Dopo il debutto del 24 aprile scorso, sabato 22 giugno si concludono le recite di Ariadne auf Naxos di Richard Strauss, con Tamara Wilson (Primadonna/ Ariadne) e Daniela Fally (Zerbinetta), subentrate nelle ultime due repliche di giugno rispettivamente a KrassimiraStoyanova e Sabine Devielhe.
Dal punto di vista visivo la produzione conferma l’impressione negativa che era seguita al primo ciclo di recite: se nel Prologo fila tutto liscio, complice un ritmo insito al testo (che si regge sostanzialmente da solo) nell’Opera sembra di assistere ad una recita in forma di concerto tale e tanto è statica la posizione degli interpreti sulla ridotta porzione di area praticabile che le scene di Jamie Vartan lasciano loro libera. Ai poveri solisti, quasi immobili e privi di indicazioni utili, non resta che abbandonarsi a una gestualità codificata dalla tradizione che nell’arco degli ottanta minuti dell’opera è davvero troppo poco. Il Prologo è caratterizzato da scene bidimensionali la cui monotonia è rotta da una scalinata in prospettiva centrale e da due roulottes, ormai una costante nel teatro di regia degli ultimi anni, in luogo dei camerini degli artisti che si stanno preparando ad andare in scena; L’Opera ha luogo in uno spazio ibrido di colore chiaro decorato con elementi insonorizzanti che ricordano quelli di uno studio di registrazione e illuminato con tinte tenui tutte giocate sul blu. Ai lati vi sono dei periaktoi che, muovendosi, favoriscono sul finale, delle proiezioni sulle quali si sarebbe potuto fare molto di più.
Franz Welser-Möst offre una lettura splendida che alla tenuta perfetta tra orchestra e palcoscenico nel Prologo, nel quale solitamente è possibile si manifestino scollamenti, alterna una resa nell’opera di commovente lirismo, che trova nelle frasi di Ariadne Gibt es kein hinüber? Sind wir schon da? il momento migliore della serata. Il carattere cameristico della partitura mette in rilievo il valore dei singoli strumentisti impegnati in questa produzione, cui è da riconoscere in egual parte il merito della riuscita musicale della produzione.
Michael König non ha nell’intonazione la propria carta vincente; canta tutto di forza ma riesce nel complesso a portare a casa con onore un ruolo, quello di Bacchus, scritto in modo davvero ingrato. Tamara Wilson ha una voce estesa e di buon volume. L’intonazione è corretta e si spera in futuro si concentri maggiormente sulla scansione del testo, in questa esecuzione a tratti trascurato. L’interprete è musicalmente generosa ma una maggiore attenzione al fraseggio è necessaria in un ruolo come Ariadne, perlomeno se si intende proporsi come alternativa alle primedonne che la tradizione discografica ha posto (piaccia o meno) quale modello. Daniela Fally (Zerbinetta) si produce in una prova non memorabile anche se tutto sommato positiva. Nonostante il persistere di qualche fissità nel registro acuto, l’esecuzione è corretta sia vocalmente che scenicamente. Daniela Sindram è un Compositore riuscito solo a metà: passionale e tormentato nella recitazione, ma vocalmente debole e alterno. Bravissimo Markus Werba nel breve ruolo del Musiklehrer e ottimo il nutrito stuolo di comprimari.
Buon successo al termine tributato da un pubblico partecipe ma poco numeroso. L’ultima recita, del ciclo ScalAperta, si terrà sabato 22 alle 14.
Davide Marchetti
Teatro alla Scala
Milano | 19 giugno 2019
Ariadne auf Naxos
Opera in un prologo e un atto
libretto | Hugo von Hofmannsthal
musica | Richard Strauss
il maggiordomo | Alexander Pereira
il maestro di musica | Markus Werba
il compositore | Daniela Sindram
Il tenore/bacco | Michael Koenig
Un ufficiale | Riccardo della Sciucca
il maestro di ballo | Joshua Whitener
un parrucchiere | Ramiro Maturana
un lacchè | Hawan An
Zerbinetta | Tamara Wilson
Primadonna/Ariadne | Daniela Fally
Arlecchino | Thomas Tatzl
Scaramuccio | Krešimir Spicer
Truffaldino | Tobias Kehrer
Brighella | Pavel Kolgatin
Naiade | Christina Gansch
Driade | Anna-Doris Capitelli
Eco | Regula Muehlemann
Orchestra del Teatro alla Scala
direttore | Franz Welser-Mӧst
regia | Frederic Wake-Walker
scene | Jamie Vartan
luci | Marco Filibeck
video | Sylwestern Luczak e Ula Milanowska
ph. Brescia & Amisano