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Heinz Berggruen testimone del tempo

Negli scorsi mesi è uscito nelle librerie italiane edito da Skira Ricordi di un mercante d’arte di Heinz Berggruen, presentato al Museo del Novecento di Milano in occasione di Bookcity dal curatore dell’edizione Italiana Enrico Arosio.

Heinz Berggruen, collezionista e mercante d’arte tra i più importanti del Novecento è scomparso a Parigi nel febbraio 2007 lasciando ai Musei Statali di Berlino la sua strepitosa collezione che forma oggi il Berggruen Museum di Charlottenburg. In Ricordi di un mercante d’arte, attraverso una quarantina di brevi (e brevissimi) capitoli Berggruen ripercorre la sua lunga vita (era nato nel 1914), come fosse un incredibile puzzle composto da straordinari incontri ed avvenimenti. I tanti episodi slegati e  raccontati senza alcun ordine cronologico restituiscono perfettamente al lettore il senso di intimità e confidenza che la narrazione di Berggruen cerca di instaurare sin dalle prime pagine del libro.

Pagina dopo pagina il lettore viene condotto attraverso gli anni della gioventù berlinese di Berggruen, per arrivare prima agli anni dell’esilio americano e della guerra, e approdare successivamente a Parigi (dove Berggruen aprirà la sua galleria) prima del ritorno finale nella sua Berlino dove aprirà nel 2000 il già citato museo a Charlottenburg. Ma se c’è qualcosa che più di tutto traspare dalle pagine è lo strettissimo legame (quasi viscerale) di Berggruen con le opere d’arte e con i grandi artisti del suo tempo (come Diego Rivera, Matisse o Giacometti); tuttavia le due figure più importanti per il Collezionista (e per le quali egli stesso si definì Zeitzeuge, ossia testimone del tempo) sono Picasso, di cui possedeva circa una novantina di opere tra disegni e dipinti, e Frida Kahlo, con cui Berggruen ebbe una breve ma intensa relazione.

Una lettura estremamente interessante per conoscere da vicino un vero testimone della storia dell’arte del Novecento.


Ricordi di un mercante d’arte
Heinz Berggruen

traduzione di
Enrico Arosio

edito da
Skira

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