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Strauss-Tage a Vienna | Daphne ed Elektra

La Staatsoper di Vienna tra il 16 novembre e il 21 dicembre presenta al pubblico gli Strauss-Tage, una rassegna dedicata a Richard Strauss che presenta al pubblico viennese ben sei delle opere di Strauss (Salome, Ariadne auf Naxos, Daphne, Elektra, Der Rosenkavalier e Arabella) e un balletto (Josephs Legende) basato sulle sue musiche, il tutto accompagnato da una serie di incontri per approfondire la figura del grande compositore. Strauss non solo fu direttore del teatro viennese tra il 1919 e il 1924, ma è ad oggi uno dei compositori più amati dal pubblico viennese.

Nelle scorse settimane abbiamo avuto la possibilità di assistere a due dei titoli della rassegna due capolavori della produzione di Strauss che potremmo definire sia molto vicini che allo stesso tempo diametralmente opposti, ossia Daphne ed Elektra. Entrambe trovano origine nel mondo greco, da Ovidio, da Sofocle ed Euripide, ma segnano due momenti completamente diversi della produzione musicale straussiana. Elektra viene eseguita per la prima volta nel 1909, mentre Daphne ben 29 anni più tardi nel 1938. Ad ascoltarle un giorno dopo l’altro come ci è successo si nota quasi una sorta di evoluzione al contrario tra Daphne ed Elektra. E’ la seconda quella infatti che ci sembra più di rottura, quella diretta e moderna, quella sconvolgente, mentre Daphne ci suona liricamente romantica ed eterea, lontana dal fuoco di Elektra. E’ quindi molto interessante riuscire a sentire un buon numero di opere del compositore tedesco per poter sentire come realmente si è evoluto il suo stile compositivo.

Daphne, la meno nota delle due, è presentata nella bella produzione del 2004 firmata da Nicolas Joel che ci presenta la vicenda della giovane ninfa in un mondo metateatrale. In scena un salotto tardo ottocentesco (ispirato ad un vero salotto, quello di Villa Stuck a Monaco di Baviera) con un palco, dove si svolgono le vicende della ninfa, di Apollo e del giovane Leukippos. Si tratta di una messinscena molto elegante e di grande impatto visivo  che ottimamente si adatta alla musica straussiana e che bene incarna quel mondo bucolico in cui è ambientata la vicenda. Ottima la direzione di Simone Young sul podio dell’orchestra della Wiener Staatsoper, riuscendo così a dare voce in modo equilibrato e preciso all’intenso lirismo della partitura. Sul palco maiuscola la prova di Andreas Schager che debuttava con questa produzione alla Staatsoper viennese. Il tenore austriaco ha reso in modo assolutamente preciso e con voce sicura e decisa un ruolo davvero temibile come quello di Apollo, conquistandosi il trionfo del pubblico. Al suo fianco la Daphne di Regine Hangler, soprano che alla Staatsoper negli ultimi anni ha avuto la possibilità di misurarsi con numerosi ruoli straussiani. Il soprano austriaco ha ben saputo piegare la sua voce lirica al personaggio della ninfa, donandole un senso di ingenuità. Completava il trio dei protagonisti il buon Leukippos di Benjamin Bruns, tenore dalla buona voce lirica che ha convinto sia vocalmente che scenicamente.

Elektra è stata presentata nella produzione del 2015 firmata da Uwe Eric Laufenberg che ambienta la vicenda all’epoca della composizione, all’incirca nel 1910, in un cortile di una casa e con al centro della scena un imponente ascensore a paternoster che rappresenta l’unico punto di coesione tra il mondo di Elektra, ossia quello degli esclusi, e quello di Clitemnestra ed Egisto che abitano ai piani alti. Si tratta di un’ambientazione molto cupa, che sicuramente ben si adatta alla vicenda di Elektra. Il finale risulta il momento più forte della produzione, con l’ascensore in continuo movimento che mostra al pubblico non solo Clitemnestra morta, ma anche una serie di altre immagini a tratti raccapriccianti che comunque bene si adattano alla musica straussiana. La musica di Strauss è fortemente innovativa, molto più che in Daphne, così come abbiamo avuto già occasione di dire precedentemente. Ingo Metzmacher alla testa dell’orchestra della Staatsoper dà una lettura coesa ed espressiva, piena dei colori e delle sfumature che la partitura di Strauss sa offrire. Applaudita lungamente dal pubblico, Elena Pankratova interpretava una convincente Elektra. La voce del soprano russo regala un’interpretazione espressiva e intensa. Forse la si sarebbe voluta più estrema nella caratterizzazione del personaggio, soprattutto all’inizio dell’opera, ma ottima è stata nel confronto con Clitemnestra, interpretata da una magistrale Waltraud Meier. Per il soprano tedesco gli anni sono passati, ma la caratura dell’artista è rimasta la stessa. Il confronto tra Clitemnestra e Elektra risulta così uno dei momenti più toccanti e impressionanti della serata. Buona anche la prova del soprano Gun-Brit Barkmin, che, già interprete di alcune recite della produzione del 2015, ha prestato il suo timbro fresco e la sua voce lirica alla parte di Crisotemide, la sorella che vuole essere normale e che non riesce ad essere vendicativa come invece succede ad Elektra. Ottima anche la prova vocale del basso-baritono John Reuter nella parte di Oreste, così come ottimo anche Norbert Ernst nella parte di Egisto. Una buona ripresa di una produzione di Elektra che lascia però alcuni interrogativi, soprattutto riguardo alla regia.

Una rassegna di grande valore quella che la Staatsoper viennese ha messo in campo per celebrare il grande compositore e direttore tedesco, che da agli appassionati la rara occasione di poter ascoltare nell’arco di pochi giorni la maggior parte delle opere di Strauss.


Wiener Staatsoper
Vienna 7 dicembre 2017

 

Daphne
Opera in un solo atto

musica di Richard Strauss

libretto di Joseph Gregor

Peneios | Dan Paul Dumitescu
Gaea | Janina Baechle
Daphne | Regine Hangler
Leukippos | Benjamin Bruns
Apollo | Andreas Schager
Erster Schafer | Marcus Pelz
Zweiter Schafer | Jens Musger
Vierter Schafer | Hans Peter Krammerer
Erste Magd | Ileana Tonca
Zweite Magd | Margaret Plummer

Orchestra della Wiener Staatsoper
Coro della Wiener Staatsoper

direttore | Simone Young
maestro del coro | Martin Schebesta
regia | Nicolas Joel



Vienna 8 dicembre 2017

Elektra

Tragedia in un atto di Hugo von Hofmannsthal
musica di Richard Strauss

Klytämnestra | Waltraud Meier
Elektra | Elena Pankratova
Chrysothemis | Gun-Brit Barkmin
Aegisth | Norbert Ernst
Orest | Johan Reuter
Der Pfleger des Orest | Ryan Speedo Green
Die Vertraute | Simina Ivan
Die Schleppträgerin | Zoryana Kunshpler

Orchestra della Wiener Staatsoper
Coro della Wiener Staatsoper

direttore | Ingo Metzmacher
maestro del coro | Martin Schebesta
regia | Uwe Eric Laufenberg

 

wiener-staatsoper.at

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