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I Tesori di Piacenza e del Ducato

Sull’onda del successo di pubblico per l’iniziativa che lo scorso anno (in occasione della mostra piacentina dedicata al Guercino) ha permesso a numerosi visitatori di ammirare da un inedito punto di vista il ciclo di affreschi sulla cupola del Duomo di Piacenza; quest’anno la città emiliana (a partire dallo scorso 4 marzo) ripropone l’iniziativa per la splendida Basilica di Santa Maria di Campagna che è centro di un affascinante progetto che permette, fino al prossimo 10 giugno, di salire ad ammirare da vicino gli affreschi della cupola realizzati dal Pordenone (un “profeta del manierismo” nel Nord Italia, capace di fondere la maniera romana di Michelangelo e Raffaello alla pittura veneziana di Tiziano e ai modelli nordici di Durer). Grazie al finanziamento della Banca di Piacenza è stato restaurato e riaperto al pubblico il cosiddetto Camminamento degli artisti che permette ai visitatori di salire fino al camminamento del tamburo della cupola per poter scoprire da un inedito punto di vista gli affreschi realizzati tra il 1530 e il 1535 dal Pordenone e quelli del tamburo e dei pennacchi realizzati da Bernardino Gatti nel 1543. La salita alla cupola è legata ad una serie di altri eventi e visite alla scoperta dei lavori realizzati dal Pordenone nei dintorni di Piacenza (come il ciclo delle Storie della Passione di Cristo nel Duomo di Cremona e gli affreschi della Cappella Pallavicino nella Chiesa dell’Annunziata di Cortemaggiore). Dal prossimo 7 aprile invece il Museo del Duomo di Piacenza presenterà il nuovo allestimento che sarà integrato da un nuovo percorso che guiderà (percorrendo alcuni luoghi della cattedrale fino ad ora rimasti segreti) i visitatori fino alla cupola, dove si potranno nuovamente ammirare da vicino gli affreschi del Guercino e del Morazzone. Inoltre fino al 7 giugno saranno esposti in mostra alcuni dei più preziosi codici miniati medievali provenienti degli archivi piacentini, come il Salterio di AngilbergaLa salita alle cupole piacentine può essere una buona occasione per scoprire anche alcuni degli gioielli culturali della città emiliana come Palazzo Farnese, che ospita i musei civici e che al suo interno conserva tra le varie opere il cosiddetto Fegato etrusco e il bellissimo Tondo di Botticelli; la Galleria Alberoni, che tra le tante opere conserva l’Ecce Homo di Antonello di Messina; oppure la Galleria Ricci Oddi che custodisce la ricca collezione di Giuseppe Ricci Oddi, donata nel 1924 alla città, e che conta ad oggi più di quattrocento opere (tra cui alcuni dipinti di Morbelli, Pellizza da Volpedo, Boccioni e Casorati).

Senza dubbio quella che oggi è l’istituzione culturale cittadina di maggior prestigio è il Teatro Municipale di Piacenza, che con una ricca stagione lirica e concertistica, ogni anno attira appassionati da tutta Italia, soprattutto grazie all’attenta programmazione e ai cast sempre di alto livello. Negli ultimi anni il Teatro è diventato fucina di giovani talenti grazie all’iniziativa Opera Laboratorio curata dal baritono Leo Nucci e, per quanto riguarda la programmazione, si sta impegnando nella riscoperta di alcuni titoli meno noti del repertorio italiano, come L’amico Fritz di Mascagni o La Wally di Catalani, messa in scena lo scorso anno. Il percorso di riscoperta continuerà in questo fine settimana con la messinscena de La Gioconda di Ponchielli (16 e 18 marzo). L’opera manca da 57 anni dal teatro emiliano, ma in generale a dispetto della notorietà di alcuni brani molto famosi (la celeberrima Danza delle ore, ma anche le arie Suicidio! e Cielo e mar) l’opera è raramente rappresentata nei teatri italiani. Piacenza non si scorda poi di essere terra verdiana e dedica al compositore bussetano in questa stagione un concerto con l’Orchestra dell’Opera Italiana insieme al coro del Teatro Municipale con la partecipazione di Leo Nucci e l’ultima opera della stagione, Il Corsaro in un allestimento di Lamberto Puggelli diretto da Matteo Beltrami.

Non è solo la città a riservare sorprese al visitatore. Addentrandosi in provincia, si trovano sul territorio numerosi castelli e manieri che raccontano le vicende di alcune delle più blasonate e illustri famiglie italiane, dai Farnese ai Landi, dai Visconti al Malaspina. Sono i Castelli del Ducato di Parma e Piacenza che con l’arrivo della primavera aprono regolarmente le porte ai propri visitatori per fare loro scoprire la magia della vita al castello. Quest’anno dal 24 marzo e per tutta la stagione, i castelli invitano a vivere un’esperienza unica: visitare i castelli al fianco dei padroni di casa che illustreranno passo passo ai visitatori la storia, i segreti e le curiosità delle loro ‘case’, in una visita davvero unica. Tra i castelli del piacentino che partecipano all’iniziativa si trovano il Mastio e il Borgo di Vigoleno, il castello di Rivalta, il castello Malaspina di Gambaro di Ferriere, il castello di San Pietro in Cerro, Rocca d’Olgisio, il castello di Agazzano e il castello di Gropparello. Una bella iniziativa per chi si trova a visitare il territorio e vuole scoprire la magia della vita al castello.

Se lo scorso anno non avete potuto salire sulla cupola del Duomo di Piacenza per ammirare gli affreschi del Guercino, non perdetevi quest’anno l’opportunità di salire sulle due cupole dipinte della città e fatene un’occasione per riscoprire i tesori nascosti della città e del suo territorio!


Salita al Pordenone 
Santa Maria di Campagna | Piacenza 4 marzo – 10 giugno 2018

 


I Misteri della Cattedrale. Meraviglie nel labirinto del sapere
Cattedrale di Piacenza e Museo della Cattedrale | dal 7 aprile 2018

 


Teatro Municipale di Piacenza

La Gioconda di Amilcare Ponchielli | 16 e 18 marzo 2018
con Saioa Hernández, Francesco Meli e Anna Maria Chiuri

Il Corsaro di Giuseppe Verdi | 4 e 6 maggio 2018
con Iván Ayón Rivas, Serena Gamberoni, Simone Piazzola e Roberta Mantegna

 


I Castelli del Ducato | 24 marzo – 7 ottobre 2018

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