Fidelio, Beethoven, Teatro alla Scala, Milano, Luca Pisaroni, Deborah Warner, Myung-Whun Chung

Il Fidelio di Beethoven al Teatro alla Scala

Al Teatro alla Scala è tornato in scena il Fidelio di Beethoven, nello splendido allestimento firmato da Deborah Warner in occasione del 7 dicembre 2014 (in occasione dell’ultima prima scaligera diretta da Daniel Barenboim). In questo emozionante spettacolo, la regista inglese colloca la vicenda in un ambiente contemporaneo, post-industriale, senza connotare in modo preciso il tempo della vicenda, resa così simbolica e universale. Dopo quattro anni lo spettacolo risulta più attuale che mai, toccandoci con quelle immagini di libertà e di giustizia che purtroppo ci si trova a collegare a tristi vicende della nostra attualità. Ottimo anche il lavoro drammaturgico della Warner fatto sui cantanti di questa ripresa che recitano in maniera eccellente sia le parti cantate che quelle dialogate.

Per questa ripresa sul podio del Piermarini è tornato l’amatissimo M° Myung-Whun Chung che ha dato alla partitura beethoveniana una lettura ben diversa da quella del M. Barenboim, a cominciare dalla scelta dell’ouverture. Il maestro coreano sceglie la Leonore n. 3 e regala al pubblico della Scala una superlativa interpretazione di quella che si può considerare come la più sinfonica delle quattro ouverture composte da Beethoven per la sua unica opera lirica. Tutta la direzione del Maestro Chung è tesa sul filo dell’emozione, creando momenti di tensione e di grande bellezza, calibrato nei tempi, senza dimenticare di dare a questa partitura quella leggerezza tipica del Singspiel. Il cast radunato sul palco del Piermarini è risultato purtroppo disomogeneo. Protagonista era Ricarda Merbeth, di buon temperamento e di ottimo intento drammatico, che offre una buona prova seppur con qualche difficoltà nella zona acuta. Buona la prova del baritono Stephen Milling che ottimamente risolve la parte di Rocco rendendolo in modo particolarmente sentito e accorato. Opportunamente malvagia la prova di Luca Pisaroni come Don Pizzarro che canta con una voce ben timbrata, dipingendo un villain risoluto, ma elegante. Anello debole tra i protagonisti il Florestan di Stuart Skelton che è sembrato decisamente in difficoltà, con un’emissione spesso sporca e problematiche soprattutto nella zona acuta. Completavano il cast in modo corretto e giustamente partecipe, i due giovani Eva Liebau (Marzelline) e Martin Piskorski (Jaquino) insieme a Martin Gantner (Don Ferrando). Ottimo e toccante il coro del Teatro alla Scala a cui sono affidati alcuni dei momenti più emozionanti dell’opera, eseguiti con la solita maestria, come sempre diretti dal M. Bruno Casoni.

Fidelio sarà in scena fino al 7 luglio e noi vi consigliamo di non perdere questa ripresa per poter godere di uno dei migliori allestimenti scaligeri degli ultimi anni e per poter immergersi nell’emozionante esecuzione beethoveniana del M. Chung.

Davide Marchetti


Teatro alla Scala
Milano | 25 giugno 2018

Fidelio
Opera in due atti

musica | Ludwig van Beethoven
libretto | Joseph Ferdinand Sonnleithner e Georg Friedrich Treitschke

Don Fernando | Martin Gantner
Don Pizzarro | Luca Pisaroni
Florestan | Stuart Skelton
Leonore/Fidelio | Ricarda Merbeth
Rocco | Stephen Milling
Marzelline | Eva Liebau
Jaquino | Martin Piskorski
primo prigioniero | Massimiliano di Fino
secondo prigioniero | Marco Granata

Coro e Orchestra del Teatro alla Scala

direttore | Myung-Whun Chung
maestro del coro | Bruno Casoni
regia | Deborah Warner
scene e costumi | Chloe Obolensky
luci | Jean Kalman
riprese da Valerio Tiberi

 

teatroallascala.org

 

 

ph. Brescia & Amisano

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