Il Museo del Novecento di Milano ha presentato il 23 febbraio Novecento: Nuovi percorsi: la prima tappa di un percorso che porterà al completo riallestimento del museo nel 2020 in occasione del decennale dell’apertura.
Il nuovo allestimento del Museo del Novecento, elaborato dalla Direzione e dalla Comitato Scientifico, parte dalla risistemazione della Collezione Marino Marini, nell’allestimento ideato dall’architetto Italo Rota (che ha collaborato anche per la risistemazione della sale dedicate alle opere della seconda metà del XX secolo); le sale dedicate allo scultore pistoiese hanno trovato una nuova collocazione più armoniosa dal punto di vista cronologico all’interno del percorso espositivo del museo. Le opere di Marino Marini arrivarono alle Civiche Raccolte d’Arte, grazie alle donazioni dell’artista e della moglie Mercedes Pedrazzini realizzate tra il 1972 e il 1986; con questa nuova collocazione privilegiata (grazie al recuperato affaccio su Piazzetta Reale e su via Marconi, chiuso da troppo tempo) il Museo del Novecento propone così una nuova lettura dell’intera produzione artistica di Marino Marini. Tra le opere in mostra troviamo il grande dipinto del 1947 Le tre figlie del carrozziere, la serie dei Giocolieri e una nutrita (forse anche troppo!) selezione di ritratti in gesso e bronzo.
La risistemazione della Collezione Marino Marini (e la conseguente liberazione degli spazi che prima occupava) è stata l’occasione per il Museo del Novecento di ripensare l’ultima parte del percorso espositivo del Museo portando il limite cronologico delle opere esposte al 1989; hanno così trovato spazio numerose opere provenienti dalle collezioni del vecchio CIMAC e soprattutto dalla Donazione Bianca e Mario Bertolini, giunta al museo nel 2015 (e fino ad ora esposta solo in occasione della mostra che proprio nel 2015 presentò la donazione alla città). Nei rinnovati spazi all’ultimo piano di Palazzo Reale undici sezioni cercano di raccontare il percorso dell’arte italiana (e internazionale) degli ultimi cinquant’anni, a partire dalle esperienze ottico-cinetiche e dagli ambiente site specific del Gruppo T, fino ad arrivare alla riflessione sul concetto di scultura, da oggetto tridimensionale fino alla nascita dell’installazione con le opere degli esponenti del movimento dell’Arte Povera; sono esposte con un inedito e affascinante dialogo la monumentale opera di Eliseo Mattiacci Stratosferica (1989) con il Senza Titolo del 1988 di Jannis Kounellis e con altre opere dei maestri dell’Arte Povera come Zorio, Boetti e Anselmo. Nel mezzo le esperienze della pittura dalla Pop Art (con la celeberrima Marilyn di Andy Warhol) ai lavori analitici e concettuali di Sol Lewitt, Giorgio Griffa e Daniel Buren. Una piccola sala monografica è invece dedicata ai lavori della torinese Carol Rama dove si espone (per la prima volta a Milano) I Presagi di Birnam del 1970, acquistato dal Museo del Novecento nel 2012. Grande spazio è dedicato all’arte concettuale con numerose opere di artisti italiani e internazionali come John Baldessari, Joseph Kosuth, Giulio Paolini, Giuseppe Penone ed Emilio Isgrò. Il nuovo percorso si chiude con una monumentale opera di Alighiero Boetti Il Muro (1972-1993) che attraverso 77 quadri cerca di riassumere l’intera produzione del grande artista torinese scomparso nel 1994.
Quasi 1000 metri quadrati di nuovi itinerari che comprendono l’allestimento di più di 120 opere d’arte, l’integrazione di 30 nuovi artisti all’interno del percorso espositivo e l’apertura di un nuovo spazio per i laboratori didattici; questo è solo il primo passo di un cammino che porterà ad un completo ripensamento del Museo del Novecento. Un’occasione per avvicinarsi a scoprire (o a riscoprire!) l’arte del secolo breve.
Museo del Novecento
Milano dal 23 febbraio 2019
#museodel900