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Con Ingres e Hayez termina il rillaestimento di Brera

A tre anni dall’arrivo di James Bradburne alla guida della Pinacoteca di Brera, il museo milanese termina il riallestimento dell’intero percorso espositivo con l’inaugurazione delle ultime due sale interamente dedicate ai grandi maestri dell’Ottocento, così importanti per la storia della Pinacoteca e dell’Accademia di Brera, come Hayez, Bossi, Appiani e Molteni.

L’occasione del riallestimento delle sale XXXVII e XXXVIII della Pinacoteca è stato il dialogo (l’ormai rodata modalità espositiva che negli ultimi anni ha portato alcuni capolavori in diretto dialogo con le opere della Pinacoteca) tra i ritratti femminili di Hayez e di Ingres. Del maestro francese il Musée Ingres di Montauban ha eccezionalmente concesso in prestito il Ritratto di Caroline Gonse, realizzato da Ingres tra il 1851 e il 1852; il ritratto raramente lascia la Francia, visto che tra i ritratti femminili realizzati da Ingres tra il 1845 e il 1856 è l’unico conservato ancora oggi in patria. Accanto al ritratto di Madame Gonse sono posti in diretto dialogo il Ritratto di Selene Taccioli Ruga (1852) di Hayez, proveniente da una collezione privata; il Ritratto di Teresa Manzoni Stampa Borri (1849) sempre di Hayez, dell’Accademia di Brera e lo splendido Busto di Anna Maria Virginia Buoni, (1853) dello scultore Lorenzo Bartolini. Il settimo dialogo è accompagnato come di consueto da un catalogo, edito da Skira, che raccoglie oltre ai testi dei curatori riguardanti le opere, un interessante saggio sull’intero riallestimento della Pinacoteca.

Per quanto riguarda il rinnovamento delle Pinacoteca, le due ultime sale, sono state completamente trasfigurate (come ormai Bradburne ci ha abituati in questi 3 anni); la sala XXXVIII ha finalmente recuperato tutta la sua ampiezza (grazie al deposito eliminato in vista del trasferimento a Palazzo Citterio); i lucernari e le finestre sono stati oscurati e le pareti dall’azzurro sono state ridipinte di un elegantissimo blu scuro che finalmente valorizza appieno i capolavori ottocenteschi della pinacoteca, che hanno ritrovato il loro posto tra le sale del museo (in precedenza molti di questi dipinti erano conservati nei depositi per la mancanza di spazio), come le grandi scene storiche dipinte da Hayez e i celebri ritratti (tra i quali spiccano quelli di Manzoni, Rossini e D’Azeglio) dipinti sempre da Hayez.

Questo Settimo Dialogo è stata anche l’occasione per inaugurare la nuova caffetteria della Pinacoteca; il Caffè Fernanda (dedicato alla storica direttrice della Pinacoteca di Brera: Fernanda Wittgens) che chiude il percorso del museo, andando ad inserirsi negli spazi precedentemente occupati dal bookshop (bookshop che ormai da circa un anno si è spostato al pianterreno del palazzo). Con la fine dei lavori di riordino della Pinacoteca, si chiude una pagina importante della storia di Brera, in attesa dell’agognata apertura degli spazi di Palazzo Citterio che daranno spazio alle collezioni novecentesche di Brera e una serie di servizi fondamentali per rendere il museo il cuore vivo e pulsante della città.


Pinacoteca di Brera
Milano | 4 ottobre 2018 – 20 gennaio 2019

Settimo dialogo
Attorno a Ingres e Hayez
Sguardi diversi sulle donne di metà Ottocento


a cura di
Isabella Marelli

con la consulenza di
Fernando Mazzocca, Carlo Sisi e Florence Viguier-Dutheil

progetto dell’allestimento
James M. Bradburne, Alessandra Quarto, Angelo Rossi e
Carlo Bassanini

catalogo
Skira

 

pinacotecabrera.org

 

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