Nel bel mezzo di questo ricco settembre musicale milanese, lo scorso 17 settembre la Filarmonica della Scala ha regalato al pubblico meneghino uno degli eventi più interessanti dell’ultimo mese. Stiamo parlando del concerto con cui hanno debuttato al Teatro alla Scala (e celebrato il loro decimo anniversario di fondazione) il gruppo di Spira Mirabilis, orchestra ospite che ha concluso (in grande stile) la stagione 2016/2017 della Filarmonica; la peculiarità principale di Spira Mirabilis è senz’altro quella di suonare senza direttore, tuttavia il progetto è sicuramente molto più di quanto non salti all’occhio ad un pubblico distratto; tutto è nato nel 2007 come un vero e proprio laboratorio dove i giovani musicisti coinvolti hanno potuto approfondire, lontano dai ritmi prestabiliti del mondo delle grandi orchestre, alcune delle più importanti pagine sinfoniche della storia. Hanno cominciato con Beethoven, definito da loro stessi un compositore “dalle spalle abbastanza larghe” da poter sopportare i loro sbagli.
Al pubblico scaligero Spira Mirabilis ha proposto la Terza sinfonia, detta Eroica, che nel corso dei loro dieci anni di attività, hanno affrontato già cinque volte. L’Eroica non ha bisogno di presentazioni, è una delle sinfonie più famose del compositore tedesco, di completa rottura rispetto a quello che è stato fatto nella sua produzione precedente. Partendo dal presupposto che lo scopo del gruppo di Spira Mirabilis non è quello di fare attività concertistica, possiamo dire che la loro esecuzione non poteva che lasciare pienamente soddisfatti. Accantonando qualche minimo problema nel settore degli ottoni, la performance sorprende per la coesione e per la lettura data. Non è facile arrivare ad una visione d’insieme e a suonare insieme in modo coeso senza una guida, ma questo gruppo di giovani musicisti riesce a farlo e a trasmettere una grandissima energia, sia grazie alla performance musicale, sia grazie alla chimica magnetica che si crea tra i musicisti, in un grande gioco di sguardi e di movimenti.
Al termine del concerto tutti i giovani componenti dell’orchestra si sono rapidamente trasferiti tra le poltrone della platea e hanno riproposto al pubblico l’intero primo movimento della Sinfonia, suonato da una prospettiva completamente inedita, che ha piacevolmente sorpreso il pubblico del Piermarini. Riposti gli strumenti i componenti dell’orchestra si sono nuovamente schierati sul palco del Teatro per intavolare un interessante dialogo con il pubblico sui motivi, sui modi e sui risultati di questo bellissimo progetto europeo con radici tutte italiane, Spira Mirabilis ha infatti sede a Formigine (cittadina modenese che ospita l’Orchestra e che nel 2013 ha deciso di dedicargli un auditorium).
Una bella e inusuale serata scaligera che ha divertito il pubblico, mostrando una realtà diversa, molto interessante e per ora ancora poco conosciuta, in primis nel nostro paese.
Teatro Alla Scala
Milano 17 settembre 2017
Ludwig van Beethoven
Sinfonia n.3 in mi bem. magg. op. 55, Eroica
Spira Mirabilis
ph. Giorgio Gori