Il Castello di Kenilworth, Teatro Sociale, Bergamo, Donizetti Opera 2018, Gaetano Donizetti

Donizetti Opera 2018 | Il Castello di Kenilworth

Il Donizetti Opera 2018 presenta Il Castello di Kenilworth come titolo inaugurale, per la direzione di Riccardo Frizza e la regia di Maria Pilar Perez Aspa (alla sua prima regia lirica).
All’epoca della composizione Donizetti, appena trentenne ma con oltre venti titoli all’attivo, era ormai considerato un compositore di chiara fama; Domenico Barbaja se lo era assicurato come direttore dei Reali Teatri di Napoli e fu proprio al San Carlo che debuttò Il Castello di Kenilworth in un periodo peraltro molto infelice per l’autore a livello personale che, oltre a una condizione di salute non ottimale, aveva anche sofferto la perdita di un figlio. Come se non bastasse la prima venne anche spostata dal 30 maggio del 1829 al successivo 6 luglio, compleanno della regina Maria Isabella. L’accoglienza calorosa della generale non si ripetè e sembra che la freddezza del pubblico della serata di gala avesse influito negativamente sull’esecuzione. Nelle successive recite tutto andò perfezionandosi, gli animi si risollevarono e anche la stampa potè riferire di un successo a tutto tondo. 

L’allestimento si conferma in linea con la tradizione bergamasca ormai consolidata di ottimizzare le risorse a disposizione, resa ancor più necessaria da quando – in seguito alla chiusura per lavori del Teatro Donizetti – il palcoscenico del Teatro Sociale deve ospitare entrambe le produzioni operistiche del festival. La regista, non certo facilitata nel compito dal libretto di Tottola (invero poco stimolante) si limita a creare movimenti intorno a una pedana praticabile posta sul centro della scena. Dichiara di voler esaltare “l’andirivieni” che anima ciascun personaggio – comprimari inclusi – anche se, in uno spazio ridotto, i movimenti del coro creano confusione e non sono pienamente risolti. La scena di Angelo Sala, come detto, è semplicissima e prevede che un reticolato ligneo (parte della pedana) sia sollevato in perpendicolare al termine creando come effetto la divisione tra i solisti e il coro. Splendidi sono i costumi di Ursula Patzak e funzionale è il disegno luci di Fiammetta Baldisseri.                                          

Riccardo Frizza offre una prova soddisfacente soprattutto per ciò che riguarda la dinamica. Nonostante le ridotte dimensioni della sala, l’orchestra non ha mai coperto i solisti e – sommato all’aver offerto una lettura chiara e precisa della partitura e una buona tenuta complessiva – la sua prova è da ritenersi più che soddisfacente, coadiuvata dall’Orchestra e dal Coro Donizetti Opera in buona forma. Venendo ai solisti, Jessica Pratt (Elisabetta) si conferma eccellente per tecnica, tenuta e stile: impavida nelle cadenze è particolarmente a suo agio nel registro acuto e sopracuto che esibisce con spavalderia. Carmela Remigio offre un’ottima prova con la consueta raffinatezza espressiva che la contraddistingue. Sicuro è inoltre Stefan Pop (Warney) mentre in difficoltà risulta purtroppo Francesco Brito (Leicester); bravo Dario Russo (Lambourne) e corretta Federica Vitali (Fanny).
Davide Marchetti


Donizetti Opera

Teatro Sociale
Bergamo | 2 dicembre 2018

Il Castello di Kenilworth

Melodramma di Andrea Leone Tottola
musica di Gaetano Donizetti

Elisabetta | Jessica Pratt
Amelia | Carmela Remigio
Leicester | Francisco Brito
Warney | Stefan Pop
Lambourne | Dario Russo
Fanny | Federica Vitali

Orchestra Donizetti Opera
Coro Donizetti Opera

direttore | Riccardo Frizza
maestro del coro Fabio Tartari
regia | Maria Pilar Pérez Aspa
scene | Angelo Sala
costumi | Ursula Patzak
lighting design | Fiammetta Baldiserri
aiuto regista | Federico Bertolani
assistente ai costumi | Nika Campisi

 

gaetanodonizetti.org

 

 

ph. Gianfranco Rota

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