Dopo le numerose mostre dedicate a Giorgio de Chirico in tutta Italia negli ultimi mesi (noi vi abbiamo raccontato della bella mostra dedicata a de Chirico e Savinio dalla Fondazione Magnani Rocca di Parma), apre finalmente a Milano la grande mostra di Palazzo Reale curata da Luca Massimo Barbero. Una retrospettiva grandiosa che raccoglie nelle sale del piano nobile di Palazzo Reale un’ampia selezione di capolavori (sono circa 100 opere!) provenienti dai musei di tutto il mondo; oltre ai musei milanesi e alla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, hanno contribuito alla mostra prestigiose istituzioni internazionali come la Tate Modern di Londra, il Metropolitan Museum di New York, il Centre Pompidou e il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la Peggy Guggenheim Collection di Venezia e la The Menil Collection di Houston (giusto per citarne alcuni).
La mostra, che si articola lungo un percorso suddiviso in 8 sale, si apre con una prima sezione che lascia subito emergere alcuni elementi biografici di de Chirico che diverranno veri e propri temi portanti della sua poetica (come l’ossessione per l’autoritratto, il ricordo delle sue radici mediterranee o ancora il culto dell’antichità). Tra le opere esposte in questa prima parte della mostra sono davvero fondamentali e imperdibili: il Ritratto della madre, del 1911 della Galleria Nazionale di Roma, lo splendido Autoritratto del 1912-1913 del MET di New York e l’iconico Enigma di una giornata del 1914 proveniente da San Paolo del Brasile. Proseguendo il percorso il visitatore potrà perdersi in un vero e proprio labirinto puntellato dai capolavori di de Chirico come: Il saluto dell’amico lontano (1916); Il Trovatore (1917) o ancora lo stupefacente Due figure mitologiche (Nus antiques, Composizione mitologica) del 1927.
Tra la parata di capolavori spicca una piccola sezione estremamente interessante dedicata ai Bagni Misteriosi, dove accanto alla maquette realizzata da de Chirico nel 1973 (per la fontana che ancora oggi sorge nel giardino della Triennale) sono esposti disegni, stampe e dipinti realizzati da de Chirico durante tutta la sua vita sul tema del Bagni Misteriosi, derivato dalle dieci litografie realizzate negli anni trenta per la raccolta di poesie Mythologie di Jean Cocteau. Ultima opera in mostra è la grande tela del 1970 Orfeo trovatore stanco che chiude simbolicamente la mostra con un richiamo nemmeno troppo celato al castello delle Muse Inquietanti. La mostra si conclude con l’omaggio di Andy Warhol a de Chirico, nato nel 1982 a seguito della mostra newyorkese dedicata a de Chirico e della mostra romana (sempre del 1982) Warhol versus de Chirico; il visitatore saluta la mostra con una riproduzione a tutta parete della Disquieting Muses (After de Chirico) derivata proprio da quelle Muse Misteriose appese a pochi metri di distanza.
Una mostra da non perdere per riscoprire le radici profonde della metafisica e per poter ammirare da vicino alcuni dei più straordinari capolavori di Giorgio de Chirico.
Palazzo Reale
Milano | 25 settembre 2019 – 19 gennaio 2020
de Chirico
a cura di
Luca Massimo Barbero
catalogo
electa | Marsilio