Palazzo Zabarella a Padova ha inaugurato lo scorso 29 settembre un’interessate mostra dal titolo Gauguin e gli Impressionisti. Capolavori dalla collezione Ordrupgaard. La collezione di Wilhelm Hansen e di sua moglie Henny è eccezionalmente ospitata dalla fondazione patavina in occasione del restauro della sua sede danese, l’Ordrupgaard Museum.
Wilhelm Hansen, uomo d’affari a capo di una compagnia di assicurazioni, si innamora dell’arte dopo un viaggio a Parigi tra il 1916 e il 1918. Da quel momento comincia a comprare opere che andranno a formare la sua personale collezione d’arte, aperta al pubblico ogni lunedì per permettere a chiunque di ammirarla. Dopo la bancarotta della compagnia avvenuta nel 1922, e dopo il rifiuto dello stato danese di acquistare la collezione, Hansen è costretto a smembrarla per sanare i debiti. Riuscirà a recuperare parte delle opere vendute nel corso degli anni seguenti e a comprarne nuove, rimanendo sempre fedele allo stile del nucleo iniziale della raccolta. Dopo la morte di Hansen, la moglie Henny riesce a donare l’intera collezione allo stato danese, rendendola così fruibile al pubblico.
La mostra di Palazzo Zabarella propone un percorso che si articola in diverse sezioni, presentando le opere come se fossero esposte all’interno degli ambienti di una casa. Questo effetto domestico è reso possibile dall’allestimento elegante e particolarmente curato.
La prima parte è dedicata al romanticismo, con un particolare focus sulla pittura di storia pre e post-impressionista. I soggetti sono tratti principalmente dalle opere letterarie di Dante e Seneca interpretati tra gli altri da Ingres, Delacroix e il caricaturista Daumier.
Si passa poi al naturalismo e alla pittura di paesaggio rappresentata qui dai massimi esponenti del genere: Gustave Courbet e Camille Corot. Nelle loro opere il mondo naturale e quello animale sono assoluti protagonisti ma vi è anche una denuncia sociale come in Le scogliere vicino a Étretat dove l’onda rappresenta il popolo francese che si scaglia contro lo stato, la scogliera. La mostra continua con un omaggio alla Scuola di Barbizon che vede opere di grandi maestri come Sisley, Daubigny, Dupré e Armand Guillaumin. Si passa poi alla sezione dedicata agli artisti che hanno dato origine alla corrente impressionista come Claude Monet e Boudin. Un’intera grande sala dell’esposizione è dedicata al singolare accostamento tra l’arte impressionista di Pissarro e le prove pittoriche di Degas e Cèzanne; di quest’ultimo è possibile ammirare una versione dell’opera Le bagnanti del 1895. Le opere di Manet, Morissot e Renoir, che si focalizzano prevalentemente sulla rappresentazione dell’universo femminile – di particolare interesse è il bozzetto per Il Moulin de la Galette realizzato da Renoir tra il 1875 e il 1876 – conducono all’ultima sala della mostra interamente dedicata a Gauguin e alle opere del periodo tahitiano.
Prima di uscire il visitatore incontra altri tre capolavori della collezione Ordrupgaard dedicati al tema della natura morta interpretato da Manet, Redon e Matisse.
La sensazione che si ha varcando l’uscita della mostra – ritrovandosi nel medesimo ambiente dove il percorso è cominciato – è di aver attraversato l’intero Ottocento pittorico europeo, di essere entrati in contatto con i maestri e le opere di un’epoca di sperimentazione, di ricerca di nuove visioni, fino a ritrovarsi di fronte a capolavori talmente celebrati che ormai fanno parte del nostro immaginario, della nostra storia personale. Opere familiari, che ci fanno sentire a casa. Ecco, forse era questo la sensazione che Wilhelm Hansen voleva regalarci con la sua collezione.
Nicoletta Gaetani & Luigi Garbato
Palazzo Zabarella
Padova | 29 settembre 2018 – 27 gennaio 2019
Gauguin e gli Impressionisti.
Capolavori dalla collezione Ordrupgaard
A cura di:
Anne-Birgitte Fonsmark e Fernando Mazzocca
catalogo
Marsilio Editore