Kirill Petrenko, dopo il Parsifal, durante questa edizione 2018 del Opernfestspiele, dirige anche Der Ring des Nibelungen di Wagner, nella produzione con la regia di Andreas Kriegenburg. Das Rheingold, il prologo, fila liscio come l’olio. Lo spazio scenico è indefinito ma illuminato splendidamente. Non vi sono elementi decorativi salvo due cubi che caratterizzano Fasolt e Fafner (i due giganti incaricati da Wotan di erigere il Walhall), prodotti comprimendo manichini dalla sembianza umana. I cambi di scena, sono resi in modo eccellente grazie alle prodezze tecniche del Nationaltheater, e finiscono col costituire l’unico vero motivo di interesse per cui assistere dal punto di vista visivo a questa produzione.
Se la gestualità dei solisti nel suo essere convenzionale non disturba minimamente il fruire dello spettacolo, e´del tutto inutile la scelta di coinvolgere un nutrito stuolo di mimi e danzatori per animare una drammaturgia che, nel suo essere introspettiva, e´perfettamente compiuta. Nel prologo, l’azione coreografica ha un suo senso soprattutto quando si tratta di mimare le onde del Reno, ma il rito propiziatorio prima del III atto di Die Walküre scatena un boato di giustificate contestazioni: sul palco infatti hanno luogo cinque minuti di scalpitare inutile, rumori molesti e gesti che nulla hanno a che fare con la coreografia, quella vera.
Se della regia null’altro resta da dire per il momento, la direzione di Kirill Petrenko si rivela eccellente. Non solo la tecnica perfetta gli permette di evidenziare particolari che raramente, negli ultimi anni, è possibile cogliere nelle esecuzioni dal vivo; la propensione all’accompagnare i cantanti, il modo in cui orchestra e palcoscenico quasi “respirano” assieme, ne fanno il migliore direttore della sua generazione.
Venendo al cast, Wolfgang Koch è un Wotan affidabile, dopo un Rheingold notevole, accusa un po’ di stanchezza nel terzo atto di Die Walküre concludendo con un po’ di raucedine (evidente soprattutto nel passaggio …der freier als ich, der Gott!). Bravissimo è Ain Anger (Fafner e poi Hunding), mentre sovrastimato a mio avviso risulta John Lundgren (Alberich), salutato al termine da un’autentica ovazione. Bravissima Ekaterina Gubanova nel delineare una Fricka dall’accento vigoroso e dal portamento altero, quale si addice ad una dea. Menzione d´onore per la Floßhilde di di Jennifer Johnston e un lusso infine avere Golda Schultz (Freia) e Hanna-Elizabeth Müller (Woglinde). Eccellente è infine Okka von der Damerau (Erda), una delle colonne dell´ensemble della Bayerische Staatsoper.
Già riferito di Koch, nella Walküre ad eccellere è Nina Stemme (Brünnhilde), a dispetto di una sortita assai infelice. Riesce poi a riprendersi rapidamente e a concludere la recita con un Soll fesselnder Schlaf straordinario. Anja Kampe è una Siegliende dal temperamento eccezionale così come bravissimo si conferma Jonas Kaufmann (Siegmund).
Teatro esaurito e grande successo, con prolungate chiamate alla ribalta per tutti, al termine di entrambe le recite del 20 e 22 luglio scorsi. Appuntamento per le ultime due giornate di questo Ring. il 24 e il 27 luglio prossimi.
Bayerische Staatsoper
Monaco di Baviera | 20 luglio 2018
Das Rheingold
prologo in un atto
libretto e musica di Richard Wagner
Wotan | Wolfgang Koch
Donner | Markus Eiche
Froh | Dean Power
Loge | Norbert Ernst
Alberich | John Lundgren
Mime | Wolfgang Ablinger-Sperrhacke
Fasolt | Alexander Tsymbalyuk
Fafner | Ain Anger
Fricka | Ekaterina Gubanova
Freia | Golda Schultz
Erda | Okka von der Damerau
Woglinde | Hanna-Elisabeth Müller
Wellgunde | Rachael Wilson
Floßhilde | Jennifer Johnston
Bayerisches Staatsorchester & Statisterie der Bayerischen Staatsoper
direttore | Kirill Petrenko
regia | Andreas Kriegenburg
scene | Harald B. Thor
costumi | Andrea Schraad
luci | Stefan Bolliger
coreografia | Zenta Haerter
dramaturgie | Marion Tiedtke, Miron Hakenbeck
Bayerische Staatsoper
Monaco di Baviera | 22 luglio 2018
Die Walküre
prima giornata in tre atti
libretto e musica di Richard Wagner
Siegmund | Jonas Kaufmann
Hunding | Ain Anger
Wotan | Wolfgang Koch
Sieglinde | Anja Kampe
Brünnhilde | Nina Stemme
Fricka | Ekaterina Gubanova
Helmwige | Daniela Köhler
Gerhilde |Karen Foster
Ortlinde | Anna Gabler
Waltraute | Heike Grötzinger
Siegrune | Helena Zubanovich
Roßweiße | Jennifer Johnston
Grimgerde | Okka von der Damerau
Schwertleite | Rachael Wilson
Bayerisches Staatsorchester
direttore | Kirill Petrenko
regia | Andreas Kriegenburg
scene | Harald B. Thor
costumi | Andrea Schraad
luci | Stefan Bolliger
coreografie | Zenta Haerter
Dramaturgie | Marion Tiedtke
Dramaturgie | Miron Hakenbeck
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ph. Bayerische Staatsoper