Carl Burckhardt, Ligornetto, Museo Vincenzo Vela, Svizzera, Scultura

Alla scoperta di Carl Burckhardt al Museo Vela di Ligornetto

Lo splendido Museo Vincenzo Vela di Ligornetto dal 10 giugno (e fino al 28 ottobre)  ospita la prima tappa della grande mostra monografica dedicata a Carl Burckhardt dal titolo: Echi dall’antichità. Carl Burckhardt (1878-1923). Uno scultore tra Basilea, Roma e Ligornetto curata da Gianna A. Mina (direttrice del Museo Vela) e da Tomas Lochman (curatore dell’Antikenmuseum di Basilea) che approderà dal 1° dicembre 2018 al 31 marzo 2019 (in forma ridotta) al Kunstmuseum di Basilea; toccando così due delle tappe fondamentali della sua carriera (Basilea è la città che lo vide attivo per molti anni; mentre Ligornetto fu la residenza della sua maturità). La mostra si pone in continuità con l’intento del Museo Vela di riportare l’attenzione sugli scultori attivi tra il XIX e il XX secolo e meno noti al pubblico (soprattutto quello italofono).

Attraverso più 120 opere (provenienti dai principali musei svizzeri) la retrospettiva ripercorre per nuclei tematici l’evoluzione della produzione scultorea (e anche pittorica) di Carl Burckhardt. La mostra prende avvio da tre opere di Burckhardt poste direttamente in dialogo con le opere del museo al pianterreno; si parte con la Amazzone che conduce un cavallo (1921-1923) facilmente accostabile all’opera di Arturo Martini, che dialoga con il grande bozzetto del Monumento alle Vittime del lavoro di Vela (1882); per proseguire con la Venere (1908-1909) dal gusto chiaramente secessionista, proveniente dalla Kunsthaus di Zurigo, che dialoga splendidamente con la quadreria del museo; per terminare con Ritter Georg (1923) che dialoga con alcuni bozzetti monumentali di Vela. Al piano superiore la mostra declina, attraverso le varie sezioni, il titolo della mostra: Echi dall’antichità, mostrando come Burckhardt abbia, lungo tutta la sua carriera, tratto grande ispirazione dall’antichità, sono infatti ricorrenti i temi della mitologia classica (come le Amazzoni, le divinità del pantheon greco/romano e i cavalieri eroici) tradotti con la sua personale sintesi, frutto delle numerose influenze subite nel corso degli anni a partire da Klinger, Maillol, Rodin, von Hildebrand, Marées e dal fondamentale viaggio in Italia. Spicca in questa seconda parte della mostra la sala dedicata al Danzatore (1921), di cui sono esposte la versione in bronzo e anche il bellissimo calco in gesso (del museo Vela).
La mostra è accompagnata da un ricco catalogo bilingue italiano/inglese edito da Christoph Merian Verlag che raccoglie numerosi e interessanti interventi e riporta in appendice e fondamentali apparati sulla vita e le opere di Carl Burckhardt. Completano l’offerta della mostra una serie di incontri e concerti (5 da qui ad ottobre) volti ad approfondire a contestualizzare l’opera di Burckhardt con l’ambiente culturale del suo tempo.

La mostra di Ligornetto è in primo luogo una splendida opportunità per scoprire la produzione di un grande artista ingiustamente trascurato e in seconda battuta l’occasione perfetta per riscoprire uno dei musei più affascinanti della vicina Svizzera.


Museo Vincenzo Vela
Ligornetto | 10 giugno – 28 ottobre 2018

Echi dall’antichità.
Carl Burckhardt (1878-1923).
Uno scultore tra Basilea, Roma e Ligornetto.

a cura di Gianna A. Mina e Tomas Lochman

catalogo edito da CMV

museo-vela.ch

 

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