Parsifal - Richard Wagner

Bayreuther Festspiele 2019 | Parsifal

Dopo aver riferito di Tristan und Isolde, è ora la volta di Parsifal, diretto da Semyon Bichkov, così come lo scorso anno, subentrato ad Hartmut Hänchen.

Anche questa produzione firmata per la regia da Uwe Eric Laufenberg vede la sua ultima ripresa in questa edizione del Festival di Bayreuth, oltre al Tristan della Wagner. Si tratta di un allestimento interessante dotato di un impianto scenico descrittivo ed articolato (di Gisbert Jäkert) e di una regia sensata che, dopo un’iniziale freddezza dovuta al confronto con la precedente di Stefan Herheim, è stata giustamente rivalutata. In esso convivono molti degli elementi comuni al linguaggio teatrale contemporaneo, prima tra tutte la ormai onnipresente pioggia purificatrice, bilanciati però in modo equilibrato senza che mai si cada nel luogo comune.

Lo spazio scenico è dapprima articolato; ad essere descritto è un monastero dal carattere mediorientale. Il secondo atto presenta la medesima struttura, caratterizzata però come un hammam, è arricchita da una fontana nella quale Parsifal è immerso dalle Fanciulle Fiore che, dismesso il niqab, lo seducono indossando costumi da danzatrici hawzi. L’impianto scenico dell’ultimo, tornato al carattere austero e religioso, è proposto in una versione ridotta che vede accostati gli elementi laterali e sul retro, ben visibile, l’elemento centrale, invaso da una vegetazione incolta. L’opera si concluderà con la scomposizione della scena che prelude a un nuovo inizio: la coscienza spirituale è ormai raggiunta con la rinuncia al simbolo della propria fede (deposto a turno nella bara di Titurel). Notevole è il contributo apportato dal disegno luci di Reinhard Traub, cosa che non stupisce data la cura prestata a livello complessivo alla componente tecnica dell’allestimento.

Semyon Bichkov torna a dirigere Parsifal offrendo una lettura il cui incedere spedito non inficia il carattere solenne della partitura. Ottima è la coordinazione con il palcoscenico e mirabile l’afflato con l’eccellente Coro (diretto da Eberhard Friedrich). Il cast è nel complesso più che adeguato e ha in Andreas Schager ed Elena Pankratova due ottimi protagonisti. Se Schager, giunto alla piena maturità vocale, ha un incedere umile, ma autorevole, la Pankratova (dalla voce importante e la dizione scolpita) esprime il carattere ambiguo di Kundry in modo veemente, poco intimista, ma altrettanto efficace. Günther Groissböck è un Gurnemanz dal carattere lirico il cui solo del primo atto Titurel, der fromme Held è eseguito con autorevolezza ma viva partecipazione emotiva. Ryan McKinny è un Amfortas di tutto rispetto così come Derek Welton un Klingsor vocalmente generoso e diabolico sulla scena. Buona infine la prova di Wilhelm Schinghammer (Titurel).

Applausi convinti e prolungati per tutti al termine della recita.


Richard-Wagner-Festspielhaus 
Bayreuth 2 agosto 2019

Parsifal
musica e libretto di Richard Wagner

Direttore | Semyon Bychkov
Regia | Uwe Eric Laufenberg
Scene | Gisbert Jäkert
Costumi | Jessica Karge
Luci | Reinhard Traub
Video | Gérard Naziri
Dramaturg | Richard Lorber
maestro del coro | Eberhard Friedrich

Amfortas | Ryan McKinny
Titurel | Wilhelm Schinghammer
Gurnemanz | Günther Groissböck
Parsifal | Andreas Schager
Klingsor | Derek Welton
Kundry | Elena Pankratova

#BFParsifal

ph.  Enrico Nawrath

 

 

bayreuther-festspiele.de

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