosoprano Gerhild Romberger
tenore Peter Sonn
basso Hanno Müller-Brachmann