Il Teatro Municipale di Piacenza ha aperto ufficialmente la sua stagione lirica 2018/2019 (dopo l’anteprima di stagione dello scorso ottobre con Pagliacci) con La Traviata di Giuseppe Verdi, in scena il 21 e il 23 dicembre scorsi (con due anteprime dedicate alle scuole e ai diciottenni), parte del Progetto Opera Laboratorio di Leo Nucci, che da ormai qualche anno apre la stagione piacentina con un titolo diretto dal grande baritono che segue anche la preparazione dei giovani cantanti coinvolti nel progetto. Un progetto quest’anno molto ambizioso, in quanto in scena troviamo una delle opere più rappresentate al mondo e di conseguenza anche una delle più note.
Leo Nucci (regista insieme a Salvo Piro) sposta la vicenda nella Parigi degli anni Cinquanta e Sessanta e per la figura di Violetta si ispira agli ultimi anni di Maria Callas, anche lei “sola, abbandonata, in quel popoloso deserto che appellano Parigi”. Lo spunto di partenza è interessante, perché in effetti si possono ritrovare alcuni elementi di somiglianza tra la storia del grande soprano greco e quella di Violetta Valery, specialmente nella solitudine che entrambe le donne si trovano ad affrontare prima della loro scomparsa. Nella scena finale di questa Traviata infatti troviamo Violetta circondata “di quanti ha cari al mondo..” che però scompaiono nel momento della morte, quasi fossero fantasmi del passato che nella solitudine Violetta si trova ad evocare, forse come successe a Maria Callas in quegli ultimi momenti di vita parigina. Fatto salvo di questa ultima scena finale, ci troviamo di fronte ad una Traviata molto tradizionale che non indaga a fondo i possibili rimandi tra Violetta e Maria, ma che si limita a narrare la vicenda che conosciamo in interni di gusto borghese francese, con chiari rimandi ad alcune fotografie della casa di Maria Callas a Parigi in Avenue Georges Mandel ricreata dall’estro dello scenografo Carlo Centolavigna. Belli i costumi di Artemio Cabassi e di ottimo effetto le luci curate da Claudio Schmid.
Molto giovane il cast radunato sul palco anche quest’anno per questa edizione di Opera Laboratorio. Violetta era Adriana Iozzia, già interprete di Traviata nelle scorse stagioni a Bologna e Ferrara. Il soprano siciliano dà il meglio nel secondo e nel terzo atto, nella parte più lirica della partitura, più adatta alla sua vocalità, ma fatica nel finale del primo atto dove le agilità della cabaletta la mettono a dura prova. L’interpretazione pare inoltre un po’ distaccata, ma di sicuro paga il prezzo di doversi misurare direttamente con la figura evocata esplicitamente di Maria Callas, la cui Traviata rimane ancora oggi indimenticata (e forse insuperata). Il giovanissimo Santiago Sánchez interpretava invece Alfredo. Ottimi timbro e fraseggio, ma la voce fatica un po’ a proiettarsi in sala e risulta in leggera difficoltà nei passaggi da un registro all’altro. Vincitore della serata il Giorgio Germont di Benjamin Cho, già apprezzato a Piacenza lo scorso anno nel Faust di Gounod. La voce è brunita e ben calibrata, nonché ottimale il fraseggio, così come sentita l’interpretazione. A lui va l’applauso più grande al termine della rappresentazione. Buoni anche i numerosi comprimari, a partire dalla Flora di Carlotta Vichi, per passare all’Annina di Luisa Tambaro, il Gastone di Raffaele Feo, il Barone Douphol di Juliusz Loranzi per continuare con Stefano Marchisio (Marchese d’Obigny), Vincenzo Santoro (Dottor Grenvil), Andrea Galli (Giuseppe) e Francesco Cascione (domestico di Flora/commissario).
In buca l’Orchestra giovanile Luigi Cherubini che bene ha seguito le indicazioni di Pier Giorgio Morandi che ha ben diretto, riuscendo ad offrire ai cantanti un eccellente accompagnamento, creando perfetta armonia tra buca e palcoscenico. Altro vincitore della serata, il Coro del Teatro Municipale diretto da Corrado Casati che ha offerto un’ottima prova sia musicale che interpretativa.
In un gioioso clima prenatalizio, grande successo per tutti con un’opera che si conferma una delle più amate del repertorio. Il prossimo appuntamento operistico al Municipale di Piacenza tra meno di un mese con un altro titolo verdiano, La Forza del Destino nel nuovo allestimento di Italo Nunziata diretto da Francesco Ivan Ciampa.
Teatro Municipale
Piacenza | 23 dicembre 2018
Progetto Opera Laboratorio 2018
La Traviata
opera in tre atti
musica di Giuseppe Verdi
libretto di Francesco Maria Piave
dal dramma di Alexandre Dumas La dame aux camélias
Violetta Valéry | Adriana Iozzia
Alfredo Germont | Santiago Sànchez
Giorgio Germont | Benjamin Cho
Flora Bervoix | Carlotta Vichi
Annina | Luisa Tambaro
Gastone | Raffaele Feo
Barone Douphol | Juliusz Loranzi
Marchese D’Obigny | Stefano Marchisio
Dottor Grenvil | Vincenzo Santoro
Giuseppe | Andrea Galli
Domestico di Flora/Commissario | Francesco Cascione
maestro concertatore e direttore | Pier Giorgio Morandi
regia | Leo Nucci
regista collaboratore | Salvo Piro
movimenti coreografici | Sabrina Fontanella
scene | Carlo Centolavigna
costumi | Artemio Cabassi
luci | Claudio Schmid
maestro del coro | Corrado Casati
Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Coro del Teatro Municipale di Piacenza
Coproduzione
Fondazione Teatri di Piacenza -Fondazione Ravenna Manifestazioni – Teatro Galli di Rimini