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A Palazzo Strozzi in mostra La Nascita di una Nazione

A Palazzo Strozzi di Firenze, dopo le mostre dedicate ad Ai Weiwei e a Bill Viola (e in attesa della mostra di Marina Abramovich che aprirà a settembre) è in corso fino al prossimo 22 luglio una straordinaria mostra, a cura di Luca Massimo Barbero, dal titolo Nascita di una Nazione. Tra Guttuso, Fontana e Schifano. Attraverso otto sezioni la mostra si propone di narrare, attraverso l’arte e gli occhi degli artisti, la nascita del senso di Nazione, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, attraverso gli anni del boom economico fino ad arrivare a quel fatidico 1968 che trasformò profondamente la società italiana.   

Il percorso della mostra si apre con un omaggio a Renato Guttuso (di cui è esposta la grande tela realizzata tra il 1951 e il 1955 La battaglia di Ponte dell’Ammiraglio) ultimo baluardo dell’ortodossia e del neorealismo propagandistico, che è posto in contrapposizione con le nuove avanguardie che cercarono in quegli anni di rinnovare l’immagine del paese; sono infatti esposti qui alcuni capolavori degli artisti più rappresentativi come Il comizio di Giulio Turcato (1950), Il Generale incitante alla battaglia di Enrico Baj (1960) e L’ultimo re dei re di Mimmo Rotella. La mostra prosegue a questo punto presentando il movimento dell’Arte Informale attraverso alcuni capolavori assoluti dei più celebri artisti italiani dell’epoca come la grande e potentissima tela Scontro di situazioni ‘59-II-1 di Emilio Vedova (1959) e come gli altrettanto potenti tagli metallici del Concetto Spaziale, New York 10 di Lucio Fontana (1962).
Dopo le prime sale al buio in cui le opere appaiono ai visitatori, si viene catapultati in una white room interamente dedicata alla riflessione scaturita in quegli anni attorno all’azzeramento e al monocromo; spicca qui il lavoro di Piero Manzoni, di cui sono esposte numerose varianti dei suoi Achrome, accanto ad opere (talvolta monumentali) come la Superficie bianca di Enrico Castellani (1968). La sala successiva presenta due capolavori iconici che introducono la versione italiana della pop art come la Coda di cetaceo di Pino Pascali (1961) e la rosa stilizzata che Jannis Kounellis dipinse sulla Serranda della nuova sede della Galleria dell’Attico a Roma nel 1968. La mostra prosegue con una grande sala dedicata al tema della rappresentazione della bandiera come simbolo e tra le numerose opere spicca la grande tela di Franco Angeli Corteo del 1968; la sala successiva è invece dedicata alle opere germinali di quel gruppo di artisti quali Giulio Paolini, Alighiero Boetti, Michelangelo Pistoletto, Mario Merz: che fecero parte del gruppo dell’Arte Povera; la sala è dominata dall’Italia di Luciano Fabro (1968). La mostra termina con un “cortocircuito” creato tra l’accostamento tra l’iconica Mappa di Alighiero Boetti (1971-1973) e il Tentativo di volo di Gino De Dominicis (1970), che diventano l’eco e l’introduzione a un’Italia che parla un linguaggio internazionale e che mira a divenire un punto di riferimento anche al di fuori dei suoi confini.

Palazzo Strozzi prosegue proponendo mostre che analizzano e presentano al grande pubblico l’arte del nostro tempo, troppo spesso ignorata.


Nascita di una Nazione.
Tra Guttuso, Fontana e Schifano

Palazzo Strozzi
Firenze | 16 marzo – 22 luglio 2018

a cura di
Luca Massimo Barbero

catalogo
Marsilio Editore

 

palazzostrozzi.org

 

#NascitaNazione

 

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