Al Teatro Regio di Torino è andato in scena nelle scorse settimane il Rigoletto di Verdi, nel nuovo allestimento firmato dal regista americano John Turturro che aveva debuttato al Teatro Massimo di Palermo lo scorso ottobre.
Grande attesa per questo nuovo allestimento affidato ad un nome importante del panorama cinematografico americano, ma, a dispetto delle aspettative, il risultato non è stato del tutto soddisfacente. John Turturro, coadiuvato da Cecilia Ligorio e da Benedetto Sicca, sceglie di ambientare la vicenda in una Mantova decadente di fine Settecento. Tanti sono i rimandi a Giulio Romano e alla città sulle sponde del Mincio, inseriti all’interno di una scenografia cupa e nebbiosa (a cura di Francesco Frigeri), con presenze spettrali che vi si aggirano. Fascinosi i costumi settecenteschi di Marco Piemontese, anche se prevedono in alcuni casi alcune scelte arbitrarie inspiegabili (ci riferiamo per esempio al color rosa dei capelli di Gilda). La regia racconta la vicenda in modo lineare, senza riuscire però a dare una forte impronta allo spettacolo e faticando un po’ nel riuscire a muovere con intenzione e successo le masse corali e i solisti. Molto ben riuscite le luci curate da Alessandro Carletti che in un due momenti riescono a ricreare davvero un’atmosfera cinematografica: da un lato il Cortigiani, vil razza dannata, dove Rigoletto durante la sua invettiva è illuminato da un taglio di luce trasversale, mentre i cortigiani si trovano dietro in penombra; dall’altro il finale dell’opera dove la luce dell’alto che illumina Rigoletto e Gilda riesce a comunicare il senso di impotenza dei protagonisti rispetto ad un destino più grande di loro. Numerosi i ballerini in scena che hanno aiutato ad animare i momenti corali.
Alla testa dell’Orchestra del Teatro Regio c’era Renato Palumbo. Il direttore veneto ha purtroppo deluso le aspettative, alternando momenti diretti in maniera davvero forsennata, creando problemi di tenuta tra buca e palcoscenico, a momenti immotivatamente lenti, quasi stucchevoli. Il volume dell’orchestra era inoltre spesso troppo forte, cosa che ha costretto più volte i cantanti a cantare altrettanto forte per poter superare l’orchestra. Peccato per questa direzione che di certo non ha aiutato il buon cast radunato sul palcoscenico del Regio. Ottima la prova di Carlos Alvarez nei panni di Rigoletto. Seppur con qualche difficoltà imputabile al ritmo dettato dal direttore, il baritono spagnolo ha offerto una prova musicale maiuscola grazie alla voce vellutata, ben controllata e pienamente a suo agio, nonché una commovente prova interpretativa, capace di toccare le corde dell’anima degli spettatori nei momenti più struggenti. Ottima anche la prova del giovane soprano Ruth Iniesta che interpretava Gilda. La voce da soprano leggero è cristallina e precisa nelle colorature, ma allo stesso tempo sa essere anche intensamente dolente nei momenti più drammatici. Stefan Pop era invece il Duca di Mantova. Il tenore rumeno ha voce calda e ottimamente proiettata, ma il fare baldanzoso lo porta a volte a strafare, con risultati in zona acuta non sempre soddisfacenti. L’interpretazione del suo Duca risulta a volte troppo sopra le righe, senza che mai si abbandoni ai momenti più lirici. Ottimo la prova vocale dello Sparafucile di Gianluca Buratto, così come buona è stata Carmen Topciu nei panni di Maddalena. Buono anche l’apporto dei numerosi comprimari: Carlotta Vichi (Giovanna), Alessio Verna (Monterone), Paolo Maria Orecchia (Marullo), Luca Casalin (Matteo Borsa), Federico Benetti (Ceprano), Ivana Cravero (Contessa di Ceprano), Giulia della Peruta (un paggio) e Giuseppe Capoferri (un usciere). Ottimo il coro del Teatro Regio preparato dal M. Andrea Secchi.
Gran successo per tutti gli interpreti con grande entusiasmo per Carlos Alvarez. Dopo Rigoletto, appuntamento a Torino con Agnese, opera di Ferdinando Paer rappresentata per la prima volta in epoca moderna in una nuova produzione di Leo Muscato diretta da Diego Fasolis.
Teatro Regio
Torino | 17 febbraio 2019
Rigoletto
melodramma in tre atti
Libretto di Francesco Maria Piave
dal dramma Le Roi s’amuse di Victor Hugo
musica di Giuseppe Verdi
Carlos Alvarez | Rigoletto
Gilda | Ruth Iniesta
Stefan Pop | Il duca di Mantova
Sparafucile | Gianluca Buratto
Maddalena | Carmen Topciu
Giovanna | Carlotta Vichi
Il conte di Monterone | Alessio Verna
Marullo | Paolo Maria Orecchia
Matteo Borsa | Luca Casalin
Il conte di Ceprano | Federico Benetti
La contessa | Ivana Cravero
Un paggio | Giulia Della Peruta
Un usciere | Giuseppe Capoferri
Orchestra e Coro del Teatro Regio
direttore | Renato Palumbo
maestro del coro | Andrea Secchi
regia | John Turturro
regista collaboratore | Cecilia Ligorio
coreografia | Giuseppe Bonanno
scene | Francesco Frigeri
costumi | Marco Piemontese
luci | Alessandro Carletti
riprese da | Ludovico Gobbi
assistente ai costumi | Sara Marucci
direttore dell’allestimento | Paolo Giacchero
Nuovo allestimento in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo
Shaanxi Opera House e Opéra Royal de Wallonie-Liège
#RigolettoTRT