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La Turandot di Bob Wilson al Teatro Real di Madrid

Dopo il grande successo di Le Trouvère di Verdi, messo in scena in occasione del Festival Verdi 2018 al Teatro Farnese di Parma, Robert Wilson ha firmato una nuova prestigiosa regia per il Teatro Real di Madrid; ossia la Turandot di Puccini, in scena nella capitale spagnola fino al prossimo 30 dicembre. Il capolavoro pucciniano mancava a Madrid da ben vent’anni, fu infatti tra i titoli della stagione 1997/1998 che segnò la riapertura del Teatro Real, come teatro dedicato all’opera lirica dopo ben 72 anni di chiusura e di differenti utilizzi.

La direzione musicale è stata affidata per l’occasione al maestro italiano Nicola Luisotti (direttore associato del teatro madrileno) che ha impostato la sua direzione su tempi meditati, a tratti eccessivamente dilatati, forse nel tentativo di adattarsi al solenne spettacolo firmato da Wilson. Iréne Theorin era la protagonista, Turandot, praticamente unico ruolo operistico italiano che il soprano svedese frequenta costantemente (in attesa del debutto ne La Gioconda di Ponchielli, che avverrà al Liceu di Barcellona durante la prossima primavera). La Theorin si è dimostrata perfettamente a suo agio nell’ardua tessitura della principessa di ghiaccio, con voce sempre ben proiettata e solida in tutti i registri, sicurissima in quello acuto, capace di lanciare dei veri e propri fendenti durante In questa reggia. Gregory Kunde, tornava a vestire i panni di Calaf, dopo l’ottima prova data quest’estate all’Arena di Verona. Il tenore americano non smette di stupirci per la freschezza vocale, il fraseggio preciso, la nobiltà della parola (degno di un Principe Ignoto) e per la facilità nel registro acuto. Ottima quindi la sua prova in questa Turandot. Liù era invece Yolanda Auyanet. Il soprano spagnolo è stato accolto da un grandissimo applauso alla fine dell’opera, forte di una buona prova nel ruolo della schiava innamorata. Ottima anche la prova (sia canora che interpretativa) di Joan Martìn Royo, Viceç Esteve e Juan Antonio Sanabria impegnati rispettivamente nei ruoli di Ping, Pang e Pong; i tre ministri sono senza dubbio i personaggi su cui Wilson si è più concentrato, dandone una lettura più vicina alla dimensione fiabesca e onirica che non a quella drammatica. Andrea Mastroni ben interpretava il vecchio Timur. Il cast era completato da Raúl Giménez (Altoum) e Gerardo Bullón (un mandarino). Buona la prova del Coro del Teatro Real preparato da Andrés Máspero.

La Turandot pensata da Bob Wilson per il Teatro Real di Madrid è uno spettacolo solenne e visivamente di grande impatto, grazie al sapiente uso delle luci (firmate dallo stesso Wilson) dei cromatismi e di una rigorosa simmetria compositiva delle scene, nel più puro stile a cui Wilson ci ha abituati. Tre sono i colori che dominano la scena lungo tutto lo spettacolo: il blu, oltre ad essere il colore delle vesti di Ping, Pang e Pong è soprattutto quello che domina le scene per quasi tutta la durata dello spettacolo; il bianco è il colore delle vesti di Liù, di Calaf e di Timur e infine il rosso è il colore delle vesti di Turandot e si imporrà in maniera predominante al termine dello spettacolo, quando la principessa di gelo, finalmente decisasi a sposare Calaf, si trova sola al centro della scena, alle spalle luce rossa e una sottile luce bianca che fende la fende. Termina così con questa forte immagine iconica una delle più controverse storie dell’opera italiana. Come sempre la recitazione è realizzata attraverso gesti simbolici e non lascia spazio al contatto tra i personaggi, ma non per questo risulta meno riuscita. I gesti, il gioco di luci e della mimica facciale aiutano a caratterizzare drammaturgicamente i personaggi, lasciando lo spazio allo spettatore per concentrarsi sul fluire della musica. Come già anticipato, i tre personaggi su cui Wilson sembra essersi maggiormente focalizzato sono Ping, Pong e Pang che diventano vere e proprie maschere (sia nelle movenze che nelle espressioni facciali), quasi fossero uscite dalla Commedia dell’Arte (come quelle della Turandot di Carlo Gozzi, fonte per il libretto di Adami e Simoni), risultando i personaggi più riusciti dell’opera.

Grande successo per tutti alla fine dell’opera che sarà in scena fino a fine dicembre con un secondo cast che prevede in scena nei ruoli principali Oksana Dyka, Roberto Aronica, Jae-Hyoeung Kim e Miren Urbieta-Vega, che si alternano a quello qui presentato.

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Teatro Real
Madrid | 9 dicembre 2018

Turandot
dramma lirico in tre atti

libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni
basato sulla favola omonima di Carlo Gozzi
musica di Giacomo Puccini
completata da Franco Alfano


La principessa Turandot | Irene Theorin
L’imperatore Altoum | Raúl Giménez
Timur | Andrea Mastroni
Calaf | Gregory Kunde
Liù | Yolanda Auyanet
Ping | Joan Martìn Royo
Pang | Viceç Esteve
Pong | Juan Antonio Sanabria
Un mandarino | Gerardo Bullón

Coro e Orchestra titolari del Teatro Real
Piccoli cantori della JORCAM

direttore | Nicola Luisotti
maestro del coro | Andrés Máspero
maestro del coro di voci bianche | Ana González
ideazione, regia, scene e luci | Robert Wilson
co-regia | Nicola Panzer
collaboratore alle scene | Stephanie Engeln
collaboratore alle luci | John Torres
costumi | Jacques Reynaud
make-up design | Manu Halligan
assistente alla regia | Giovanni Firpo
video design | Tomek Jeziorski
drammaturgia | José Enrique Maciàn

Nuova produzione del Teatro Real di Madrid
in coproduzione con la Canadian Opera Company di Toronto,
il Teatro Nazionale della Lituania e la Houston Grand Opera

teatroreal.es

#TurandotTR

ph. Javier del Real | Teatro Real

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