Ariadne auf Naxos; Strauss; Wake-Walker; Teatro alla Scala; Milano; Opera; Alexander Pereira

L’Ariadne auf Naxos di Strauss alla Scala di Milano

Al Teatro alla Scala di Milano, è tornata in scena (dopo 13 anni di assenza) Ariadne auf Naxos di Richard Strauss, in un nuovo allestimento, firmato dal giovane regista inglese Frederic Wake-Walker, che aveva già lavorato alla Scala per due produzioni mozartiane come La finta giardiniera dello scorso anno e Le nozze di Figaro del 2016. Se già Le Nozze di Figaro avevano destato più di qualche perplessità, anche nel caso di questa Ariadne il regista inglese non ha saputo creare un allestimento in grado di ben comunicare un’opera così affascinante e complessa. Ariadne auf Naxos è opera composita, divisa in due parti ben distinte: un prologo recitato e cantato e l’opera vera e propria. Al centro del prologo sta il mondo del teatro e tutti i fermenti, le rivalità e le delusioni di questa arte, mentre nell’opera in scena vediamo un’Arianna triste per l’abbandono da parte di Teseo, consolata dalla civettuola Zerbinetta e dalle maschere della Commedia dell’Arte. Nello spettacolo di Wake Walker le due parti dialogano a malapena tra di loro. La prima è ambientata nell’ingresso di un sontuoso palazzo nobiliare dove sono accampati con roulotte i commedianti e i fautori dei divertimenti previsti per la fine della serata dall’aristocratico padrone di casa. La seconda invece è ambientata in uno studio di registrazione con al centro Arianna impegnata nel suo monologo seguita dalle incursioni di Zerbinetta e delle maschere fino al disgregarsi dello studio per permettere ad Arianna di andarsene insieme a Bacco, quasi fossero spiriti eterei. Purtroppo è difficile rintracciare una linea comune tra le due parti oppure anche solo comprendere appieno l’idea che sta sotto a questo allestimento. Se infatti la trovata di ambientare l’opera in uno studio di registrazione poteva essere uno spunto interessante, così però  lo spettacolo non si è poi purtroppo sviluppato, rimanendo alla superficie di un’opera che, come abbiamo già avuto modo di dire, risulta complessa, ma molto affascinante. Jamie Vartan ha curato sia le scene (affascinante quella di apertura dell’opera all’interno della sala di registrazione) sia i costumi. Questi ultimi rimandano ad epoche tutte differenti: il Maestro di musica è vestito in maniera a noi contemporanea, mentre il Compositore indossa sia avuto moderni che in stile rococò; i costumi di Zerbinetta sembrano riferirsi agli anni Trenta, mentre quelli di Ariadne risultano di difficile collocazione temporale. Poco efficaci risultano inoltre le numerose proiezioni curate da Sylwester Luczak e Ula Milanowska presenti nella parte dell’opera, probabilmente volte a dare forma alle onde sonore nello studio di registrazione. Purtroppo quindi nel complesso lo spettacolo risulta non particolarmente riuscito, ma paga forse il prezzo di essere nato come rappresentazione semiscenica a Cleveland dove Franz Walser Möst ha diretto l’opera alla testa della Cleveland Orchestra di cui è direttore principale.

Anche al Piermarini sul podio c’è Franz Welser Möst che dirige in modo autorevole, preciso e nitido, pienamente conscio delle complessità del capolavoro straussiano. Alla sua direzione si può imputare solamente talora un po’ di freddezza nel coinvolgente atto unico e un volume orchestrale talvolta troppo alto. Sugli scudi la prova di Krassimira Stoyanova nei panni della Primadonna e di Ariadne. Il soprano bulgaro è esperta di questo repertorio straussiano e anche in questo caso si conferma grande interprete sia a livello vocale (sontuosa la sua linea vocale e i suoi legati) che a livello attoriale. Zerbinetta era Sabine Devieihle. A fronte di una voce piccola che fatica a correre nella grande sala scaligera, il giovane soprano francese si dimostra corretto e affronta ottimamente le colorature previste per la sua parte. Scenicamente risulta più a suo agio nell’atto unico dove propone una Zerbinetta vivace e briosa. Michael König affronta a testa alta l’impervio doppio ruolo del Tenore e di Bacco, superandolo anche se con alcune difficoltà nel registro acuto. In difficoltà dal punto di vista vocale il mezzosoprano Daniela Sindram nel ruolo del Compositore che risulta però ben centrato a livello interpretativo.  Ottimo il Maestro di musica di Markus Werba. Buono l’apporto delle quattro vivaci maschere a cominciare dallo Scaramuccio di Krešimir Spicer, per continuare con il Truffaldino di Tobias Kehrer, il Brighella di Pavel Kolgatin e l’Arlecchino di Thomas Tatzl. Ben amalgamate sono risultate anche le tre ninfe di Christina Gansch, Anna-Doris Capitelli e Regula Muehlemann. Numerose le parti di contorno del prologo, ma da segnalare è sicuramente la presenza del sovrintendente scaligero Alexander Pereira nei panni del Maggiordomo, ruolo che già molte volte ha interpretato in tanti teatri europei e che risulta divertente e brillante.

Al termine buon successo per tutti gli interpreti, ma soprattutto per Krassimira Stoyanova e Sabine Devieilhe. Ariadne auf Naxos sarà in scena ancora fino a domenica 5 maggio per poi tornare a giugno per due recite con protagoniste Tamara Wilson nei panni di Ariadne e Daniela Fally in quelli di Zerbinetta.

Davide Marchetti


Teatro alla Scala
Milano | 28 aprile 2019

Ariadne auf Naxos
Opera in un prologo e un atto

libretto | Hugo von Hofmannsthal
musica | Richard Strauss

il maggiordomo | Alexander Pereira
il maestro di musica | Markus Werba
il compositore | Daniela Sindram
Il tenore/bacco | Michael Koenig
Un ufficiale | Riccardo della Sciucca
il maestro di ballo | Joshua Whitener
un parrucchiere | Ramiro Maturana
un lacchè | Hawan An
Zerbinetta | Sabine Devieilhe
Primadonna/Ariadne | Krassimira Stoyanova
Arlecchino | Thomas Tatzl
Scaramuccio | Krešimir Spicer
Truffaldino | Tobias Kehrer
Brighella | Pavel Kolgatin
Naiade | Christina Gansch
Driade | Anna-Doris Capitelli
Eco | Regula Muehlemann


Orchestra del Teatro alla Scala


direttore | Franz Welser-Mӧst
regia | Frederic Wake-Walker
scene | Jamie Vartan
luci | Marco Filibeck
video | Sylwestern Luczak e Ula Milanowska

 

teatroallascala.org

 

ph. Brescia & Amisano

 

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