In occasione dell’anno rossiniano in cui si celebrano i 150 anni dalla morte del maestro pesarese, a Piacenza arriva la produzione di una delle opere più amate di Gioachino Rossini, La Cenerentola, che proprio nel 2017 ha invece compiuto 200 anni. Una doppia ricorrenza pare quindi un ottimo motivo per mettere in scena una delle opere buffe che nell’immaginario collettivo più incarna lo spirito dell’opera rossiniana e il mito dell’opera buffa. La Cenerentola è una vera e propria fiaba in musica, divertente oggi come nel 1817, un concentrato di momenti virtuosistici che ne hanno fatto un banco di prova per tutti i cantanti che si misurano col repertorio rossiniano. A Piacenza in scena lo spettacolo di Aldo Tarabella in un omaggio al grande Lele Luzzati, artista poliedrico scomparso 11 anni fa, capace di ricreare veri e propri mondi con le sue scenografie. Le scenografie sono affidate in questa produzione ad un allievo di Luzzati, Enrico Musenich, che utilizza pochi elementi scenici, semplici ed efficaci, piccoli fondali dipinti mobili, estremamente fiabeschi ed evocativi, che riescono al meglio a ricreare l’atmosfera senza tempo della storia. I costumi utilizzati invece sono quelli originali di Lele Luzzati, realizzati per una produzione de La Cenerentola a Genova degli anni Settanta, restaurati grazie al lavoro della Fondazione Cerratelli. Lo spettacolo di Tarabella scorre con un susseguirsi di gag divertenti e una recitazione curata per tutti i personaggi, catturando il pubblico, molto partecipe ai diversi momenti dell’opera.
La parte musicale ha subito qualche defezione nel cast dei protagonisti a causa di malanni influenzali, ma comunque è riuscita a dare un ottimo risultato alla resa dello spettacolo. Protagonista assoluto il mezzosoprano Teresa Iervolino nel ruolo di Angelina. Impegnata ormai in ruoli rossiniani e belcantistici nei teatri di tutta Europa, la Iervolino ha dato un’ottima prova musicale e interpretativa. La voce è brunita, rotonda e precisa e snocciola con disinvoltura le numerose colorature previste per il ruolo, riuscendo al meglio nel rondò finale. Anche a livello interpretativo ci offre una Cenerentola vero e proprio esempio di bontà, al meglio calata nella parte della ragazza modesta e di buon cuore che fa breccia nell’animo del principe. Vicino le stava il Don Magnifico di Marco Filippo Romano, già precedentemente ascoltato a Piacenza ne Il Turco in Italia. Il baritono nisseno ha una bella voce, solida e ben votata al repertorio rossiniano e ha saputo rendere al meglio anche a livello attoriale il padre preoccupato per le figlie. A sostituire l’ammalato Pablo Ruiz, nel ruolo del servitore Dandini è arrivato Paolo Bordogna, come al solito esplosivo nell’interpretazione, dalla vellutata e corposa voce baritonale, perfettamente a suo agio nelle colorature rossiniane del ruolo del servitore in vesti principesche. Il principe Don Ramiro avrebbe dovuto essere interpretato da Pietro Adaini che però ha dovuto cedere il passo ad Antonino Siragusa. Il tenore messinese ha una suadente voce da tenore leggero, perfettamente proiettata sia in avanti che nel registro acuto, a suo agio in questo che è da sempre il suo repertorio. Nonostante fosse stato chiamato all’ultimo, la sua prova non ha deluso, incontrando il favore del pubblico soprattutto dopo la sua Si, ritrovarla io giuro. Un po’ meno incisivo l’Alidoro del corretto Matteo d’Apolito. Completavano il cast in modo giustamente civettuolo la Tisbe di Isabel De Paoli e la Clorinda di Giulia Perusi. L’anello debole della produzione è da ritrovare nella direzione del direttore Erina Yashima. Assistente di Riccardo Muti presso la Chicago Symphony, la giovane direttrice tedesca alla testa dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini ha diretto in modo sostanzialmente corretto, ma appesantendo notevolmente la partitura, staccando in certe occasioni tempi troppo lenti (creando difficoltà anche agli interpreti). La sua Cenerentola mancava sicuramente della brillantezza che la partitura sa offrire. Ottima la prova del coro maschile del Teatro Municipale diretto da Corrado Casati.
Tanto pubblico e tanti applausi per tutti gli interpreti che ha partecipato con applausi e numerose risate. Appuntamento da un mese con la produzione più attesa della stagione piacentina, La Gioconda di Amilcare Ponchielli.
Teatro Municipale
Piacenza 18 febbraio 2018
La Cenerentola
ossia la bontà in trionfo
dramma giocoso in due atti su libretto di Jacopo Ferretti
musica di Gioacchino Rossini
Don Ramiro, Principe di Salerno | Antonino Siragusa
Dandini, suo cameriere | Paolo Bordogna
Don Magnifico, Barone di Montefiascone | Marco Filippo Romano
Clorinda | Giulia Perusi
Tisbe | Isabel De Paoli
Angelina, sotto nome di Cenerentola | Teresa Iervolino
Alidoro | Matteo D’Apolito
direttore | Erina Yashima
maestro del coro | Corrado Casati
maestro al fortepiano | Laura Pasqualetti
regia | Aldo Tarabella
scene | Enrico Musenich
costumi | Lele Luzzati
Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Coro del Teatro Municipale di Piacenza
ph. Andrea Simi