In questi mesi il MUDEC di Milano sta ospitando due mostre veramente imperdibili, offrendo ai turisti e ai milanesi che resteranno per i mesi estivi in città la possibilità di avvicinarsi alle opere di uno dei maestri più amati della pop art come Roy Lichtenstein e di scoprire il lavoro di uno degli artisti cinesi più interessanti dei nostri giorni come Liu Bolin.
La mostra dedicata a Roy Lichtenstein, a cura di Gianni Mercurio, presenta un nucleo di un centinaio di opere, tra stampe, arazzi e sculture (provenienti da alcune delle più importanti collezioni americane ed europee) attraverso le quali viene ricostruito l’intero percorso artistico di uno dei padri della pop art. La mostra, suddivisa in otto sezioni, approfondisce tutte le tematiche che hanno caratterizzato la produzione di Lichtenstein a partire dagli anni Cinquanta fino alla fine dei suoi giorni; particolarmente interessanti le sezioni dedicate ai suoi coloratissimi (e vuoti) interni domestici e quella dedicata alla sua esplorazione dell’astrattismo che si trasformerà con il passare degli anni nelle sue celebri sculture. Accanto ai capolavori di Lichtenstein più amati e conosciuti dal grande pubblico, un’intera sezione della mostra è dedicata a una parte della produzione di Lichtenstein sicuramente meno nota; dal 1963 Lichtenstein infatti iniziò a reinterpretare, con il suo inconfondibile stile, alcune opere dei maestri delle avanguardie del Novecento, proponendo una vera propria rilettura in chiave contemporanea dei capolavori di inizio secolo e anticipando così di qualche anno la corrente postmoderna. Tra le opere di questo periodo esposte in mostra sono davvero imperdibili le ironiche riletture in chiave pop delle opere di Chagall, Picasso, Dalì e Monet.
La mostra dedicata a Liu Bolin dal titolo Visible Invisible è invece visitabile negli spazi del MUDEC PHOTO fino al 15 settembre prossimo, seconda mostra fotografica ospitata da questo nuovo spazio (dopo quella dedicata a Steve McCurry nel 2018). Per l’occasione vengono esposte circa cinquanta fotografie, con alcuni inediti mai presentati prima al pubblico, come quello realizzato con la Pietà Rondanini al Castello Sforzesco, oppure lo splendido scatto realizzato nella sala di Caravaggio della Galleria Borghese di Roma e soprattutto quello realizzato proprio al MUDEC tra i reperti della collezione permanente del museo. La mostra si apre con alcuni scatti realizzati all’interno della città proibita di Pechino, ma senza dubbio il cuore della mostra è costituito dal gruppo di fotografie dedicate al dramma dei migranti, dove l’artista è sostituito nella mimetizzazione dai rifugiati stessi che simboleggiano qui “la spersonalizzazione dell’io e di un popolo, che non ha più volto, se non quello della disperazione umana e della denuncia sociale.” L’ultima parte della mostra è dedicata al Viaggio in Italia di Liu Bolin con alcuni splendidi lavori nati alla Reggia di Caserta, a Pompei, al Colosseo, sulla scalinata di Trinità dei Monti a Roma e alla già citata Villa Borghese. Le opere più recenti sono invece quelle realizzate proprio a Milano nel corso del 2019 tra cui due splendidi scatti al Teatro alla Scala e uno sulle terrazze del Duomo. Con il suo lavoro Bolin cerca in prima battuta di indagare il rapporto venutosi a creare tra l’uomo e la civiltà umana; tuttavia nelle fotografie italiane le opere di Bolin si arricchiscono del confronto tra la visione della cultura occidentale e di quella europea.
Con queste due mostre, così lontane tra loro, il Museo delle Culture di Milano prosegue in maniera davvero egregia nel suo percorso di scoperta e approfondimento delle culture contemporanee e dei diversi linguaggi artistici. Non perdetevi quest’estate l’occasione di riscoprire i capolavori di uno dei padri della pop art come Roy Lichtenstein, ma soprattutto di scoprire il genio e l’ironia di uno dei più grandi e geniali artisti cinesi dei nostri giorni.
MUDEC
Milano | 1 maggio – 8 settembre 2019
Roy Lichtenstein. Multiple Vision
a cura di Gianni Mercurio
MUDEC
Milano | 15 maggio – 15 settembre 2019
Liu Bolin Visible Invisible
a cura di Beatrice Benedetti
prodotta da 24 Ore Cultura
con la collaborazione di Boxart Gallery