A 11 anni dalla sua ultima messa in scena e a 100 anni dalla prima rappresentazione al Met di New York, Il Trittico di Puccini è tornato la scorsa settimana sul palco del Teatro Municipale di Piacenza, proprio in quella stessa fortunata produzione firmata da Cristina Pezzoli nel 2007 (e che nel 2015 era già stata ripresa con grande successo a Seul). Gli anni sono passati, ma l’allestimento continua ad essere fresco e affascinante; a cominciare dall’ambientazione scenica curata da Giacomo Andrico che ambienta tutte e tre le vicende negli anni della loro composizione, ossia a cavallo del primo conflitto mondiale. E così vediamo l’arcata soffocante di un grande ponte parigino con la barca di Michele ormeggiata, gli interni alti e marmorei del convento di Suor Angelica e un’eccentrica casa fiorentina come dimora dei Donati nel Gianni Schicchi. Suggestive le luci di Cesare Accetta che contribuiscono a creare un’atmosfera molto raffinata e belli i costumi di Gianluca Falaschi. Il tutto si unisce al lavoro registico di Cristina Pezzoli, la cui impronta si vede nell’ottima recitazione degli interpreti di tutti e tre gli atti unici. L’impostazione è tradizionale, ma la Pezzoli riesce a non essere mai banale e soprattutto mai statica.
La parte musicale vedeva radunata sul palcoscenico una compagnia di interpreti protagonisti degna di un qualsiasi importante teatro europeo. Anna Pirozzi era l’interprete delle due protagoniste femminili delle prime due opere: Giorgetta ne Il tabarro e Suor Angelica nell’opera omonima. Il soprano napoletano ha offerto un’ottima prova vocale, riuscendo a dare voce alle due donne con un canto sostenuto da una tecnica precisa e da un registro acuto squillante che non ha mancato di impressionare. La Pirozzi inoltre ha dato i giusti colori alle due parti, infuocata nel Tabarro, ma soprattutto emozionante nel ruolo di Suor Angelica, la cui “Senza mamma” ha commosso tutto il pubblico presente. Accanto a lei, altro nome di spicco, il baritono Ambrogio Maestri, impegnato nella parte di Michele nel Tabarro e nella parte del titolo in Gianni Schicchi. Bellissima e tonante voce baritonale, Maestri propone un Michele trattenuto per tutta l’opera, per poi lasciarsi andare nella parte finale dell’opera in cui ne esce un’ottima prova sia vocale che interpretativa. Totalmente diverso il registro nello Schicchi, dove Maestri propone un Gianni quasi macchiettistico (come sembra volerlo la regia), bonario, divertente e canzonatorio, caratterizzato da una dizione perfetta. Vicino a loro sta la prova maiuscola di Anna Maria Chiuri, presente in tutte e tre le opere. In tutti e tre i ruoli (La Frugola, Zia Principessa e Zita) la Chiuri riesce a piegare la bella voce brunita alle differenti caratteristiche interpretative. Buono anche il comparto tenorile delle tre opere. Rubens Pellizzari (unico altro interprete presente anche nel 2007 insieme a Anna Maria Chiuri) era lo spavaldo Luigi ne Il tabarro che ha ben caratterizzato grazie alla generosa voce lirica tenorile il ruolo dell’amante passionale di Giorgetta. Con la sua buona voce tenorile leggera, Matteo Desole interpretava il ruolo di Rinuccio nello Schicchi e del Tinca ne Il Tabarro, offrendoci una prova convincente. Accanto a lui, Francesca Tassinari era la Lauretta dello Schicchi, ruolo che ha risolto bene coronando una dolce O mio babbino caro. Il resto del cast molto numeroso si è dimostrato all’altezza, fatto salvo per alcune delle suore della Suor Angelica che non sono parse molto in ruolo.
Sul podio dell’Orchestra dell’Emilia Romagna, Aldo Sisillo ha offerto una buona interpretazione delle tre opere, sostenendo i suoi cantanti e trovando ottime sfumature e colori per i tre atti, così differenti tra di loro. Insieme all’orchestra, ottima la prova del Coro e dei piccoli interpreti del coro di voci bianche della Fondazione Teatro Comunale di Modena.
Una produzione che ricordavamo di livello dal 2007 e che si è dimostrata di nuovo pregevole, grazie anche all’apporto di un ottimo cast vocale. Un altro successo per i teatri dell’Emilia Romagna che si accingono a celebrare i 150 anni dalla morte di Gioachino Rossini con la prossima produzione de La Cenerentola.
Davide Marchetti
Teatro Municipale
Piacenza | 4 febbraio 2018
Il Trittico
musica di
Giacomo Puccini
libretti di
Giuseppe Adami e Giovacchino Forzano
Michele/Gianni Schicchi | Ambrogio Maestri
Giorgetta/Suor Angelica | Anna Pirozzi
Luigi | Rubens Pellizzari
La Frugola/Zia Principessa/Zita | Anna Maria Chiuri
Il Tinca/Rinuccio | Matteo Desole
Lauretta | Francesca Tassinari
Il Talpa/Simone | Francesco Milanese
Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna
Coro del Teatro Comunale di Modena
direttore | Aldo Sisillo
maestro del coro | Stefano Colò
regia | Cristina Pezzoli
scene | Giacomo Andrico
costumi | Gianluca Falaschi
luci | Cesare Accetta
Coproduzione Fondazione Teatro Comunale di Modena
Fondazione Teatri di Piacenza
Fondazione I Teatri di Reggio Emilia
Fondazione Teatro Comunale di Ferrara
Ph. Rolando Paolo Guerzoni (Teatro Pavarotti di Modena)