Der Freischütz; Opernhaus Zurigo

Der Freischütz all’Opernhaus di Zurigo

Der Freischütz di Carl Maria von Weber è in scena all’Opernhaus di Zurigo fino al 29 ottobre per la direzione di Axel Kober. La produzione è quella recente per la regia di Herbert Fritsch, montata nella stagione 2016/2017.  

Avere a che fare con un titolo così rappresentato, alla base dell’educazione musicale scolastica nei paesi centro europei, è un’arma a doppio taglio. Il pubblico lo conosce a menadito; è radicato nella cultura del territorio e nella memoria collettiva.  E’dunque difficilissimo, per l’ego di un regista contemporaneo, decidere se prestare il proprio lavoro nel rendere omaggio al capolavoro mettendo in evidenza unicamente se stesso.  Porsi al servizio del teatro musicale in qualità di regista non è facile e sembra che ultimamente molti dimentichino che questo genere di spettacolo, l’opera lirica, sia nato senza che questo ruolo fosse contemplato. Deturpare la perfezione di un titolo qual è il Freischütz è sbagliato, perlomeno a mio avviso. Non è solo colpa di Herbert Fritsch, che fa di tutto per accentrare l’attenzione sul suo spettacolo, ma del direttore d’orchestra che, all’epoca del debutto, ha avallato una simile lettura. Le scene di Sylvie Döring dal carattere geometrico essenziale sono splendidamente illuminate da Torsten König ma, a non convincere, è il modo di risolvere i recitativi. Il tutto è affrontato in tono farsesco, prediligendo unicamente suoni acuti e nasali artificiosi da teatro off che, oltre a risultare fuori luogo, compromettono la posizione della voce dei solisti. 

Questi ultimi, costretti in costumi improbabili e caricaturali (di Victoria Behr) si trovano a spostare continuamente la posizione della voce riuscendo ottimamente a dispetto delle difficoltà loro imposte. Jacquelyn Wagner (Agathe), costretta in crinoline improponibili è a suo agio sia nella coloratura che nel canto spianato risolvendo ottimamente entrambi i numeri a lei riservati. Lydia Teuscher (Ännchen) ha una voce gradevole e presta la sua figura agile nel delineare un personaggio incantevole. Benjamin Burns (Max) ha un timbro chiaro ma la maturità vocale per risolvere discretamente un ruolo insidioso. Christof Fischesser (Kaspar) si produce in un’ottima prova a tutto tondo (nel melologo come nel canto), meritando il caloroso applauso al termine della sua aria che conclude il primo atto.   Bene tutti gli altri, primi tra tutti Oliver Widmer (Ottokar), Michael Hauenstein (Kuno) e Ildo Song (L’eremita). Axel Kober, sul podio, offre una lettura splendida all’insegna di ritmi incalzanti contrapposti a larghi di più ampio respiro per i momenti autenticamente lirici. La Philharmonia Zürich è ancora una volta in forma smagliante con un plauso agli impeccabili ottoni. Ottima è infine la prova del Coro, diretto Ernst Raffelsberger.  

Applausi moderati al termine della recita. Prossimi appuntamenti con il Freischütz sono in programma il 4, 16 e il 19 ottobre alle ore 19 e il 27 ottobre alle 19.30.

Marco Bossaglia


Opernhaus
Zurigo | 29 settembre 2019

Der Freischütz
Opera romantica in tre atti

musica | Carl Maria von Weber
libretto | Johann Friedrich Kind

 

Ottokar | Oliver Widmer
Kuno | Michael Hauenstein
Agathe | Jacquelyn Wagner
Ännchen | Lydia Teuscher
Kaspar | Christof Fischesser
Max | Benjamin Bruns
un eremita | Ildo Song
Kilian | Yannick Debus
Samiel | Florian Anderer
primo cacciatore | Benjamin Mathis
secondo cacciatore | Sebastian Zuber

Philharmonia Zürich
Chor der Oper Zürich

direttore | Alex Kober
regia e scene | Herbert Fritsch
costumi | Victoria Behr
maestro del coro | Ernst Raffelsberger
luci | Torsten Konig
dramaturgie | Claus Spahn

ph. Hans Jörg Michael

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