Teatro alla Scala, Milano, Aida, Zeffirelli, Giuseppe Verdi, Lila de Nobili, Daniel Oren, Krassimira Stoyanova, Fabio Sartori, Storica Aida

La storica Aida di Zeffirelli al Teatro alla Scala

Il Teatro alla Scala di Milano ha voluto celebrare i 95 anni di Franco Zeffirelli riproponendo in scena una delle sue regie più amate e replicate: quella storica Aida di Verdi nell’allestimento del 1963 con le splendide scene dipinte e i costumi di Lila De Nobili. Quando pensiamo ad Aida, probabilmente è proprio questo allestimento a venirci in mente, perché propone al pubblico quell’Egitto oleografico tardo ottocentesco che sembra legarsi strettamente alla musica verdiana e al momento in cui l’opera è stata composta. Il fascino dei fondali dipinti dalla lunghissima prospettiva, il palcoscenico stracolmo di coristi e figuranti nella scena del trionfo, la magia dei giochi di luce nell’atto fluviale sono tutti elementi che rendono questa regia ancora oggi fruibile e molto apprezzata dal pubblico. Nonostante ciò gli anni iniziano a farsi sentire e forse oggi abbiamo bisogno di qualcosa di più, soprattutto di un lavoro importante sui singoli protagonisti di questo dramma, tutti sfaccettati e complessi. Si tratta di un livello che probabilmente in questa ripresa non è stato a nostro parere sufficientemente approfondito.

Sul podio (che in origine era stato affidato al Maestro Nello Santi) ha fatto il suo debutto scaligero il Maestro Daniel Oren, che è stato certamente uno dei vincitori della serata. La sapiente direzione del maestro israeliano ha proposto buone dinamiche e un caldo colore orchestrale adatto alle atmosfere verdiane, capace di dare enfasi in modo equilibrato ai grandi momenti d’insieme, ma anche di dare spazio ai momenti più intimi e suggestivi della vicenda. Un ottimo debutto per il Maestro Oren.

Protagonista della vicenda era Krassimira Stoyanova, che torna in Scala dopo aver interpretato qualche mese fa Amelia nel Simon Boccanegra. Il soprano bulgaro ha una bella voce lirica, a suo agio nei momenti più introspettivi della partitura, capace di teneri pianissimi che hanno fatto emozionare nella scena di apertura del terzo atto. Radames era interpretato da Fabio Sartori, che paga probabilmente la stanchezza delle recite non previste che dovevano essere affidate ad Alvarez. Seppur dotato di un ottimo squillo, il tenore è apparso affaticato, soprattutto all’inizio della recita dove risolve con qualche criticità la famosa Celeste Aida. Nel corso dell’opera la sua prova è migliorata, apparendo comunque sempre un poco in difficoltà. Violeta Urmana vestiva invece i panni di Amneris, dopo aver vestito quelli della protagonista nell’edizione del 2006. La sua interpretazione è spietata e aggressiva e si impone in scena soprattutto grazie ad un registro acuto svettante, che rimane anche oggi decisamente sopranile. Chiudeva il quartetto dei protagonisti George Gagnidze come Amonasro: un baritono dalla voce potente e intonata. Buono il Ramfis di Vitalij Kowaljow e il Re di Carlo Colombara insieme alla sacerdotessa di Enkeleda Kamani e al messaggero di Riccardo Della Sciucca. Ottimo come sempre l’importante contributo del Coro del Teatro alla Scala diretto da Bruno Casoni.

Questa ripresa di Aida ha visto un grandissimo successo di pubblico, felice di veder tornare in scena questo grande classico del teatro operistico italiano. Se dopo questo tuffo nell’antico Egitto immaginato da Verdi e Zeffirelli volete continuare a sognare e a scoprire i segreti della civiltà dei faraoni vi segnaliamo il libro del grande egittologo Alan Gardiner pubblicato da Einaudi La civiltà egizia che vi guiderà attraverso le fonti, le iscrizioni e i documenti alla scoperta del vero mondo dei costruttori delle piramidi.

 

Davide Marchetti


Teatro alla Scala
Milano | 31 maggio 2018

Aida
Opera in quattro atti

musica | Giuseppe Verdi
libretto | Antonio Ghislanzoni

Aida | Krassimira Stoyanova
Radames | Fabio Sartori
Amneris | Violeta Urmana
Amonasro | George Gagnidze
Ramfis | Vitalij Kowaljow
Il re d’Egitto | Carlo Colombara
Una sacerdotessa | Enkeleda Kamani
un messaggero | Riccardo Della Sciucca
Akhmet | Marta Romagna
Coppia di selvaggi | Maria Celeste Losa e Mick Zeni

Coro e Orchestra del Teatro Alla Scala
Corpo di ballo del Teatro alla Scala

direttore | Daniel Oren
maestro del coro | Bruno Casoni
direttore del corpo di ballo | Frédéric Olivieri
regia | Franco Zeffirelli
scene e costumi | Lila De Nobili
luci | Marco Filibeck
coreografia | Vladimir Vasiliev

teatroallascala.org

 

ph. Brescia&Amisano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *