Teatro alla Scala, Milano, Christian Thielemann, Rudolf Buchbinder, Beethoven, Bruckner, Staatskapelle Dresden

Thielemann torna alla Scala con la Staatskapelle di Dresda

Lo scorso lunedì 11 settembre il Teatro alla Scala ha ospitato l’ultima tappa della tournée europea della prestigiosa Sächsische Staatskapelle Dresden (l’ultima apparizione dell’orchestra di Dresda sul palco scaligero era datata all’ottobre 2013) guidata da Christian Thielemann, direttore principale dell’Orchestra (Thielemann mancava dal podio del Piermarini dal 2008). Un concerto sicuramente imperdibile perché le opportunità di ascoltare un tale binomio in Italia è una rarità e una vera e propria chicca per gli appassionati.

Protagonista della prima parte del concerto è stato il pianista Rudolf Buchbinder che in Scala aveva accompagnato nel 2016 il M° Pretre nel suo ultimo indimenticabile concerto scaligero. Il pianista austriaco è stato il solista del primo concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven. Buchbinder è considerato uno dei più importanti pianisti del nostro tempo e ha da sempre un rapporto strettissimo con Beethoven, di cui ha interpretato le sonate per più di cinquanta volte nella sua carriera. Il suo rapporto con la Staatskapelle è altrettanto stretto, per cui il sodalizio si è dimostrato ottimo durante la performance. Thielemann ci ha presentato un Beethoven solenne, ben calibrato e suonato alla perfezione dall’orchestra. Fresca e movimentata la prova di Buchbinder, i cui anni forse cominciano a farsi sentire, ma che rimane un interprete di primo rango che ha saputo riportarci all’infanzia con la dolcezza del pianoforte. Il pubblico scaligero ha molto apprezzato la performance di Buchbinder che ha quindi regalato un bis, la giga dalla prima partita in si bemolle n. 825 di J.S. Bach. E’ un piccolo brano divertente da ascoltare che ha saputo trascinare il pubblico in un grande applauso che ha chiuso la prima parte del concerto. Il clou della serata è stato però nella seconda parte con la magnifica prima sinfonia di Bruckner. E’ in questo brano che l’orchestra di Dresda, saldamente guidata da Thielemann ha saputo dare il suo meglio. Nell’esecuzione il pubblico scaligero ha potuto apprezzare la competenza e la profonda conoscenza del brano del direttore tedesco che ha guidato in modo sicuro e spavaldo la compagine della Staatskapelle. In questa prima sinfonia, in cui sono già presenti gli elementi distintivi dell’orchestrazione bruckneriana, Thielemann e l’orchestra tedesca hanno saputo trovare un ammirevole equilibrio nei numerosi passaggi vigorosi e dinamici che la caratterizzano. Thielemann riesce a dar corpo ad ogni sfumatura e ad emozionare proprio per la pulizia che caratterizza la sua performance. La Staatskapelle lo segue in modo preciso come una macchina ben oliata, arrivando così ad un grandissimo successo sul finale della sinfonia. Una performance che ci mostra da un lato l’altissimo livello dell’orchestra tedesca, oggi davvero una delle migliori al mondo, e dall’altro la perizia e la precisione di Christian Thielemann, uno dei maggiori conoscitori odierni del repertorio tedesco.

Un concerto che rimarrà sicuramente tra quelli da ricordare. Una serata di grandissima musica suonata in modo eccelso. Non possiamo che augurarci di ritrovarli al più presto di nuovo sul palcoscenico scaligero per regalarci altre magnifiche performance.


Teatro alla Scala
Milano 11 settembre 2017

Ludwig van Beethoven
Concerto n. 1 in do magg. op. 15

Anton Bruckner
Sinfonia n. 1 in do min.

 

Sächsische Staatskapelle Dresden
direttore Christian Thielemann
pianoforte Rudolf Buchbinder

 

ph. Matthias Creutziger

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