Il Mart di Rovereto ospita fino a 5 novembre prossimo la mostra Un’eterna bellezza, seconda ed ultima tappa della mostra presentata a febbraio alla Fundacion Mapfre di Madrid (la mostra è il frutto della collaborazione tra il museo di Rovereto e la fondazione madrilena, iniziato l’anno scorso con la mostra dedicata ai Pittori della luce).
Metafisica, Novecento Italiano, Valori Plastici e Realismo Magico, sono i vari movimenti che hanno caratterizzato il Ritorno all’ordine italiano dopo la fine della Grande Guerra, e sono questi i protagonisti della splendida mostra del Mart, che attraverso le sette sezioni (Metafisica del tempo e dello spazio; Evocazione dell’antico; Paesaggi; La poesia degli oggetti; Ritorno alla figura. Il ritratto; Il nudo come modello e Le stagioni della vita) e grazie alle più di 100 opere esposte (provenienti dai più importanti musei italiani e da prestigiose collezioni private) riesce a proporre al visitatore una panoramica completa e dettagliata di un momento dell’arte italiana troppo spesso dimenticato o (peggio) ignorato. La mostra ricostruisce quello che è stato un periodo di rottura, rispetto agli anni (eroici) delle avanguardie, un momento in cui dopo anni gli artisti tornarono a riflettere sulla figura umana e sul paesaggio e cercarono un riavvicinamento (guidati da Margherita Sarfatti) alla classicità e agli insegnamenti dei grandi maestri del passato, come Giotto o Piero della Francesca.
Tra le numerose opere esposte (dei più importanti artisti del Novecento, come De Chirico, Savinio, Morandi, Sironi, Martini, Casorati, Donghi, Marussig, De Pisis e Funi) vi segnaliamo alcuni capolavori come: l’indimenticabile Filo d’oro (1927) di Adolfo Wildt; oppure il bellissimo Ritratto di Renato Gualino (1923-1924) di Felice Casorati; o come il Giocoliere (1936) di Antonio Donghi o come La nonna delle case (1926) di Gianfilippo Usellini. Al termine della mostra il visitatore è invitato a scoprire, in un’ideale prosecuzione della mostra, all’interno dell’allestimento della collezione permanente del museo (presentata con il titolo Invenzione del moderno) una selezione di opere che sono in diretto dialogo con quelle esposte in mostra (tra cui spiccano soprattutto i capolavori di De Chirico).
Una straordinaria mostra (accompagnata da un notevole catalogo pubblicato da Electa) che riunisce alcuni dei maggiori capolavori, (forse opere meno note al grande pubblico), dell’arte italiana tra le due guerre; una mostra imperdibile.
Un’eterna bellezza.
Il canone classico nell’arte italiana del primo Novecento
Mart Rovereto
2 luglio – 5 novembre 2017
a cura di Beatrice Avanzi e Daniela Ferrari
catalogo edito Electa