Dopo la trionfale residenza estiva al Festival di Edimburgo, dove il Teatro Regio di Torino ha portato La Bohème (firmata da Àlex Ollé, che ha inaugurato la scorsa stagione), il Macbeth (firmato da Emma Dante e vincitore del premio dell’EdinFest) e il Requiem di Verdi, il teatro torinese ha inaugurato la sua nuova stagione con Tristan und Isolde di Richard Wagner, titolo che mancava a Torino dal 2007, proposto questa stagione nella splendida produzione dell’Opernhaus di Zurigo firmata da Claus Guth. Un altro traguardo importante per il Regio di Torino che in questi anni ha saputo crescere ed affermarsi, proponendo titoli sempre più impegnativi e stagioni sempre più sfaccettate. Lo spettacolo in palcoscenico si dimostra elegante e introspettivo e benissimo si adatta a quella forte nota intimistica che caratterizza il Tristano. Lontani dall’Irlanda e dalla Cornovaglia, la vicenda è ambientata in un interno borghese di fine Ottocento e in scena troviamo raccontata la vicenda di due giovani e sventurati amanti, impossibilitati ad amarsi a causa di un matrimonio combinato che non può essere annullato. La musica di Wagner benissimo si adatta a questa ambientazione che si dimostra non solo efficace, ma anche estremamente coinvolgente. Di stanza in stanza, tra interni ed esterni si consuma la passione amorosa di Tristan e Isolde, in un vorticare su loro stessi che sembra quasi rimandare al loro destino senza scampo.
Musicalmente parlando, un bell’inizio di stagione grazie innanzitutto alla direzione di Gianandrea Noseda, alle prese per la prima volta con il titolo wagneriano. Il direttore milanese ha saputo dar spazio al grandissimo lirismo della partitura wagneriana, facendosi apprezzare per colori caldi e suadenti e per un ottimo equilibrio lungo i tre atti. Estremamente emozionante l’ultimo atto, vissuto spasmodicamente e con vere e proprie esplosioni sonore che hanno saputo avvincere gli ascoltatori.
Per quanto riguarda il cast, la recita di domenica 22 ottobre a cui abbiamo assistito è stata purtroppo segnata dall’improvvisa indisposizione di Ricarda Merbeth (Isolde) che è stata sostituita da Rachel Nicholls in corso d’opera verso la fine del primo atto. La Merbeth era parsa sin dall’inizio un po’ in difficoltà, tanto che proprio appena all’inizio le note gravi erano praticamente inudibili. La situazione è poi andata peggiorando, tanto che ad un certo punto Rachel Nicholls ha affiancato a lato scena i due protagonisti e ha cominciato a cantare al posto della Merbeth che ha continuato la parte recitata fino a fine atto. Considerando le difficoltà di essere chiamati all’ultimo minuto, la Nicholls si è dimostrata pienamente all’altezza dell’impervio ruolo con una voce lirica e pastosa, e acuti sicuri, nonché ottima interpretativamente. Il ruolo maschile del titolo spettava a Peter Seiffert, un veterano del ruolo che di sicuro è oggi lontano da quell’immagine di Tristano come eroe dolente e prostrato dall’amore. Tristano è un ruolo mastodontico e l’età si fa sentire per il tenore tedesco, ma nonostante ciò comunque la sua rimane una prova importante, con una voce che avrà forse perso la brillantezza del giovanile ardore, ma che sa ancora emozionare, soprattutto nel monologo del III atto. Buono anche il resto del cast, a cominciare dalla Brangäne di Michelle Breedt, dalla bella voce brunita, a tratti un po’ secca negli acuti, per continuare con il re Marke di Steven Humes (voce di basso un po’ chiara, per un ruolo che forse avremmo voluto più autorevole, ma ottima la prestazione vocale) e l’ottimo Kurwenal di Martin Gantner.
Positiva l’accoglienza del pubblico che gremiva la sala del Regio. In definitiva, un Tristan che lascia ben presagire per questa stagione appena iniziata. E speriamo di riascoltare ben presto altro Wagner a Torino.
Teatro Regio
Torino 22 Ottobre 2017
Tristan und Isolde
musica e libretto
Richard Wagner
Tristan | Peter Seiffert
Isolde | Ricarda Merbeth – Rachel Nicholls
Marke | Steven Humes
Kurwenal | Martin Gantner
Brangäne | Michelle Breedt
Melot | Jan Vacìk
Un pastore | Joshua Sanders
Un timoniere | Franco Rizzo
Un giovane marinaio | Patrick Reiter
Orchestra e Coro del Teatro Regio
direttore | Gianandrea Noseda
regia | Claus Guth
ripresa | Arturo Gama
scene e costumi | Christian Schmidt
luci | Jurgen Hoffmann
assistente ai costumi | Luisa Beeli
direttore dell’allestimento | Paolo Giacchero
maestro del coro | Claudio Fenoglio
ph. Ramella&Giannese © Teatro Regio Torino