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Raffaello a Bergamo, il mito sta per rivivere alla Carrara

Dal 27 gennaio 2018  Bergamo sarà al centro dell’attenzione degli appassionati d’arte per l’attesa apertura di quella che si preannuncia come una delle mostre più interessanti del prossimo anno; mostra che l’Accademia Carrara (in collaborazione con la GAMeC che ospiterà fisicamente la mostra) dedicherà a Raffaello, e con cui il capoluogo bergamasco si pone come ideale apripista delle celebrazioni che culmineranno nel 2020 in occasione dei 500 anni dalla morte dell’urbinate.

Partendo dal prezioso San Sebastiano conservato alla Carrara (che verrà sostituto per i mesi della mostra da una creazione inedita di Giulio Paolini) un nucleo di ben 13 capolavori di Raffaello (tra i quali spicca il prestigioso prestito della Fornarina proveniente dalla Galleria Nazionale di Palazzo Barberini di Roma e della Madonna Diotallevi del Bode Museum di Berlino) saranno il vero cuore di questo viaggio che ripercorrerà i primi anni di attività di Raffaello (1500-1505) e che vedrà la riunione (per la prima volta in Europa) delle tre parti della predella della Pala Colonna. La mostra sarà completata da due sezioni che analizzeranno il mito raffaellesco nel corso dell’Ottocento e del Novecento, attraverso le opere di artisti come De Chirico, Picasso, Chirsto, Vezzoli e Paolini.

Una mostra tra le più attese e che senz’altro richiamerà a Bergamo numerosi visitatori curiosi di scoprire le origini del mito di Raffaello.


Raffaello e l’eco del mito

Accademia Carrara | GAMeC
Bergamo | 27 gennaio – 6 maggio 2018

a cura di
Maria Cristina Rodeschini, Emanuela Daffra e
Giacinto Di Pietrantonio

allestimento
Tobia Scarpa e Mauro Piantelli

catalogo
Marsilio Electa

orari
tutti i giorni 9.30/19.00
(chiuso il martedì)

 

raffaellesco.it

 

 

 

ph.
Raffaello, Madonna Diotallevi (Gemäldegalerie, Berlino) | Raffaello, San Sebastiano (Accademia Carrara, Bergamo) | Raffaello, La Fornarina (Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini, Roma) | Francesco Vezzoli, Self-Portrait as a Self-Portrait (After Raffaello Sanzio).

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