“Vous me traitez comme on ne traite que les grands morts”
Eugene Delacroix a Charles Baudelaire
Il Musée du Louvre di Parigi ha inaugurato lo scorso 29 marzo una grande retrospettiva che celebra Eugene Delacroix (1798-1863) oltre cinquant’anni dopo l’ultima esposizione che il museo parigino gli dedicò nel 1963. La mostra verrà poi presentata al The Metropolitan Museum of Art di New York dal 13 settembre 2018 al 6 gennaio 2019.
Il percorso espositivo esplora il mondo di Delacroix, per ricostruire il filo della sua vita artistica grazie alle numerose opere raccolte per l’occasione, mantenendo al contempo uno sguardo all’aspetto più intimo del maestro. La mostra presenta infatti anche numerosi taccuini e appunti ricchi di schizzi e annotazioni, che illustrano l’altra sua grande passione, la scrittura, accanto a una selezione di lettere che testimoniano la corrispondenza con alcuni personaggi dell’epoca, tra i quali Charles Baudelaire.
Tre famosi lavori dell’artista francese aprono l’esposizione: La Barque de Dante del 1822, la Scènes des massacres de Scio del 1824 e Le 28 juillet 1830. La Liberté guidant le peuple del 1830. Essi segnano l’inizio della sua attività pittorica e delle frequentazioni del Salon, ma sono esemplificativi anche di quella volontà di imporsi come artista che ricerca la libertà e la novità che caratterizzeranno tutta la sua vita. Le frequentazioni del Salon lo portano a sperimentare con i soggetti e le composizioni, stimolato anche dalla profonda conoscenza dell’arte italiana, fiamminga e inglese. La mostra prosegue infatti con una ricca carrellata di ritratti, nature morte e scene di animali, generi a volte uniti e rielaborati dall’artista in modo originale in un’unica composizione, avvalendosi di una grande sperimentazione non solo sul colore ma anche nella tecnica utilizzata, come dimostrano le diverse litografie esposte. Ad ognuno di essi è dedicata una sezione della mostra così come alle opere eseguite durante il soggiorno in Marocco, che gli diedero l’opportunità di giocare e sperimentare con nuovi colori e atmosfere.
La parte conclusiva dell’esposizione parigina si concentra sulla pittura murale – di cui un esempio è conservato tuttora in una delle sale del Louvre – che mantiene un dialogo costante con la tradizione. La volontà di ricongiungersi con il passato, il continuo ritornare sulle tematiche e le composizioni dei dipinti della giovinezza e il ruolo creativo della memoria, accanto al potere espressivo della pittura, rimarranno una costante della ricerca artistica di Delacroix e contribuiranno ad alimentarne la fama fino ai nostri giorni.
Una curiosità: in occasione della mostra, nella sala del Louvre in cui solitamente viene esposta La Liberté guidant le peuple, vengono ora presentate tre grandi opere di Delacroix – Le Christ au jardin des Oliviers; La Mort de Sardanapale; la Prise de Constantinople par les croisés – esemplificative di quel desiderio di creare “qualcosa di grande” che ha contraddistinto tutta la produzione dell’artista francese.
Musée du Louvre
Parigi | 23 marzo – 23 luglio 2018
Delacroix, 1798-1863
A cura di Sébastien Allard e Côme Fabre