In occasione del ventennale dell’apertura al pubblico del Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps a Roma, ospita (fino al prossimo 9 settembre) una straordinaria mostra/dialogo tra le opere della collezione, i monumentali spazi di Palazzo Altemps e le geniali creazioni di Fornasetti; attraverso più di 800 pezzi, tra tavoli, portaombrelli, piatti, sedie, armadi, tappeti, arazzi (solo per citarne alcuni), Fornasetti ha creato 27 installazioni appositamente ideate per dialogare con il museo in occasione di questa speciale occasione.
Come detto poco fa Fornasetti a Palazzo Altemps non è la classica mostra (come lo è stata quella che nel 2013 alla Triennale di Milano, celebrando i 100 anni della nascita di Fornasetti, ne fece anche rinascere il mito) ma è una vera e propria rilettura giocosa dell’intero museo e delle sue collezioni; cosa che si intuisce benissimo già dall’inizio del percorso quando nel bellissimo cortile rinascimentale il visitatore è accolto da una serie di 5 imponenti profili imperiali (ridisegnati da Fornasetti) che abitano gli archi del piano terreno, ponendosi in dialogo diretto con le quattro statue romane che abitano gli archi dell’altro lato del palazzo. La mostra prosegue nelle sale del museo dove le geniali incursioni di Fornasetti dialogano con i capolavori del museo come nel caso della coloratissima “colonia felina” di porcellana che è stata posta a guardia dei resti romani visibili al pianterreno del palazzo; oppure come la splendida Athena (restaurata e completata dall’Algardi nel Seicento) che colta nell’atto di accarezzare un serpente, dialoga in maniera stupefacente con il tappeto/arazzo di Fornasetti Amiamo il serpente. Un’ulteriore straordinario (e coloratissimo) dialogo è quello creato tra la Venere Cnidia (copia romana dell’originale di Prassitele), il paravento Angolo antico con Eva e con il pannello Venere di Fornasetti. Al Galata Suicida invece fanno da quinta teatrale delle riproduzioni alte più di tre metri dei pannelli della Follia Pratica di Fornasetti che inquadrano il gruppo scultoreo trasformandolo in una vera e propria rappresentazione teatrale, il tutto è accresciuto grazie alla sapiente illuminazione che sottolinea la drammaticità della scena. Tra i confronti meglio riusciti c’è senza dubbio quello creato per la Sala dell’Ares Ludovisi dove alcuni dei magnifici piatti Fornasetti appesi alle pareti sono a terra in frantumi, instaurando nel visitatore una serie di immediate suggestioni e riflessioni riguardanti rovine e antichità romane, ma proponendo allo stesso tempo anche un ironico sguardo alle decorazioni illusionistiche della sala.
Una seconda parte della mostra, ospitata nella piccole salette degli appartamenti del piano nobile, ospita una sorta di casa-museo fornasettiana, dove sono state ricostruite delle stanze (quasi delle Wunderkammern Fornasetti) interamente concepite con pezzi di Fornasetti come in un gioco di specchi, ricordando quello che 1950 scriveva il grande Giò Ponti: “Forse anche Fornasetti, allestendo in casa sua le sue stanze di mostra piene di Fornasetti, deve essere stato preso da questa ossessione di comporre dei Fornasetti con i Fornasetti […]come un gioco di specchi che non finisce mai.”
Il teatro di palazzo (uno degli ambienti più affascinanti del complesso), dove si esibì anche un giovanissimo Mozart nel suo soggiorno romano del 1770, è dedicato proprio al Don Giovanni mozartiano, messo in scena da Fornasetti lo scorso anno al Teatro dell’Arte della Triennale di Milano e al Teatro della Pergola di Firenze, gli spazi del teatro ospitano infatti la proiezione del documentario del dietro le quinte della produzione dello spettacolo; il resto della sala (e il piccolo foyer) ospita alcuni dei costumi di scena dello spettacolo, il fortepiano realizzato da Fornasetti nel 2016 su modello di quello conservato nella casa di Mozart a Salisburgo e alcuni degli arredi della serie Don Giovanni, come lo splendido paravento e il cilindro, in cui il colore dominante, come ovvio che sia, è il rosso.
La mostra è accompagnata da piccolo catalogo edito da Electa che oltre ai saggi introduttivi e agli apparati in appendice raccoglie i dettagli dei confronti e alcune massime e citazioni di Fornasetti (sia Piero che Barnaba) e di alcuni dei più importanti architetti e designer che riflettono su classicismo, antichità e (ovviamente) sull’opera di Fornasetti. L’intervento di Fornasetti a Palazzo Altemps non si ferma semplicemente alle sale del espositive ma è arrivato fino al rinnovato Bookshop che è stato riallestito con la splendida carta da parati Chiavi segrete prolungando l’esperienza per i visitatori fino all’ultimo momento all’interno del museo.
Lasciatevi conquistare dalla potenza dell’ironia e del classicismo di Fornasetti e concedetevi un paio d’ore per seguire l’invito di Fornasetti alla “divagazione ironica senza schemi” tra i capolavori immortali di Palazzo Altemps.
Palazzo Altemps | Roma
16 dicembre 2017 – 9 settembre 2018
Citazioni Pratiche.
Fornasetti a Palazzo Altemps
da un’idea di
Barnaba Fornasetti e Valeria Manzi
a cura di
Silvana Annicchiarico e Alessandra Capodiferro
produzione e catalogo
Electa
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