Mari Bastashevski, Sara Cwynar, Sohei Nishino, Cristóbal Olivares, MAST, Bologna, Fotografia

La fotografia ancora protagonista al MAST di Bologna

Dopo la Biennale Foto/Industria dello scorso autunno il MAST di Bologna torna ad occuparsi di fotografia con la mostra dei quattro finalisti della V edizione del premio Mast Foundation for Photography Grant on Industry and Work (che proprio da quest’anno ha sostituito il precedente premio GD4PhotoArt). Il premio ha come scopo quello di dare voce alla ricerca fotografica delle nuove generazioni di artisti arricchendo l’offerta culturale della Fondazione MAST di spunti inediti legati agli sguardi dei giovani sui temi dell’industria, della tecnologia, del territorio e del lavoro.

I quattro giovani finalisti dell’edizione di quest’anno, selezionati tra una quarantina di partecipanti, dal curatore Urs Stahel, le cui opere sono esposte a Bologna sono: Mari Bastashevski (fotografa russa del 1980), Sara Cwynar (fotografa canadese 1985), Sohei Nishino (fotografo giapponese del 1982) e Cristóbal Olivares (fotografo cileno del 1988); hanno sviluppato per il MAST una serie di lavori inediti estremamente attuali sia per le tematiche affrontate che per i mezzi utilizzati per realizzarli. L’edizione 2018 del premio è stata vinta ad ex-aequo dalla canadese Sara Cwynar e dal giapponese Sohei Nishino; questa la motivazione del premio: “la complessità dei contenuti dell’opera e la visione poetica di Sohei Nishino da una parte e lo spessore intellettuale e la freschezza visiva del video di Sara Cwynar dall’altra.”

Sarah Cwynar nel suo lavoro Colour Factory (composto da un video e da nove fotografie) ci fa entrare in un’azienda di cosmetici e all’interno dei meccanismi della produzione commerciale dei colori per proporci una riflessione più ampia “sugli standard del colore, della bellezza e del capitalismo, in quanto modelli imposti nell’esperienza della vita umana”, come afferma l’artista. C’è qualcuno che decide; gli standard vengono fissati da un’azienda, un gruppo economico, un’autorità. Un campo che continua a essere fortemente determinato dallo sguardo maschile sulle donne. Sohei Nishino ha invece creato una rappresentazione del fiume Po a metà strada tra la mappa e il diorama, utilizzando una tecnica che ha sviluppato negli ultimi dieci anni per creare paesaggi urbani. Per questo progetto ha viaggiato lungo il corso del fiume dalla sorgente al Delta scattando centinaia di fotografie che ha stampato, combinato insieme e disposto manualmente in grandi tableaux. Unendo micro e macro prospettiva ha ricavato un’immagine che da lontano sembra quasi astratta e da vicino compone una rappresentazione vivacissima e poetica del fiume, inteso come condizione fondamentale per l’esistenza.

La mostra dei lavori dei finalisti sarà visitabile gratuitamente al MAST di Bologna fino al prossimo 1 maggio da martedì a domenica dalle 10 alle 19.


Mast Gallery
Bologna | 1 febbraio – 1 maggio 2018

MAST FOUNDATION
FOR PHOTOGRAPHY GRANT 2018
ON INDUSTRY AND WORK

a cura di Urs Stahel

mast.org

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