Venticinque minuti di applausi segnano la conclusione del Götterdämmerung, giornata conclusiva del Der Ring des Nibelungen di Richard Wagner che Kirill Petrenko ha diretto in questa edizione 2018 del Münchner Opernfestspiele, tra il 20 e il 27 luglio.
La direzione offerta da Kirill Petrenko si conferma eccellente, salvo una certa algidità nel terzo atto. Se infatti esemplare è la dovizia del particolare e ineccepibile il modo in cui il tutto è messo in relazione per esaltare “il tutto”, il terzo atto manca forse di un po’ di slancio. Superba è poi la prova dell’orchestra della Bayerische Staatsoper, così come il coro (cui però Wagner riserva una parte assai marginale). Stefan Vinke è un Siegfried che porta a casa la recita con onore, senza strafalcioni. Nina Stemme offre invece una prova magnifica a tutto tondo, soprattutto considerato il panorama odierno di soprani cui il ruolo di Brünnhilde è di solito affidato. Dizione scolpita, fraseggio cesellato e volume ne fanno la vera trionfatrice di questo Ring. Bravo anche se colpito da una leggera afonia Hans-Peter König (Hagen); non memorabili si rivelano invece Markus Eiche (Gunther) ed Anna Gabler (Gutrune); corretto John Lundgren (Alberich). Bravissima è infine Okka von der Damerau (Waltraute) salvo un cedimento nel passaggio Ende der ewigen Qual.
Dal punto di vista scenico, si tratta forse della produzione più riuscita dell’intero ciclo. Nella Götterdämmerung a dominare la scena è la corte interna di un centro commerciale articolata su tre piani, collegati in larghezza da ponti mobili praticabili. Gutrune è delineata come una stupidina capricciosa e cavalca un dondolo a forma di euro. Il riferimento alla valuta unica europea ritorna anche nel secondo atto con una tavolata (che ne riprende la forma) ad occupare l’area centrale della scena, ponendo così ulteriormente in rilievo i movimenti di Brünnhilde e Siegfried rispetto al coro. Nonostante tutto, l’impressione che si ha di questo Ring per la regia di Andreas Kriegenburg, le scene di Harald B. Thor e i costumi di Andrea Schraad non è positiva. Lo splendido disegno luci Stefan Bolliger (che da solo ha tenuto in pieni la messa in scena del Rheingold) non può molto nelle tre giornate successive. Occasione mancata soprattutto se si pensa che si tratta di un allestimento prodotto in occasione del giubileo wagneriano.
Bayerische Staatsoper
Monaco di Baviera | 27 luglio 2018
Götterdämmerung
terza giornata in un prologo e tre atti
musica e libretto di Richard Wagner
Siegfried | Stefan Vinke
Gunther | Markus Eiche
Hagen | Hans-Peter König
Alberich | John Lundgren
Brünnhilde | Nina Stemme
Gutrune | Anna Gabler
Waltraute | Okka von der Damerau
Woglinde | Hanna-Elisabeth Müller
Wellgunde | Rachael Wilson
Floßhilde | Jennifer Johnston
Bayerisches Staatsorchester & Chor e Extrachor della Bayerischen Staatsoper
direttore | Kirill Petrenko
regia | Andreas Kriegenburg
scene | Harald B. Thor
costumi | Andrea Schraad
luci | Stefan Bolliger
coreografia | Zenta Haerter
Dramaturgie | Marion Tiedtke, Olaf A. Schmitt
maestro del coro | Sören Eckhoff
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ph. © Wilfried Hösl/Bayerische Staatsoper